Nel webinar sarà affrontata l’importanza identificativa delle impronte papillari (digitali/palmari), e più in generale dei dati biometrici, spaziando tra contesti normativi di carattere nazionale e transnazionale, che offrono sia i riferimenti giuridici, penali e amministrativi (Trattati di Prum, Dublino, Regolamento sul Casellario Giudiziale Europeo), sia le buone prassi di polizia, quali la cooperazione tra uffici appartenenti a differenti paesi, finalizzata a interrogare database remoti. Se da un lato le impronte vengono utilizzate per confermare l’identità di taluno, alla luce del Codice Penale (art. 66 c.p.p. e 349 c.p.p.) e delle recenti modifiche della c.d. “Riforma Cartabia”, dall’altro canto la traccia repertata su una scena del crimine può ricondurre la stessa a chi l’ha “depositata” e ciò sulla base di plurimi elementi, quali lo studio dei supporti e la conoscenza delle dinamiche fisiologiche, come emerge dalle pronunce di merito e di legittimità che hanno affrontato questo delicato tema.