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Diritti dei consumatori: quali sono?

I diritti dei consumatori sono tutelati attraverso il Codice del Consumo, che ha recepito le indicazioni emanate dall’Unione Europea per difendere e proteggere gli individui dalle truffe e da aziende disoneste.

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” non rappresenta solo uno dei più famosi proverbi italiani, ma sembra essere lo specchio della società moderna.

A tutti è capitato, almeno una volta nella vita, di essere tra le vittime di truffatori o di persone poco oneste. Per quanto riguarda il commercio e gli acquisti, situazioni di questo tipo sono molto frequenti. Alcune aziende, infatti, possono adottare delle pratiche poco corrette per trarre in inganno ignari consumatori.

Come può essere truffato un consumatore?

Può acquistare un prodotto che non è conforme con quanto dichiarato dalla ditta, la qualità potrebbe essere scarsa, e il risparmio economico solo un’illusione.

Per questo motivo l’Unione Europea ha emanato alcune disposizioni in materia di tutela dei consumatori. Le indicazioni sono state poi recepite dal nostro Paese attraverso il Decreto legislativo n. 2016 del 6 settembre 2005, il famoso Codice del Consumo.

Vediamo allora di capire le principali linee guida presenti nella giurisprudenza italiana, in che modo i cittadini sono tutelati e quali misure adottare per evitare di essere vittime di truffe.

Il Codice del Consumo

La legge italiana ha stabilito una serie di regole per definire in maniera chiara le regole della compravendita. In particolare ha decretato i diritti e i doveri reciproci tra chi vende e chi compra, cioè tra l’azienda e il consumatore.

Il riconoscimento dei diritti dei consumatori rappresenta un tassello importante per la giurisprudenza. Per la prima volta, infatti, è stata tutelata la persona non solo come soggetto singolo, ma come membro della società.

Non sempre i cittadini sono a conoscenza delle tutele e dei regolamenti che sono stati emanati e possono diventare della facili prede. I truffatori puntano proprio su questo aspetto: una persona poco informata ha meno possibilità di difendersi.

L’arma più efficace per evitare di essere truffati è la conoscenza. Sapere come comportarsi in situazioni al limite della legalità può evitare spiacevoli sorprese.

Non è necessario essere degli esperti di diritto per potersi difendere, infatti esistono le associazioni dei consumatori che possono dare una assistenza in merito. Ma adottare piccoli e semplici accorgimenti può essere utile in ogni caso.

Innanzitutto è necessario sapere in quale modo siamo tutelati dallo Stato. Le normative di riferimento si trovano nel Codice del Consumo, che sancisce i diritti fondamentali dei consumatori, in particolare i più importanti sono:

  • la tutela della salute e della sicurezza
  • il diritto ad avere informazioni e istruzioni adeguate
  • l’educazione al consumo
  • correttezza, trasparenza ed equità

La tutela della salute e della sicurezza

Nel nostro Paese il diritto alla salute viene garantito dall’art. 32 della Costituzione, che lo definisce come uno dei diritti fondamentali della persona. 

Nel Codice del Consumo tale concetto viene espresso in maniera diversa, mettendo in primo piano la tutela della salute, intesa come protezione. Ciò significa che lo scopo è quello di evitare che essa sia messa in pericolo.

Parlando di diritti dei consumatori, quindi, è più corretto parlare di diritto alla tutela della salute, direttamente connesso al diretto alla sicurezza.

Possiamo dire, perciò, che in Italia la salute è tutelata in due modi diversi:

  • diretto: favorendo cure e assistenza medica appropriate per ripristinare la condizione di integrità psico-fisica che è venuta a mancare
  • indiretto: attraverso la prevenzione, per evitare situazioni pericolose, in grado di minacciare gli individui e i consumatori

In modo specifico, lo Stato italiano e l’Unione Europea impongono delle condizioni di sicurezza a ogni prodotto che viene commercializzato. Non devono essere presenti rischi, oppure devono essere di entità ridotta e non superare gli standard consentiti dalla legge.

Tutti i prodotti comunemente acquistati e utilizzati dai consumatori devono rispettare specifiche norme per potere essere venduti regolarmente. A tale proposito vengono effettuati svariati controlli coordinati, sia a livello europeo che nazionale, per garantire un elevato grado di sicurezza ai cittadini.

Adeguate informazioni e istruzioni

Il consumatore non dispone sempre degli strumenti adeguati per capire se un’azienda lo sta ingannando. Se, ad esempio, viene fatta una pubblicità esaltando le caratteristiche di un prodotto che in realtà non esistono, potrebbe subire dei danni di natura economica ma non solo.

Per questo motivo esistono diversi obblighi e limitazioni per i produttori. Essi devono informare in modo chiaro e comprensibile il consumatore sulle reali caratteristiche dei prodotti messi in vendita.

In questo caso gioca un ruolo importante la pubblicità, intesa come un mezzo per fare arrivare un messaggio al potenziale acquirente. Ciò che viene comunicato deve essere corretto, chiaro e trasparente.

L’autorità italiana che ha il compito di controllare la correttezza dei messaggi pubblicitari è l’AGCM, cioè l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (anche conosciuta con il nome comune di Antitrust). I cittadini possono rivolgersi direttamente a essa per fare delle segnalazioni, oppure rivolgendosi alle associazioni dei consumatori

Educazione al consumo

Il consumatore deve essere istruito per potersi difendere e per potere evitare le truffe. A questo proposito lo Stato deve mettere a disposizione gli strumenti informativi necessari.

Come abbiamo già detto la conoscenza rappresenta la migliore arma per evitare di cadere in situazioni al limite della legalità.

Solamente conoscendo come funziona il sistema della compravendita e le relative normative è possibile effettuare delle scelte consapevoli.

Correttezza, trasparenza ed equità

I contratti di vendita devono essere predisposti in modo chiaro e comprensibile, in modo tale che possano essere letti e accettati da entrambe le parti coinvolte.

Il diritto all’autonomia contrattuale rimane invariato, nel senso che contenuto può essere stabilito di volta in volta, ma deve essere esposto in maniera trasparente.

È fatto divieto alle imprese e ai professionisti di inserire, all’interno dei contratti da sottoporre ai consumatori una serie di clausole, definite “vessatorie” il cui contenuto è contrario ai principi di correttezza, trasparenza ed equità, poiché prevedono una serie di situazioni sfavorevoli per il consumatore. Queste clausole, se inserite in un contratto, in violazione alle norme del Codice del Consumo che le vietano espressamente, si considerano inefficaci.

Il consumatore è quasi sempre la parte debole di un contratto, per questo deve essere messo nelle condizioni di comprendere tutti gli aspetti della contrattazione che sta firmando.

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