L’impianto idrico di un condominio è definito accessorio di proprietà comune e come tale, tutti i condomini sono tenuti a pagare le spese per la sua manutenzione anche se dotati di un proprio contatore o di una propria cisterna. Lo ha recentemente sancito la Cassazione che ha chiarito quanto segue:
L’impianto centralizzato costituisce un accessorio di proprietà comune, circostanza che obbliga i condomini a pagare le spese di manutenzione e conservazione, salvo che il contrario risulti dal regolamento condominiale. Anche a ritenere ammissibile il distacco degli appartamenti dall’impianto idrico centralizzato, laddove non comporti squilibrio nel suo funzionamento, né maggiori consumi, alla legittimità del distacco consegue al più il solo esonero dei condomini dal pagamento delle spese per il consumo ordinario, non certo i costi di manutenzione. I condomini distaccati ben potrebbero in futuro tornare a riutilizzare l’impianto, ragione per la quale essi sono comunque tenuti a contribuire alla sua conservazione.
Nello specifico, dunque, la sentenza è chiara. Ogni condomino è libero di potersi distaccare dall’impianto centralizzato purché il nuovo impianto o la nuova cisterna non danneggino l’impianto originario del condominio. Inoltre, dice sempre la Cassazione, le spese devono essere pagate per la manutenzione dell’impianto anche perché, in qualsiasi momento, anche chi è indipendente può tornare ad utilizzare l’impianto centralizzato del condominio.
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