Diritto all'oblio e reputazione web: di che si tratta?

Il diritto all'oblio e la reputazione web sono stati introdotti a seguito della capillare diffusione del web e delle nuove tecnologie. A differenza della carta stampata, online le notizie sono sempre reperibili e in grado di influenzare la reputazione dei soggetti anche a distanza di tempo.

Il diritto all'oblio consiste nella possibilità di essere dimenticati, una volta che la notizia non è più attuale e di interesse pubblico.

La reputazione web è invece quell'insieme di informazioni inerenti ad un soggetto che possono essere reperite online.

Ad ogni modo, si devono distinguere:

  • Le informazioni pubblicate direttamente dall’interessato, mettendo in atto una strategia di marketing, per migliorare la propria notorietà e riconoscibilità;
  • Le informazioni, opinioni o critiche pubblicate da altri, sulle quali è difficile avere il controllo.
Diritto all'oblio e reputazione web: come tutelarsi?

Non è sempre semplice esercitare il diritto all’oblio per la reputazione web. È possibile fare una legittima richiesta di cancellazione all’autore dei contenuti, ma la rimozione non avviene in modo immediato, bisogna tenere in considerazione i tempi tecnici necessari per l’eliminazione delle informazioni dal sito web e dal motore di ricerca.

Oltre alla rimozione delle notizie lesive alla reputazione web, secondo il diritto all'oblio, è possibile agire per ottenere un risarcimento danni, come sottolineato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 13161/2016.

Diritto all'oblio, reputazione web e diritto di cronaca

Il diritto di cronaca consiste nel diritto di informare ed è disciplinato dall'art.21 della Costituzione, articolo inerente pertanto alla libertà di manifestazione del pensiero.

Per conciliare l'impossibilità di censura con il diritto alla privacy e alla reputazione web, il diritto di cronaca deve rispettare i seguenti limiti:

  • Verità: i fatti devono essere veri, basati su fonti attendibili;
  • Continenza nell’esposizione: deve essere utilizzato un linguaggio adeguato, non offensivo. A tal proposito la satira può essere un’eccezione, considerando che si basa su espressioni “più colorite” che hanno lo scopo di far riflettere il pubblico;
  • Interesse pubblico: non si possono diffondere notizie private se non sono di interesse pubblico;
  • Attualità: la collettività, senza dubbio, deve essere informata tempestivamente in merito a fatti di interesse pubblico, ma non ha senso riportare alla luce vicende vecchie, se non sono più rilevanti.

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