Avv. Stefano Gallandt
Avvocato civilista
a Milano
Il Core Business dell'Avvocato Stefano Gallandt del Foro di Milano, Patrocinante in Cassazione e dinanzi alle Giurisdizioni Superiori, Socio titolare degli Studi legali "Avvocati Milano", e "Paolini, Gallandt & Partners", nonché Autore presso la rivista giuridica Studiocataldi.it - Studio Cataldi (Il diritto quotidiano), è storicamente focalizzato, oltre che, a 360 (trecentosessanta) gradi, sul diritto penale e sulla perfetta gestione del rispettivo processo in ogni suo stato, fase e grado, ivi compreso il giudizio avanti la Suprema Corte di Cassazione, anche, e sin dai suoi esordi, sul diritto civile, con particolare riguardo al diritto successorio o c.d. ereditario (sia in ordine alla predisposizione e conservazione in apposita cassetta di sicurezza del testamento olografo, che all'esercizio delle funzioni di esecutore testamentario), alle separazioni e ai divorzi, ai procedimenti di interdizione, inabilitazione, o volti alla nomina di un Amministratore di Sostegno, ai diritti reali, al diritto immobiliare in genere e delle locazioni, alla contrattualistica ed al recupero crediti, alla responsabilità contrattuale e civile, ivi compresa la responsabilità medica e sanitaria, anche nello specifico settore della chirurgia plastica e ricostruttiva, ai "grandi sinistri", alla r.c. auto, all’infortunistica, alle cause di risarcimento del danno biologico permanente, dell'inabilità temporanea, o del danno da perdita del rapporto parentale, alla tutela e alla protezione preventiva del patrimonio personale di ciascuno e, infine, alla consulenza in materia di apertura di conti correnti stranieri e di costituzione di società estere.
A coloro che, eventualmente, ne fossero interessati, l'Avvocato Stefano Gallandt e lo Studio Legale Avvocati Milano offrono gratuitamente consulenza in ordine alla necessità e/o opportunità, per ciascun cittadino, di redigere testamento, ossia un atto unilaterale, unipersonale e sempre revocabile, il quale rappresenta l'unico strumento efficace tanto per disporre, per il tempo successivo al passaggio a miglior vita, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse in favore di uno o più beneficiari - soprattutto allorquando questi ultimi non appartengano alla categoria dei chiamati all'eredità astrattamente indicati dal Legislatore nell'ambito della c.d. successione legittima - quanto per scongiurare il rischio che i risparmi di tutta una vita possano finire "nelle mani sbagliate", o arricchire parenti o affini con i quali, da tempo, non sussista più alcun rapporto, nonché, infine, per garantire il rispetto delle ultime volontà di ognuno di noi. Lo strumento di elezione è rappresentato, a nostro modesto avviso, dal testamento olografo, per la cui predisposizione, sulla base delle istruzioni del testatore, Avvocati Milano, per una sua propria politica di tutela dei diritti c.d. naturali di ciascheduno, richiede, a titolo corrispettivo, l'assai modico compenso di Euro 300,00, ossia una somma pari ad un terzo del costo medio del testamento pubblico redatto avanti notaio.
Inoltre, nello specifico ambito della tutela dei diritti di libertà di ciascuno di noi, Avvocati Milano è lieta di offrire ascolto ed attenzione ad una categoria di persone le cui volontà, spesso e volentieri, non vengono rispettate: i nostri anziani. In siffatto contesto, prestiamo consulenza al fine della predisposizione e della formalizzazione delle c.d. D.A.T. (Disposizioni Anticipate di Trattamento), di sovente indicate anche con la dizione di Testamento biologico, Difatti, in previsione di un'eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, la Legge prevede la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto in ordine ad accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti medico-sanitari.
L'Avvocato Stefano Gallandt si avvale, altresì, delle conoscenze acquisite nelle sue pregresse esperienze di Assistente nella facoltà di Scienze Giuridiche della Bocconi, presso le cattedre di diritto fallimentare e, soprattutto, di diritto processuale civile, materia che ha avuto modo di approfondire in una originale chiave comparatistica non solo rispetto agli ordinamenti stranieri, bensì, anche in riferimento all'architettura del nostro processo penale, ed alle "grandi questioni" della distribuzione degli oneri assertivi (cioè, di allegazione) e probatori in ambedue i sistemi processuali.
Grazie, anche, alle esperienze maturate "in trincea" negli ambiti del diritto fallimentare e del diritto penale commerciale (cfr. i reati di bancarotta), ed alla collaborazione con primari Studi Commercialisti e di Consulenti del Lavoro, ha gestito con successo svariate controversie in materia di diritto societario e del lavoro (con particolare riferimento alle cause di impugnazione dei licenziamenti, di risarcimento dei danni da mobbing e/o demansionamento, ovvero concernenti la c.d. emersione dei rapporti di lavoro subordinato).
Venti anni di esperienza nell'Avvocatura hanno consentito all'Avvocato Stefano Gallandt di maturare un'opinione al giorno d'oggi quasi contro-intuitiva e demodé in ordine alle complesse esigenze del mercato, le quali, alla prova dei fatti, i c.d. "specialisti" dei vari settori del diritto - i quali, spesso e volentieri, difettano di un'effettiva ed efficiente visione logico-sistematica del nostro ordinamento - non riescono a soddisfare compiutamente, laddove non siano affiancati da una figura professionale "superiore", da una guida saggia ed esperta, in grado di affrontare le problematiche del cliente a 360 gradi, ed in un'ottica sempre più multidisciplinare. Una singola fattispecie concreta, infatti, presenta, di sovente, aspetti di rilevanza sia civilistica che penalistica (cfr., ex multis, il reato di diffamazione, la cui consumazione si presta prioritariamente a dar luogo, ora, ad un processo penale, ora, invece, ad un contenzioso civile, a seconda che lo scopo prevalente perseguito dal cliente debba ravvisarsi nella punizione del colpevole o, piuttosto, nell'accurata quantificazione e massimizzazione, e nella maggior celere riscossione, del proprio credito risarcitorio).
In un mondo sempre più indotto ad orientarsi verso la specializzazione degli avvocati, potrà forse stupire che all'Avv. Stefano Gallandt e ad Avvocati Milano sia riconosciuta l'assoluta eccellenza in entrambi i settori del diritto civile e del diritto penale. In realtà, oltre ad una naturale predisposizione, al fine di raggiungere la perfezione, sono occorsi allo scrivente tanti anni di studio paziente e appassionato, ed un costante aggiornamento giurisprudenziale. In coscienza, mi ritengo uno scienziato del diritto, nient'affatto avulso, però, dall'affascinante concretezza e varietà delle questioni via via sottoposte al mio esame, bensì, piuttosto, persino onorato di combattere e sporcarmi le c.d. mani unitamente ai miei assistiti, al precipuo scopo di offrire loro la migliore soluzione possibile ai problemi da cui risultano afflitti.
Un amico, appassionato di fisica teorica, una volta asserì: "Gallandt, Ti paragonerei ad una sorta di onnisciente Leonardo da Vinci del diritto, il quale, come Stephen Hawking con la sua Teoria del Tutto, aspira segretamente a raccogliere in un'unica equazione matematica, in riferimento a tutte le possibili condizioni iniziali del reale, comprendenti l'attuale ordinamento giuridico e gli obiettivi che ci si proponga di raggiungere, una teoria logico-giuridica unificante, che ne permetta un'evoluzione efficiente, coerente e sistematica". Non può che trattarsi, come è ovvio, di un'iperbolica metafora, la quale, peraltro, ha il difetto di descrivere solo parzialmente le mie aspirazioni, anche perché, allorquando i miei studi, la mia tenacia, la mia astuzia, le mie abilità strategiche, unitamente ad una sana mentalità vincente, non mi consentissero di "attraversare le vite" dei miei clienti, come un condottiero determinato a prenderli per mano, per traghettarli davvero al di là del guado, alleggeriti dei propri quotidiani problemi, personali, familiari, economici e professionali, allora, in tal caso, il mio background giuridico e culturale dovrebbe ritenersi, giocoforza, privo di qualunque utilità.
Sempre in coscienza, posso affermare, infine, che la vera "stella polare" della mia attività professionale potrebbe racchiudersi in questa massima fondamentale: solo una salda alleanza tra il Cliente ed il proprio Legale rappresenta il primo ed indefettibile presupposto di una qualsiasi iniziativa legale vincente.
Avvocato Stefano Gallandt del Foro di Milano
Patrocinante in Cassazione e dinanzi alle Giurisdizioni Superiori
Socio titolare dello Studio Legale Avvocati Milano
Autore presso la rivista giuridica Studiocataldi.it - Studio Cataldi (Il diritto quotidiano)
Lo scrivente Avvocato Stefano Gallandt ha predisposto, qui di seguito, una raccolta di buona parte degli articoli apparsi, anno dopo anno, sulle pagine di svariati quotidiani, nonché delle proprie note a sentenza pubblicate da alcuni tra i più seguiti siti web dedicati al mondo del diritto, riguardanti controversie giudiziarie, civili e penali, di interesse mediatico e/o giuridico condotte vittoriosamente dal sottoscritto e dal mio Studio Legale "Avvocati Milano", unitamente all'indicazione dei rispettivi link, a disposizione di ciascheduno per eventuali approfondimenti.
Non è da escludere che il lettore, proprio prendendo contezza delle vicende risolte brillantemente dal nostro studio, già potrebbe trovare una prima risposta concreta ai propri problemi o alle proprie personali esigenze.
Buona lettura.
Avvocato Stefano Gallandt
-Il risarcimento del danno da responsabilità medica: un settore nel quale l'Avvocato Stefano Gallandt ha maturato una notevole esperienza, avendo trattato con successo decine e decine di casi, alcuni anche drammatici, come nella fattispecie qui di seguito descritta:
""Ha il cancro", ma non è vero. Paziente risarcito per lo choc". Nella sentenza in commento al link sotto riportato, si sottolineano i danni all’equilibrio psichico patiti dal nostro cliente a causa di un grave errore diagnostico. Difatti, gli era stato erroneamente comunicato di essere affetto da un tumore all'esofago che, in realtà, all'esito di ulteriori esami, risultò essere solo una “displasia”. "L’uomo, assistito dall’avv. Stefano Gallandt, intentò una causa civile contro il medico autore della diagnosi e l’ospedale dove era stato ricoverato, ma in primo grado non ottenne nessun risarcimento. Ora, a 6 anni di distanza, i giudici d’appello gli hanno dato ragione".
https://www.ilgiornale.it/news/politica/ha-cancro-non-vero-paziente-risarcito-choc-1248336.html
https://www.risarcimentomalasanita.com/category/casi-italiani/page/7/
https://news.fidelityhouse.eu/cronaca/lei-ha-il-cancro-ma-le-analisi-erano-sbagliate-risarcito-per-danni-morali-204110.html
https://m.dagospia.com/tanto-tumore-per-nulla-ha-il-cancro-ma-non-e-vero-paziente-risarcito-con-6-mila-per-lo-choc-123011
-Le nostre strade devono essere sicure, ma le norme del Codice Della Strada sulla Guida in stato di Ebbrezza - della cui costituzionalità, sotto alcuni aspetti, appare lecito dubitare - andrebbero riformate. Ciò nondimeno, anche con l'attuale legislazione, invero "draconiana", siamo riusciti a salvaguardare il diritto soggettivo alla patente di guida di tanti nostri clienti ed amici automobilisti, dimostrando la fallibilità degli etilometri e, di sovente, la ricorrenza di vizi procedurali tali da inficiare l'accertamento. E così, un nostro processo è presto divenuto un caso mediatico: "STOP AD ETILOMETRO SELVAGGIO, D'altronde, è risaputo come ormai, non per colpa loro, le Forze dell'Ordine si siano trasformate in Forze di Esazione Fiscale Permanente: l'unico obiettivo è far cassa ai danni di inermi cittadini" Avvocato Stefano Gallandt.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/06/05/news/ubriaco_alla_guida_assolto_in_tribunale_l_etilometro_va_fatto_con_un_avvocato-60455891/
https://www.milanotoday.it/cronaca/etilometro-avvocato-alcol-test.html
https://www.asaps.it/41712-_ubriaco_alla_guida_assolto_in_tribunale__letilometro_va_fatto_con_un_avvocato_a.html
https://www.sicurauto.it/news/codice-della-strada/nullo-letilometro-senza-avvocato-al-fianco-non-sempre/
https://www.studiolegalecalvello.it/guida-in-stato-di-ebbrezza-nullo-laccertamento-se-il-conducente-non-viene-avvisato-della-facolta-di-farsi-assistere-da-un-avvocato/
https://www.lettera43.it/giudice-assolve-ubriaco-senza-avvocato-letilometro-e-nullo/
-L'ingiuria, ad oggi, risulta depenalizzata, ma non così il reato di oltraggio. In una vicenda che vedeva sul banco degli imputati il pur formidabile (e simpaticissimo) Vittorio Sgarbi, i nostri assistiti si sono visti riconoscere un equo risarcimento per i danni morali riconducibili alle offese ricevute dal noto critico d'arte. Difatti, "Secondo la Procura Sgarbi nel maggio 2015 incitò il suo autista a sfondare un posto di blocco all'ingresso dell'aera espositiva di Milano". "Da lì il diverbio con tanto di insulti con cui l’ex deputato ha offeso “l’onore e il prestigio di quattro carabinieri, rappresentati, tra gli altri, dal legale Avv. Stefano Gallandt".
"Solo dopo contatti e accordi tra i legali dei militari e la difesa del critico d’arte, Sgarbi ha deciso di versare un risarcimento totale di 11mila euro, suddivisi tra i quattro carabinieri e l’Arma"
https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/30/vittorio-sgarbi-disse-ai-carabinieri-di-expo-non-fate-un-c-e-ha-dovuto-risarcirli-ma-ora-gli-resta-un-processo/2873285/
http://www.attentiaqueidue.net/files/30-Insulti,-Sgarbi-risarcisce-i-carabinieri.pdf
"Dopo lo stop intimato dai carabinieri e la contestazione degli illeciti però, lo stesso Sgarbi ha reagito con eccessiva veemenza offendendo “l’onore ed il prestigio” dei carabinieri in questione, rappresentati nel corso del processo da un team di legali nei quali è spiccato il nome dell'avvocato Stefano Gallandt".
https://news.fidelityhouse.eu/cronaca/vittorio-sgarbi-costretto-a-pagare-risarcimento-dopo-i-casini-allexpo-ecco-cosaveva-combinato-219750.html
-Da sempre impegnati a salvaguardare il diritto all'immagine e alla riservatezza di numerosi nostri clienti, anche nella vicenda che vide protagonista in negativo il noto programma televisivo Lucignolo, lo Studio Legale dell'Avvocato Stefano Gallandt – Avvocati Milano, si è distinto per aver saputo fronteggiare con successo gli accaniti difensori della R.T.I., dando prova in giudizio dell'insussistenza degli estremi dell'esercizio dei diritti di cronaca e di critica, esimente, questa, che avrebbe dovuto giustificare, secondo la tesi difensiva, il comportamento dei giornalisti di Italia 1, i quali, nel corso di un'inchiesta sul mondo Fetish e BDSM, commisero la leggerezza di non provvedere a celare il volto di un nostro assistito, ripreso durante la sua partecipazione ad un evento dedicato agli amanti del predetto genere. La vittima venne così riconosciuta durante la messa in onda del servizio da amici, colleghi e persino dalla sua fidanzata, la quale preferì troncare la relazione con il nostro cliente, In quell'occasione, per massimizzare il risarcimento dovuto al nostro assistito, valutammo opportuno intentare una causa civile per diffamazione, in luogo della "classica" denuncia-querela. La vicenda ebbe ovviamente risonanza mediatica, e venne fedelmente raccontata in un articolo dal titolo: "Ripreso da Lucignolo a festa sadomaso, la fidanzata lo abbandona. Italia 1 (R.T.I.) condannata per lesione dell’immagine e della privacy", rinvenibile al seguente link.
http://www.e-grapes.com/ripreso-da-lucignolo-a-festa-sadomaso-la-fidanzata-lo-abbadona-italia-1-r-t-i-condannata-per-lesione-dellimmagine-e-della-privacy/
-Una formidabile vittoria contro una nota compagnia assicurativa, rea di aver falsificato la firma con la quale il de cuius, a suo dire, aveva asseritamente modificato l'indicazione del beneficiario di una polizza sulla vita milionaria.
Il problema dell'attendibilità dell'esame grafico di copie fotostatiche ha certamente rappresentato una delle questioni giuridiche di maggior rilievo tra quelle risolte nella sentenza che ha definito il processo che ci ha visti vittoriosi. Ai link seguenti è reperibile la "Nota a commento dell'avvocato Stefano Gallandt alla sentenza del Tribunale di Perugia n. 2313/2016".
https://www.studiocataldi.it/articoli/24180-il-problema-dell-attendibilita-dell-esame-grafico-di-copie-fotostatiche.asp
https://www.diritto.it/l-accertamento-della-falsita-della-sottoscrizione-relativa-a-una-polizza-a-vita/
https://periziacalligrafica.org/peritografologo/attendibile-lesame-grafico-di-copia-fotostatica/
https://www.diritto.it/l-accertamento-della-falsita-della-sottoscrizione-relativa-a-una-polizza-a-vita/
https://www.grafologiamagazine.it/?page_id=2
https://www.grafologiamagazine.it/?p=817
-I reati in materia di immigrazione clandestina. L'esperienza maturata "sul campo" e le specifiche competenze in materia hanno indotto ad affidarsi allo Studio Legale dell'Avvocato Stefano Gallandt – Avvocati Milano numerosi cittadini, tra i quali persino alcuni nostri Colleghi, giacché accusati ingiustamente dell'allegazione di falsa documentazione - le tristemente note dichiarazioni di ospitalità, che però la legge vieta alle Questure di richiedere a chi formuli istanza di protezione internazionale - e di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, per il solo fatto di aver svolto con diligenza il proprio lavoro. In merito ad una di queste vicende, fu pubblicato un articolo dal titolo "Legale milanese a processo per immigrazione clandestina", afferente al caso di una Collega per la quale confidiamo ragionevolmente sul fatto che otterremo una sentenza di assoluzione, per ragioni di stretto diritto. Per chi intendesse approfondire, indico il seguente link:
https://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/legale-milanese-a-processo-per-immigrazione-clandestina-1.5324456
Per le medesime ragioni, abbiamo ottenuto la sentenza di assoluzione per due cittadine, l'una di nazionalità russa, l'altra ucraina, incolpate ingiustamente di aver falsificato documenti del tutto irrilevanti ai fini dell'esercizio del diritto di asilo. Al link sottostante, si potrà leggere un articolo che trattò della vicenda, dal titolo "Lecco: alla domanda di protezione internazionale allegarono dichiarazioni di ospitalità false. Il Gup: 'Non doversi procedere'".
https://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=48472&origine=1&t=Lecco%3A+alla+domanda+di+protezione+internazionale+allegarono+dichiarazioni+di+ospitalit%26agrave%3B+false.+Il+Gup%3A+%27Non+doversi+procedere%27#
-Passeggero picchiato da un autista dell'ATM! Scattò la denuncia, affidata all'Avvocato Stefano Gallandt...
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/06/13/picchiato-dall-autista-del-bus.html
...e dopo 8 anni, finalmente, la definitiva vittoria in Cassazione: condannato l'autista dell'ATM che picchiò il passeggero!
http://www.milanotoday.it/cronaca/condanna-autista-picchia-passeggero.html
-Il primo resoconto giornalistico di una battaglia vinta contro tutto e tutti (Giudici compresi). Anche quando la situazione può apparire disperata, la soluzione, in realtà, può trovarsi "dietro l'angolo". Avvocato Stefano Gallandt
http://www.ilgiornale.it/news/ha-casa-occupata-stranieri-e-anno-dorme-macchina.html
-L'assoluzione in appello di un nostro assistito, un carabiniere, dapprima condannato, dal Tribunale di Milano, per il reato di peculato. L'Appuntato Sc., della Compagnia dei Carabinieri di Rho, si vedeva spacciato all'esito del giudizio di prime cure, sennonché, come è nostro costume, non ci siamo dati per vinti, tanto che le nostre successive indagini difensive hanno permesso di appurare la sua completa estraneità al reato di peculato posto in essere, invece, dal militare in servizio con lui quella sera, egli sì, resosi responsabile di un deprecabile atto di "sciacallaggio",per essersi appropriato di un prezioso orologio, marca Bulgari, rinvenuto negli indumenti del corpo senza vita della vittima di un tragico incidente stradale. E così, la Corte d'Appello di Milano ha assolto il nostro assistito per non aver commesso il fatto, rigettando, invece, l'appello del commilitone resosi responsabile di quel gesto sciagurato.
Purtroppo, come accade di sovente, il Corriere della Sera, nell'articolo apparso l'1 luglio 2009 nelle pagine della Cronaca di Milano, si era limitato a dare atto della conferma in appello della condanna comminata al militare che lo accompagnava, omettendo, invece, di specificare come questa difesa fosse riuscita nell'impresa di ribaltare la sentenza del Tribunale resa nei riguardi del nostro assistito, assolto, per l'appunto, con formula piena, all'esito del secondo grado di giudizio. Al link che segue è possibile visualizzare (per gli abbonati alla testata digitale dell'anzidetto giornale) la rettifica pubblicata dal noto quotidiano in data 8 luglio 2009 (nella Cronaca di Milano, a pag. 4), a seguito della richiesta in tal senso fatta pervenire dallo scrivente procuratore, avv. Stefano Gallandt.
https://archivio.corriere.it/Archivio/interface/view.shtml#!/NjovZXMvaXQvcmNzZGF0aW1ldGhvZGUxL0A2NDk5OA%3D%3D?landing=https%3A%2F%2Farchivio.corriere.it%2FArchivio%2Finterface%2Fview.shtml%23!%2FNjovZXMvaXQvcmNzZGF0aW1ldGhvZGUxL0A2NDk5OA%253D%253D
-Il fatto reato rappresenta, sotto il profilo civilistico, un fatto illecito, che obbliga colui che lo ha commesso a provvedere al risarcimente del danno in favore del soggetto danneggiato, al quale spetterà valutare se costituirsi parte civile nel processo penale eventualmente incardinato contro l'imputato, oppure agire in separata sede avanti al Giudice civile. Ad esempio, in una vicenda che vide quali protagonisti in negativo due cittadini rumeni, i nostri assistiti della Compagnia dei Carabinieri di Rho optarono per la costituzione di parte civile e, all'esito del processo, venne loro riconosciuto un cospicuo ristoro. Siffatte vicissitudini ebbero risonanza mediatica, soprattutto sulle pagine dei giornali locali, come può evincersi da un articolo - purtroppo, ormai, non più disponibile - che apparve sul quotidiano Sette Giorni, dal titolo: "Arrestati i Rumeni che aggredirono i carabinieri della compagnia di Rho. L'avvocato Stefano Gallandt li fà condannare a risarcire i militari" (articolo all'epoca pubblicato dalla testata digitale di Sette Giorni, al link http://www.settegiorni.it/personaggi-piu-citati/stefano-gallandt-136919).
https://www.quiavvocato.com/studio-milano/stefano-gallandt/
-Responsabilità da insidia. Spesso i nostri cittadini si vedono costretti a rivolgersi ad un legale al fine di conseguire un giusto risarcimento a fronte dei danni causati dallo stato di incuria in cui i Comuni abbandonano le nostre strade. Al riguardo, si segnala una Nota a commento del sottoscritto Avvocato Stefano Gallandt alla sentenza n. 10284/2014 del Tribunale di Milano, così massimata:
"-E’ possibile provvedere a sostituire il nominativo di un teste deceduto anche con altro che non sia stato indicato nelle memorie ex art. 183 c.p.c.
-Ammessa la rimessione in termini del difensore decaduto perché impedito a raggiungere il Tribunale a causa di un incidente stradale.
-I Comuni rispondono ex art. 2051 c.c. dei danni cagionati dai dossi non segnalati" (cfr. Tribunale di Milano, sentenza del 19.8.2014, n. 10284). La succitata nota a commento è reperibile al seguente link:
https://www.lanuovaproceduracivile.com/wp-content/uploads/2014/09/milano10284_142.pdf
https://rivistagiuridica.aci.it/documento/responsabilita-da-insidia.html
https://polizialocale-mase.blogspot.com/2014/09/sentenze-utili.html
http://bancheclienti.ilcaso.it/codice_civile/2043
L’attuale approdo giurisprudenziale individua la responsabilità dell’Ente Pubblico, proprietario della strada ove è avvenuto il sinistro, purché custode della stessa, sulla base della tipologia delle cause del danno ascrivibili allo stesso laddove esse siano intrinseche alla struttura del bene, sì da costituire fattori di rischio conosciuti o conoscibili a priori dal custode (usura o dissesto del fondo stradale, presenza di buche, segnaletica inadeguata), mentre integrerebbero il caso fortuito, idoneo ad escludere la responsabilità dell’Ente Pubblico unitamente al fatto dello stesso danneggiato, quelle situazioni di pericolo estemporaneamente create da terzi non conoscibili né eliminabili con immediatezza neppure con la più diligente attività di manutenzione. Si segnala, inoltre, che la Suprema Corte di Cassazione, a più riprese, ha rimarcato che gli obblighi di custodia, da parte del Comune, non sono solo limitati alle strade demaniali o di proprietà dell’Ente Pubblico, ma si estendono anche alla aree limitrofe alla strada stessa, non rilevando la appartenenza o meno al Comune di dette aree laddove queste siano di uso pubblico. Ragion per cui il Comune, laddove consenta alla collettività l’utilizzazione per il pubblico transito di aree private, è tenuto all’obbligo di sorveglianza, accertandosi della materiale manutenzione di queste con la conseguente possibilità di essere chiamato a rispondere del danno cagionato per la cattiva manutenzione dell’aree stesse (Cassazione Civile Ord. Sez. 6 Num. 3216 Anno 2017; in questo senso anche Cass. 3387/1979 e 7/2010).
-Un leading case: vince la libertà di stabilimento nel mondo delle professioni. Fu la prima volta che su questo tema ebbe a pronunciarsi un Tribunale italiano. Sino ad allora, gli Ordini Professionali si erano limitati a chiedere pareri al Ministero della Giustizia che rispondeva confermando l'interpretazione "estensiva" e letterale della normativa di origine europea per quanto concerneva i professionisti che già avessero superato l’esame di stato. Come si vede, con l’ordinanza de qua, un ulteriore concreto passo in avanti verso l’integrazione europea venne compiuto e, questa volta, anche a vantaggio della categoria più bistrattata, quella dei praticanti. Il ricorso fu introdotto dal dott. Massimo Puccia, ad oggi commercialista, revisore contabile e consulente del lavoro, col patrocinio dell’Avvocato Stefano Gallandt e dell'allora Dott. Roberto Enrico Paolini, contro il Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano, e con l'intervento del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro. Il Tribunale di Milano, con l'ordinanza del dell’11/7/05, depositata il 13 luglio 2005 (R.G. 29574/05, Giudice Dott.ssa Gandolfi), accolse il ricorso ex art. 700 c.p.c., ed ebbe a rappresentare una prima, fondamentale vittoria a favore della libertà di stabilimento nel mondo delle professioni. Per chi intendesse approfondire, indico i seguenti link:
http://www.civile.it/news/visual.php?oldid=7043
https://www.diritto.it/ordinanza-del-tribunale-di-milano-dell-11705-depositata-il-13-luglio-2005-nel-ricorso-ex-art-700-r-g-2957405-giud-dott-ssa-gandolfi/
https://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5472
Condivido un mio articolo pubblicato sulla rivista Studiocataldi.it - Studio Cataldi (Il diritto quotidiano) . Trae spunto da un processo penale nel quale ho difeso vittoriosamente due cittadine straniere, l'una di nazionalità russa, l'altra georgiana, accusate di aver allegato alle rispettive richieste di asilo FALSE DICHIARAZIONI DI OSPITALITA', finalmente assolte con sentenza irrevocabile dal Tribunale di Lecco, "perché il fatto non sussiste".
La mia decisione di redigere una nota a commento dell'anzidetta sentenza di assoluzione (nonché della sentenza "gemella" del Tribunale di Prato) scaturisce esclusivamente dall'interesse diffuso per la fattispecie delittuosa di cui le mie assistite erano accusate, prevista e punita dal disposto di cui all'art. 5, comma 8 bis, d.lgs. 286/98 (Testo Unico Sull'Immigrazione).
Trattasi, infatti, di un reato dalla natura ibrida, ascrivibile sia alla categoria dei delitti di falso, che alla classe dei reati in materia di immigrazione clandestina, contemplato da una norma incriminatrice la cui interpretazione, a livello processuale, si è ritrovata spesso a discendere dalla CONCRETA adesione, o meno, del Giudice chiamato ad applicarla al generale principio di offensività, da valutarsi sia sotto un profilo astratto, che in riferimento alla fattispecie concreta sottoposta al suo esame. Nell'ultimo paragrafo del predetto articolo ho dimostrato come il Giudice di Lecco sarebbe potuto pervenire alle medesime statuizioni assolutorie semplicemente facendo corretta applicazione dell'anzidetto principio di lesività.
https://www.studiocataldi.it/articoli/45808-diritto-di-asilo-e-falsa-ospitalita-non-c-e-reato.asp
Avv. Stefano Gallandt
Avvocato Stefano Gallandt del Foro di Milano
Patrocinante in Cassazione e dinanzi alle Giurisdizioni Superiori
Socio titolare dello Studio Legale Avvocati Milano
Autore presso la rivista giuridica Studiocataldi.it - Studio Cataldi (Il diritto quotidiano)