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Come bloccare uno sfratto esecutivo? Le procedure

Per capire come bloccare uno sfratto esecutivo è necessario conoscere le varie procedure e le relative scadenze. Ovviamente è possibile agire soltanto se sono presenti vizi di forma o se sussistono condizioni particolari.

Complice la crisi economica, che ha duramente colpito anche il nostro Paese, succede sempre più di frequente che gli inquilini non riescano a pagare i canoni di affitto concordati attraverso la sottoscrizione di un contratto di locazione.

In tal caso il rischio è quello di subire uno sfratto per morosità

Va subito precisato che, è possibile opporsi a tale provvedimento soltanto se esistono dei validi motivi, quindi i soggetti che hanno l’obiettivo di agire in modo disonesto non potranno mai bloccare la decisione del giudice.

In molti casi si pensa che, non fare nulla sia la mossa migliore, invece non è così. E’ necessario ritirare l’atto giudiziario che viene notificato e presentarsi in udienza nella data stabilita.

Solo così, infatti, l’interessato può fare valere i propri diritti opponendosi alla decisione della controparte.

Cos’è lo sfratto esecutivo?

Quando viene stipulato con contratto di locazione, le parti sottoscrivono un canone di affitto, che deve essere regolarmente pagato dall’inquilino. Se ciò non avviene, il padrone di casa può prendere dei provvedimenti di tipo giudiziario, per fare fronte all’inadempimento della controparte.

In genere sono sufficienti due mensilità per giustificare l’azione legale del locatore. Solitamente se i rapporti con il padrone di casa sono buoni, e i motivi che inducono il ritardo nel pagamento sono validi, è possibile trovare degli accordi informali, ma non sempre il proprietario è ragionevole e disposto ad aiutare il conduttore.

Per questo motivo, con il seguente articolo, proviamo a vedere come può difendersi chi, per una serie di problemi di natura economica si ritrova ad essere moroso. 

Con lo sfratto, il locatore, può letteralmente mandare via di casa chi non paga l’affitto concordato. Si tratta di una procedura molto veloce, dato che l’udienza viene fissata dopo soli 20 giorni, e potrebbe concludersi con un unico incontro. In particolare l’azione diventa molto semplice e rapida se l’interessato non si presenta e non fa opposizione.

Come bloccare uno sfratto esecutivo? L’opposizione

Come bloccare uno sfratto esecutivo? La risposta a questa domanda non è semplice. Non sempre è possibile farlo, soprattutto se l’inquilino non ha dei validi motivi per essere moroso.

Proviamo a chiarire. Nel momento in cui viene notificato l’atto giudiziario inerente allo sfratto, il destinatario non deve fare l’errore di ignorare l’intimazione. Infatti, solamente presentandosi all’udienza nella data stabilita, è possibile difendersi attraverso l’opposizione al provvedimento.
Per fare, ciò, comunque, è necessario che l’atto ricevuto sia ingiusto o formalmente scorretto.

Per opporsi è sufficiente recarsi in tribunale il giorno dell’udienza, che deve essere indicato nell’atto giudiziario notificato. 

Le conseguenze possono essere le seguenti:

  • se le eccezioni proposte non sono fondate e comprovate da prove scritte, il giudice pronuncia un’ordinanza non impugnabile di rilascio
  • se la contestazione si basa su prove scritte, invece, viene avviato un giudizio ordinario, ovvero una classica causa civile.

Quindi, il primo aspetto da considerare quando si riflette su come bloccare uno sfratto esecutivo, è inerente alla presenza di prove in grado di documentare la propria situazione.
Ad esempio i canoni potrebbero già essere stati saldati, quindi è necessario fornire le ricevute dei pagamenti.

In genere l’opposizione può essere fatta soltanto il giorno dell’udienza, ma in alcuni casi è ammessa anche tardivamente se è possibile dimostrare di non avere ricevuto l’atto a causa di errori nella notifica. 

Ad ogni modo con l’opposizione non si sospende in automatico uno sfratto in esecuzione, se non ci sono delle ragioni particolarmente fondate e serie, come la presenza di ricevute di pagamento.

E’ comunque indispensabile che l’interessato ritiri la busta di colore verde, recapitata presso il suo indirizzo di domicilio o residenza. Farsi prendere dal panico e decidere di non ricevere la comunicazione è un grave errore, dato che non è possibile conoscere la data dell’udienza e quindi opporsi.

Ma quali possono essere dei validi motivi per opporsi e bloccare uno sfratto esecutivo?

Il conduttore deve dimostrare che la morosità dipende da alcuni validi motivi, ad esempio:

  • le somme chieste dal proprietario non sono corrette
  • parte del debito è già stato saldato
  • l’inquilino in realtà è un creditore, dato che ha sostenuto delle spese per riparare l’appartamento, che per contratto devono essere a carico del locatore

Se non ci sono delle prove valide per potersi opporre, è consigliabile trovare degli accordi per evitare una causa civile, molto lunga e costosa, con il rischio di dovere sostenere anche le spese legali della controparte in caso di sconfitta.

E’ possibile, ad esempio, effettuare una richiesta del termine di grazia, per ottenere 90 giorni di proroga e cercare di trovare il denaro sufficiente per coprire il debito.

Come bloccare uno sfratto esecutivo? Un nuovo termine per il pagamento

Come bloccare uno sfratto esecutivo se non è possibile opporsi al provvedimento durante l’udienza?

Nel paragrafo precedente abbiamo detto che è importante ricevere l’atto giudiziario e poi presentarsi in udienza, per fornire al giudice delle prove valide a supporto delle proprie motivazioni.

Ma se non ci sono prove? Come si deve agire?

In ogni caso è importante presentarsi all’udienza fissata, e invece di opporsi, è possibile ammettere le proprie colpe e chiedere un termine utile per potere fare fronte ai propri adempimenti.

Si tratta di un tentativo utile per allungare i tempi dello sfratto, manifestando la propria volontà di regolarizzare la situazione. 

In tal caso è possibile procedere nei seguenti modi:

  • l’inquilino può pagare direttamente durante l’udienza tutti i canoni arretrati, compresi gli interessi e le spese legali
  • il giudice, dopo avere valutato le difficoltà economiche del conduttore, concede un termine di grazia non superiore a 90 giorni, rinviando l’udienza non oltre 10 giorni da tale scadenza
  • il giudice può assegnare un termine di 120 giorni se l’inadempienza non si riferisce a un periodo di oltre due mesi,e se sono presenti precarie situazioni economiche, come uno stato di disoccupazione, malattie gravi o altre difficoltà.

Come bloccare uno sfratto esecutivo? Ritardare l’esecuzione

Come bloccare uno sfratto esecutivo se le opzioni che abbiamo elencato fino ad ora non hanno portato ai risultati sperati?

E’ possibile ritardare l’esecuzione analizzando con cura i documenti prodotti dalla controparte, cercando eventuali errori formali.
Grazie alla consulenza di un bravo avvocato civilista, infatti, è possibile individuare eventuali mancanze commesse dal legale del locatore. 

Ad esempio nell’atto di precetto potrebbe mancare il riferimento ai 10 giorni di tempo utili per adempiere spontaneamente al rilascio.
Oppure la notifica potrebbe essere stata fatta in modo inesatto. Si tratta comunque di dettagli molto tecnici, che soltanto un professionista competente può notare.

Inoltre, soltanto se si tratta di sfratto per finita locazione è possibile chiedere una nuova data dell’esecuzione, entro un termine di sei mesi o 18 se l’inquilino:

  • ha compiuto 65 anni di età
  • ha più di 5 figli a carico
  • è iscritto alle liste di mobilità
  • è disoccupato
  • ha prenotato un alloggio pubblico in costruzione
  • è portatore di handicap
  • è un malato terminale​
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