Alla morte di una persona si apre la successione. Tramite successione, i debito ed ogni bene mobile ed immobile viene ripartito in modo equo tra gli eredi secondo la quota di propria spettanza. Il defunto, tramite testamento, può aver deciso – in vita – di dividere in modo diverso alcuni debiti ed alcuni beni fra gli eredi che avranno diritto ad oneri ed onori del defunto.
I crediti ereditari non non sono disciplinati dal codice civile. Per le sorti di eventuali crediti di un defunto, dunque, si fa riferimento ad una sentenza della Corte di Cassazione: i crediti di un defunto (per esempio credito vero un prestito fatto ad un amico o un conoscente) cadono in successione come ogni altro bene ed entrano nella comunione ereditiera.
Quindi, seppure i crediti siano oggettivamente divisibili, vengono depositati nella disponibilità comune degli eredi fino al momento della divisione dove ad ognuno verrà assegnata la quota di propria spettanza.
Ogni erede può comunque richiedere la parte di crediti che gli spetta facendo così valere l'intero credito senza coinvolgere gli altri coeredi.
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