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Bollette telefoniche e pay tv ogni 28 giorni vietate dalla legge

Come deve essere fatta la fatturazione in merito ai servizi telefonici e la pay tv?

Addebitando le bollette telefoniche ogni 28 giorni, le compagnie avevano fatto in modo che il pagamento avvenisse per 13 mensilità…

Questa pratica, nel 2017, fu bandita dall’Agcom, la quale sanzionò le compagnie telefoniche e impose loro di ritornare alla fatturazione mensile e di rimborsare il surplus pagato dagli utenti, senza necessità di un’espressa richiesta dagli aventi diritto alla restituzione della “tredicesima mensilità”.

La decisione del Garante delle comunicazioni fu oggetto di gravame da parte delle compagnie telefoniche, le quali, però, non sono riuscite a spuntarla!

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha sancito la legittimità della decisione dell’Autorità Garante, riaffermando il potere di quest’ultima di adottare simili provvedimenti a tutela dei consumatori.

Le compagnie hanno 120 giorni per adeguarsi

Il Decreto Legge definitivamente approvato alla Camera in materia di disposizioni finanziarie urgenti vieta, totalmente, la fatturazione di bollette telefoniche e pay tv ogni 28 giorni.

Le compagnie telefoniche e televisive, dunque, dovranno adeguarsi e ricominciare a fatturare al cliente mensilmente o trimestralmente. L’adeguamento ha effetto per tutti i contratti in essere e futuri tranne che per contratti temporanei promozionali, di durata inferiore al mese e non rinnovabili.

La fatturazione ogni 28 giorni consentiva, di fatto, di essere pagati per 13 mensilità annuali anziché 12. I consumatori ed il Garante delle Comunicazioni hanno bocciato in massa tale pratica ed ora tutto ciò è diventato legge.

Quali sono le tempistiche per l’adeguamento?

Le società interessate dal Decreto hanno 120 giorni per adeguarsi e per avvisare il cliente del nuovo cambio di fatturazione. Entro 4 mesi da oggi, dunque, telefonia e pay tv torneranno ad essere pagati mensilmente e non più ogni 28 giorni. In caso di mancato adeguamento, le società coinvolte avranno l’obbligo di risarcire il cliente e dovranno pagare delle sanzioni. A vigilare sulla corretta applicazione della bollettazione c’è l’Agcom.

A quanto ammonta il risarcimento?

Nel caso in cui, trascorsi 120 giorni da oggi, l’Agcom riscontrasse delle irregolarità, la società che non avrà rispettato la nuova normativa dovrà risarcire il cliente con la cifra di 50 forfettarie più 1€ per ogni giorno di ritardo rispetto ai 120 previsti per legge. Inoltre, sarà soggetta a sanzioni così come previsto dal Codice delle comunicazioni elettroniche.

La pronuncia della Corte di Cassazione

Con sentenza N. 26164/2022, la Suprema Corte, dichiarando inammissibile l’impugnazione, da parte di Fastweb e Vodafone, della delibera Agcom, ha confermato l’obbligo della fatturazione mensile, prevedendo indennizzi automatici per gli utenti.

Si precisa, però, che tale automatismo non è stato ben messo in pratica dalle compagnie, le quali hanno predisposto delle procedure per chiedere il rimborso, sperando in una mancata presentazione della richiesta da parte dei propri clienti.

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