In che cosa differiscono i termini di possesso e detenzione? La detenzione è avere la disponibilità di un oggetto senza avere l'intenzione di possederlo come se si fosse il legittimo proprietario dello stesso.
Facciamo un esempio molto più pratico. Un vostro amico vi presta un DVD ma dopo diverso tempo non glielo avete più reso. Non perché ve ne vogliate impossessare ma semplicemente per dimenticanza. Dall'altra parte, però, il vostro amico non ve lo ha più chiesto. Ma se qualcuno vi dovesse chiedere di chi è il DVD vi guardereste bene dal dire che è vostro ed infatti lo trattate bene, lo riponete per bene nella sua custodia e tutto volete tranne che rovinarlo. Ecco: questo è il classico esempio di detenzione di un oggetto.
La detenzione, come detto, è quel rapporto di fatto che s'instaura tra un soggetto ed un bene di cui si potrebbe anche non essere proprietario ma senza disconoscerne la proprietà altrui.
Se fossimo stati i possessori del DVD ci saremmo comportati come se fossimo stati i proprietari pur non essendolo: Il possesso infatti, consiste non solamente nella disponibilità fisica o materiale dell'oggetto ma in un comportamento - ovvero - quello di comportarsi come se si fosse proprietari dell'oggetto a torto o a ragione che possa essere.
Per definire in modo inequivocabile la detenzione bisogna partire senza dubbio dal comportamento del detentore.
Il detentore è colui che si comporta con l'oggetto come se fosse suo ma lo rispetta in ragione dei diritti del proprietario. Per fare un esempio di vita quotidiana: l'inquilino è detentore di un appartamento perché ne ha le chiavi senza darne copia al locatore; lo tratta come se fosse suo ma sempre in ragione della proprietà altrui dell'alloggio che occupa.
E le situazioni di detenzione sono moltissime se ci soffermiamo e ci guardiamo attorno: vedi le auto prese a noleggio ad esempio o l'imprenditore che ha macchinari in leasing, tanto per fare un altro esempio. E se ci sono dei casi in cui è difficile capire se l'uso dell'oggetto è per possesso o detenzione basta farsi una semplice domanda: il soggetto che utilizza il bene si comporta in tutto e per tutto come se fosse proprietario del bene stesso? Se la domanda trova risposta affermativa allora siamo in presenza di possesso; diversamente si tratterà di detenzione.
Nel detentore, in pratica, manca quello che gli avvocati definiscono animus possidendi ovvero la volontà, l'intenzione di possedere.
Il possesso, così come definito dal Codice Civile è il potere sulla cosa che si manifesta in un'attività corrispondente all'esercizio della proprietà o di altro diritto reale.
Il possesso può avvenire direttamente o tramite persona che ha detenzione di un bene o un oggetto. Anche in questo caso, gli esempi di possesso dettati dalla vita quotidiana sono molti: si prenda, ad esempio, il caso limite di un ladro che è possessore dei beni rubati ma non ne è il proprietario e stessa cosa dicasi di una persona che trova un oggetto smarrito o ancora un contadino che volontariamente o no invade il terreno del vicino e lo coltiva ne sta avendo il possesso ma non la proprietà.
E' possibile che, senza consenso del possessore o proprietario di un oggetto, un detentore ne diventi possessore?
Facciamo di nuovo un esempio pratico. Pensiamo ad un inquilino di un appartamento che, alla scadenza del contratto, invece di andare via e lasciare l'alloggio rimanga all'interno dello stesso senza nessuna contestazione da parte del proprietario. Se a ciò aggiungiamo che l'inquilino smetta anche di pagare il canone di locazione allora ecco che la detenzione è diventata possesso ma, perché ciò avvenga, è necessario un forte atto di opposizione nei confronti del possessore. Il cambiamento da detenzione a possesso, insomma, non può rimanere un fatto interiore ma deve essere esternato con forza.
E' possibile possedere una cosa detenuta da altri? Sì, così come sancito dal Codice Civile che ammette che è possibile possedere indirettamente un bene detenuto da altro soggetto. Per il possesso, in sintesi, non è necessario ed indispensabile avere il bene in modo diretto o tangibile: anche concedendolo in uso ad altri, il possesso è conservato purché il possessore abbia la possibilità di riottenere il bene quando lo vuole. Per fare un esempio di possesso indiretto torniamo a scomodare proprietario ed inquilino di un appartamento. Il proprietario di casa, pura avendo concesso la casa in uso all'inquilino ne resta possessore in quanto può, dando disdetta del contratto, riottenere il suo bene dal detentore.
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