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Condominio: liti tra vicini, cosa fare?

Spesso ci troviamo di fronte a vicini rumorosi, cattivi odori provenienti dalla cucina del nostro dirimpettaio e animali domestici dispettosi. Cosa possiamo fare per difendere la nostra proprietà e gli spazi comuni del condominio?

La lista delle liti tra vicini, nei condomini, comprende numerosi casi: dai rumori molesti all'uso sconsiderato delle parti comuni fino, per esempio, al classico vaso sul balcone che perde l'acqua o ai mozziconi di sigaretta che finiscono nel nostro giardino.

Così, spesso, le cause civili che si scatenano fra vicini di casa hanno costi esorbitanti, durate molto lunghe (in media non meno di 3 anni) e spesso neanche una sentenza riesce a far calmare gli animi.

Ma cosa fare in questi casi? A chi rivolgersi e per quali motivi? Innanzi tutto bisogna rivolgersi agli amministratori. Questi possono intervenire in caso di violazione del regolamento di condominio o per uso smodato delle parti comuni del condominio stesso. E se anche l'amministratore non bastasse? Dal Settembre 2013, la legge sulla mediazione chiede alle parti in causa di cercare una soluzione pacifica alla disputa attraverso l'uso di mediatori abilitati che possono essere cercati attraverso il sito del Ministero della Giustizia. Attenzione però perché il mediatore può intervenire solamente per gli stessi motivi per cui interviene l'amministratore e, soprattutto, non è un giudice ma, semplicemente, cerca di aiutare le parti a raggiungere un accordo. Se, alla fine, non viene raggiunto un accordo, allora si procede con il processo civile nell'ambito delle liti extracondominiali.

Il molestato (o chi si ritiene tale) per prima cosa deve avvisare l'altra parte attraverso una lettera raccomandata a/r. A questo punto sarà il giudice, attraverso l'uso di testimoni (soprattutto per gli odori molesti) o attraverso le norme comunali e dettate dall'Asl, a decidere se dare ragione all'una o all'altra parte.

Ci sono dei casi, inoltre, in cui il processo civile potrebbe diventare penale: questo perché, negli anni, le sentenze hanno fatto sì che alcuni comportamenti non dovessero più essere soggetti solamente ad ammenda amministrativa, ma che questi sfociassero in penale. Ecco, allora, alcuni esempi:

  • Gettare sigarette dal balcone, cenere o detersivi può costare fino ad un mese di reclusione o ad una ammenda per getto pericoloso di cose.
  • Spettegolare sui vicini potrebbe lederne la privacy o addirittura sfociare in diffamazione così come affiggere i nomi dei condomini morosi nella bacheca del condominio potrebbe essere considerata diffamazione.
  • Il linguaggio scurrile, invece, potrebbe costare il reato d'ingiuria contro i vicini.
  • La condanna di molestia, invece, è stata più volte sentenziata contro chi ha provato a mettere in atto la così detta “giustizia fai da te”.

La cosa migliore da fare, dunque, in caso di liti extracondominiali, è rivolgersi ad un avvocato che, visti i fatti e le prove a disposizione, saprà consigliare la strada da seguire per far valere le proprie ragioni.

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