La class action è un'azione che tutela i consumatori. Vediamo insieme come funziona e come si fa.
Definiamo, dunque, la class action. La class action è un mezzo, uno strumento, per far valere in sede giudiziaria la tutela di uno o di più diritti dei consumatori. La class action, dunque, identifica l'azione che viene intrapresa non dal singolo consumatore ma dall'intera classe risarcitoria ovvero da tutti i consumatori a cui sono stati violati lo stesso o gli stessi diritti.
La caratteristica fondamentale della class action è che questa si può verificare solamente dopo l'essersi verificato del danno a carico dei consumatori ed è quindi utilizzata con l'unico scopo di far ottenere un risarcimento per tutti i consumatori coinvolti nella violazione dei diritti. La class action può essere promossa da ciascun consumatore o utente che compone la classe, nonché dalle associazioni dei consumatori o dai comitati nei quali i consumatori possono convogliare. Il fatto di riunire in un solo procedimento le pretese di molti ha due effetti vantaggiosi: da una parte, infatti, il processo viene accelerato e, dall'altra, si evitano diversità di giudizio portati, ad esempio, dalle singole decisionidi giudici diversi in tempi diversi. Il fatto che molti consumatori si siano mossi tramite class action non impedisce, comunque, ad altri singoli di agire, autonomamente e separatamente, in modo individuale per lo stesso problema.
La class action può essere promossa sia contro imprese private che contro l'amministrazione pubblica che abbia leso i cittadini o che abbia provocato un danno agli stessi. Le amministrazioni interessate da class action, dunque, vegono definite inefficienti poiché hanno intrapreso azioni che hanno portato alla lesione di interessi dei cittadini o ne hanno portato danni agli stessi.
L'azione di tipo inibitorio, al contrario della class action, serve invece per prevenire che uno o più diritti vengano violati. Quest'azione preventiva può essere promossa solamente dalle assoziazioni dei consumatori. La differenza fra class action ed azione inibiitoria, dunque, è proprio la natura per la quale le due vengono promosse: la prima è per un risarcimento, la seconda è una forma preventiva.
L'azione inibitoria, quindi, è volta ad impedire atti e comportamenti che possano essere lesivi per gli interessi del consumatore e degli utenti e promuove l'adozione di misure idonee per eliminare o correggere gli effetti dannosi di quelle che sono violazioni accertate; non c'è, però, in questo tipo di azione, il risarcimento per il consumatore finale.
Come detto, i consumatori o gli utenti possono agire in diversi modi:
La class action può essere promossa da chiunque si possa definire consumatore o utente. E' un'azione che prende in considerazione un soggetto privato che ha avuto contatti con un'impresa che siano estranei alla propria attività lavorativa svolta normalmente e che abbiano acquistato beni o servizi da quest'impresa. Nel caso dell'acquisto di beni o prodotti si parlerà di consumatori; caso di servizi si parlerà di utenti.
La class action, dunque, non può essere intrapresa da un imprenditore che acquista beni o servizi per la sua attività lavorativa. Ma imprenditori e/o professionisti, possono comunque aderire alla class action se hanno comprato beni, prodotti o servizi per il proprio uso personale e non per scopi legati alla propria attività lavorativa.
Chi prende parte alla class action deve però avere un interesse personale alla causa per potersi così definire parte del processo.
Come detto in precedenza, la class action può essere promossa nei confronti di imprese che hanno provocato dei danni a consumatori o utenti e questo in relazione ad eventuali rapporti contrattuali. La class action, però, può essere intrapresa anche contro pubbliche amministrazioni inefficienti che hanno causato un danno proprio a causa della loro scarsa efficienza.
La class action è possibile solamente nel caso in cui i diritti che devono essere tutelati siano omogenei fra loro. In particolare, inoltre, ecco di che cosa si deve trattare:
Un consumatore venuto a conoscenza di una class action attraverso la pubblicità via internet o fatta direttamente dal proponente dell'azione, può unirsi se ritiene di appartenere a quella fascia di consumatori individuata dalla class action e dunque dall'ordinanza. Può parteciparvi presentando apposita domanda da inviare al Tribunale competent anche tramite posta elettronica certificata - PEC - o attraverso fax.
Ma cosa deve contenere l'atto di adesione alla class action?
Questo atto di adesione deve essere presentato in cancelleria del Tribunale entro il periodo perentorio fissato dal Tribunale stesso che non è mai superiore ai 120 giorni dalla scadenza di quello fissato per l'esecuzione della pubblicità fatta dal proponente. Chi prende parte alla class action rinuncia in modo automatico ad esercitare qualsiasi altra azione individuale per restituzione o risarcimento per lo stesso titolo oggetto dell'azione di class action a cui ha aderito.
Il modo più semplice per aderire ad una class action ed il meno costoso è sicuramente quello di farlo attraverso il mandato ad un comitato o ad un'associazione di consumatori perché in grado di muovere centinaia se non migliaia di consumatori e dare un'adeguata assistenza legale. In questo caso, inoltre, tramite il comitato o l'associazione, il consumatore sarà sempre aggiornato sugli sviluppi del procedimento.
La class action, come ogni altro processo, inizia con la notifica di un atto di citazione che va notificato, però, non solo all'impresa interessata ma anche al PM presso il tribunale competente. Lo stesso PM - pubblico ministero - può intervenire solamente per verificare quelli che sono i requisiti di ammissibilità della class action stessa.
In prima udienza, il tribunale valuta l'ammissibilità della domanda attraverso l'esame degli atti, attraverso l'ascolto delle parti. Praticamente il tribunale verifica se la domanda posta con la class action è fondata: stabilisce, dunque, se i fatti denunciati abbiano effettivamente portato alla lesione di diritti o interssi del consumatore per cui viene richiesto il risarcimento.
Nel momento in cui il tribunale dichiara ammissibile la domanda procede in questo modo:
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