Io sottoscritto, Giorgio de Majo, nato a Roma, il 7 dicembre 1999, iscritto al registro dei praticanti dell’Ordine degli Avvocati di Roma in data 2 novembre 2023 (tessera n. P78854), attesto con la presente relazione di svolgere la pratica forense presso lo Studio legale de Majo.
Nel corso del mese di novembre 2023 ho iniziato il primo anno di pratica presso lo studio legale dell’Avvocato Gabriele de Majo, che si occupa, principalmente, di diritto civile in ambito commerciale, condominiale, successorio e di famiglia.
Nel corso dell’anno intercorso, ho avuto modo di seguire numerose e stimolanti questioni giuridiche, attinenti, nello specifico, a vicende che, a diverso titolo, sono riconducibili alle materie del diritto civile e, più in particolare, al diritto commerciale e di famiglia.
Le tematiche che ho quindi avuto modo di studiare e approfondire hanno trasversalmente toccato i diversi settori dell’ordinamento giuridico, dal diritto successorio al diritto di famiglia, con particolare approfondimento del diritto processuale, affrontando numerose complesse questioni relative al diritto privato.
Di particolare interesse si è rivelato lo studio della rilevanza, ai fini della determinazione della quota di legittima, delle donazioni effettuate in vita dal de cuius in relazione ai legati disposti nel testamento.
Nel caso di specie si trattava di determinare se la donazione fatta dal de cuius alla seconda moglie, in un periodo anteriore alla celebrazione delle nuove nozze, avesse rilevanza ai fini della determinazione della quota di legittima a costei riservata e di quelle spettanti ai figli nati dal primo matrimonio.
Nel 2016, la Corte di Cassazione si è pronunciata circa la rilevanza, ai fini della determinazione della quota di legittima riservata al nuovo coniuge, delle donazioni effettuate in vita dal de cuius prima della celebrazione del secondo matrimonio, quando ancora non era sorta in capo al nuovo coniuge la qualità di successore necessario, prendendoli in considerazione rispetto agli atti di liberalità posti in essere dal defunto successivamente al secondo matrimonio e dunque al sorgere della qualità di erede necessario in capo al secondo coniuge.
In particolare, la Suprema Corte, con Sent. n. 4445 del 2016, si è pronunciata a favore della rilevanza, ai fini della determinazione della porzione disponibile e delle quote riservate ai legittimari, delle donazioni effettuate in vita dal defunto, senza distinguere tra donazioni anteriori o posteriori al sorgere del rapporto da cui è derivata la qualità di legittimario del coniuge superstite.
La pratica compiuta e l’approccio interdisciplinare che ne è conseguito mi hanno dunque consentito di analizzare, studiare ed approfondire questioni giuridiche assai diverse tra di loro, anche procedendo alla redazione di numerosi atti giuridici.
In particolare, ed a titolo esemplificativo, ho avuto modo di affrontare la redazione di atti di citazione, comparse di costituzione e risposta, contratti, memorie ex art. 171 – ter c.p.c..
Nello specifico, ho avuto modo di redigere atti processuali nell’ambito dei diversi gradi di giudizio e dinanzi alle diverse sezioni del Tribunale.
Il costante confronto con il mio dominus mi ha dato modo di lavorare non soltanto sotto la sua direzione, ma anche in totale indipendenza, consentendomi di studiare questioni giuridiche diverse e di comprenderne le modalità di risoluzione.
Oltre a partecipare alle udienze, dinanzi all’Autorità Giudiziaria, assieme all’Avvocato de Majo, ho avuto modo di assistere alla redazione di numerose note di trattazione scritta, specialmente nel corso del secondo semestre di pratica forense.
Tale ultima contingenza ha rappresentato un’ulteriore occasione di arricchimento della mia esperienza di praticante con possibilità di studio anche di procedimenti pendenti dinanzi a Tribunali diversi da quello di Roma.
In conclusione, l’approccio trasversale allo studio, sia con riferimento alle materie oggetto di trattazione, che con riguardo alle attività svolte, ha comportato un arricchimento del mio bagaglio personale e professionale, comportando un notevole ampliamento della mia conoscenza giuridica.
Il quotidiano e costante confronto con la concretezza e con la complessità delle questioni giuridiche trattate ha notevolmente accresciuto l’approccio alla professione forense, consentendomi di affrontare con maggiore agilità la redazione dei diversi atti giuridici, le ricerche giurisprudenziali ed in generale la tutela del cliente nelle diverse cause.
L’esperienza sin qui maturata, seppure questo primo anno di pratica forense è stato solo un primo passo nel mondo del diritto, auspico possa fornirmi, unitamente al lavoro svolto nei mesi precedenti, la preparazione adeguata e lo spirito giusto per affrontare le sfide della professione forense.