Dopo oltre 15 mesi, il Ddl sul lavoro autonomo e agile diventa legge andando a dare maggior tutele ad oltre 2 milioni di partite IVA. L'approvazione arriva dall'Aula di Palazzo Madama con ben 158 sì.
Grazie alle ultime modifiche viene stabilito, per esempio, che le amministrazioni dovranno far partecipare professionisti e partite IVA ai bandi per l'assegnazione di incarichi di consulenza e/o ricerca. Inoltre, sempre le amministrazioni, dovranno promuovere la partecipazioni degli autonomi agli appalti pubblici.
Molto importante, inoltre, la conferma del fatto che in caso di infortunio, malattia e gravidanza, gli autonomi avranno il diritto di mantenere il proprio rapporto lavorativo con il committente per il quale prestino attività per almeno 150 giorni solari continuativi.
Intanto diamo la definizione di smart working: un lavoro viene definito smart quando l'attività “agile” viene svolta all'interno di locali aziendali senza un posto fisso e solamente in orari di lavoro sia giornalmente che settimanalmente. Il cambiamento decretato dal Ddl, prevede che il lavoratore definito agile ha diritto ad una retribuzione non inferiore a quella di colleghi che svolgono la stessa attività.
Da oggi, dunque, oltre 2 milioni di partite IVA e di professionisti autonomi, hanno delle tutele in più e l'Italia, in questo caso, raggiunge un traguardo importante in materia di tutela dei lavoratori non dipendenti.
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