Vediamo le tempistiche affinché uno sfratto diventi esecutivo con conseguente riconsegna dei locali al proprietario
Lo sfratto è la procedura con il quale il proprietario di un immobile o un negozio o un terreno o altro chiede la restituzione del suo bene all'inquilino che si è mostrato moroso nei suoi confronti.
Come funziona la procedura di sfratto
La procedura, di solito, comincia dopo una prova di accordo scritta o verbale fra proprietario ed inquilino. Il tutto, dunque, ha inizio con una citazione a comparire davanti ad un Giudice: tra la notifica dell'atto e l'udienza devono trascorrere 20 giorni.
All'udienza, il Giudice ascolta eventuali rimostranze da parte dell'inquilino che, se ritenute non rilevanti, vedranno il Giudice stabilire la riconsegna dei locali entro un certo periodo di tempo che, normalmente, varia da 2 a 3 mesi. E' bene ricordare che in caso di sfratto da un'abitazione, il conduttore può chiedere lo “stato di grazia” che allungherà i tempi di 90 giorni, termine entro il quale l'inquilino dovrà saldare tutte le morosità.
E se non restituisco le chiavi?
Se allo scadere del termine fissato, il conduttore non riconsegna le chiavi dell'immobile al proprietario, questo potrà dare corso all'azione esecutiva dove, con l'assistenza dell'ufficiale giudiziario e delle forza dell'ordine, forzerà la serratura del suo immobile e ne riprenderà il possesso.
L'ufficiale giudiziario fisserà una data in cui incontrarsi con il conduttore per la riconsegna spontanea dei locali. Se in quella data l'inquilino non si presenterà, l'ufficiale giudiziario fisserà una seconda data alla quale si presenterà con l'assistenza delle forze dell'ordine.
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