Per prima cosa capire da dove proviene la perdita così si saprà come agire
Molte liti fra condominisono causate da perdite d'acqua come infiltrazioni derivanti da rubinetti dimenticati, un tubo rotto o tetti che fanno infiltrare acqua. Come agire in questi casi? Chiamare subito un avvocato? No, per prima cosa meglio chiamare un tecnico e magari di comune accordo fra le parti.
Il lavoro del tecnico ed i tempi di azione
La prima cosa da fare, dunque, è chiamare un tecnico di comune accordo fra le parti coinvolte.
Il lavoro del tecnico chiamato sarà ispezionare la perdita in modo da stabilire la sua provenienza e di conseguenza a chi toccherà pagare il danno. La responsabilità potrebbe essere solamente di un condomino oppure del condominio se parliamo di tetti, muri perimetrali o tubi dell'impianto comune.
Anche i tempi di azione sono fondamentali. Intanto per riparare subito la perdita che, se trascurata, potrebbe causare danni ancora maggiori. Inoltre – e forse soprattutto – anche per evitare la prescrizione che, nella maggior parte dei casi, è di 5 anni dal verificarsi dell'evento. La prescrizione – va ricordato infine – può essere interrotta ogni qualvolta si voglia con una nuova diffida.
L'importanza delle cose scritte
E' importante mettere tutto per iscritto ed inviare tutto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno a/r. A chi scrivere la raccomandata?
· All'amministratore se il tecnico stabilisce che la perdita proviene da una tubatura comune o da un muro perimetrale o dal tetto o da qualsiasi altra parte comune;
· Al proprietario dell'immobile – al privato quindi – dal quale provenga la perdita se il tecnico stabilisce che non sia un problema condominiale.
Nella lettera, con toni pacati, si chiederà di ripristinare la situazione ed il pagamento del danno.
Se la lettera non produce effetti non resta che rivolgersi ad un avvocato.
