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Cosa comporta una denuncia penale

Con la denuncia si mette in moto il meccanismo dell'accertamento del fatto di reato. Ma che cosa comporta una denuncia penale e come difendersi? Vediamo quali sono gli strumenti messi a disposizione dalla legge.

La denuncia: che cos'è?

Prima di capire come agire in caso di denuncia è bene chiarire che cosa è la denuncia in termini giuridici. La denuncia, in modo semplice, è lo strumento con cui un soggetto mette le autorità a conoscenza di fatti che potrebbero costituire notizia di reato. Le modalità con cui questa comunicazione avviene sono due nello specifico e fanno scattare le indagini:

  • ​la querela: è una dichiarazione che un soggetto fa e dove vengono esposti i fatti ma non li configura in modo giuridico e manifesta, però, la volontà di procedere perché il reo sia punito.
  • la denuncia: per reati particolarmente gravi.

Quindi la differenza sostanziale fra le due comunicazioni è questa: mentre con la denuncia la macchina della giustizia si mette in moto in modo autonomo ed istantaneo, con la querela ci deve essere esplicitamente la volontà del querelante di voler procedere contro chi ha commesso il reato fino a giungere a processo.

Cosa comporta una denuncia penale?

Fatta questa doverosa premessa, ecco che arriviamo al nocciolo della questione: che cosa comporta una denuncia penale? Sappiamo bene la differenza fra penale e civile ma i rischi legati ad una denuncia penale non sempre sono così noti.

Nel momento stesso in cui una persona sporge denuncia nei confronti di qualcuno, se i fatti non sono così gravi da aver indotto a disporre misure cautelari quali la reclusione o altro, ecco che scattano una serie di procedure a cui viene sottoposto il soggetto che è stato denunciato:

Identificazione

Questa avviene di norma direttamente al momento dei fatti e viene eseguito dalle forze dell'ordine di polizia oppure presso un comando - che solitamente è di Polizia o Carabinieri - presso il quale il denunciato è convocato. In questo frangente, verrà chiesto di fornire le proprie generalità ed un domicilio e verrà comunicato al denunciato che è stato nominato un difensore d'ufficio. 

Normalmente sono solamente queste le informazioni che vengono richieste e fornite anche perché tutto il materiale e le informazioni processuali restano sotto segreto fino a che il pubblico ministero (PM) non decida di esercitare l'azione penale (ovvero quando il PM decide di rinviare a giudizio il soggetto e dare inizio al processo). Vi sono anche altre ipotesi nelle quali si debbano compiere "atti garantiti" come, ad esempio, l'incidente probatorio e l'interrogatorio.

Visto che le informazioni delle indagini preliminari sono sotto segreto, è molto difficile avere informazioni inerenti i fatti o la parte lesa. E visto che ogni cosa detta viene verbalizzata è fondamentale rispondere che non si vogliono rilasciare dichiarazioni spontanee fino alla presenza del proprio legale. L'interrogatorio, dunque, è bene che avvenga in presenza del proprio difensore così come previsto dalla legge.

Interrogatorio

Dopo l'identificazione e con l'iscrizione del nominativo nel registro delle notizie di reato, il denunciato assume il carattere di indagato. In questa fase, dunque, iniziano le indagini nel corso delle quali può essere disposto un interrogatorio. Nell'interrogatorio il denunciato ha la facoltà di non rispondere - ad alcune o a tutte le domande - ma non ha nessun obbligo sul dire la verità o meno.

In questa fase, il difensore non può rispondere per conto dell'assistito ma solo controllare la legittimità delle operazioni ed opporsi, in qualunque momento, se dovesse riconoscere delle irregolarità nelle domande poste o nelle attività per lo svolgimento dell'interrogatorio.

Potrà, però, parlare con l'assistito durante l'interrogatorio per aiutarlo a ricordare i fatti o per dare spiegare eventuali domande o altro.

Dopo gli interrogatori, passeranno mesi in cui sembrerà che non succeda nulla: ma non è così. E' dunque fondamentale, in questa fase, che l'indagato presenti alle autorità delle memorie difensive spingendo il pubblico ministero all'archiviazione del caso.

Ad ogni modo, il risultato delle indagini poterà sempre a due strade: l'archiviazione o il rinvio a giudizio. A decidere sarà il Giudice per le indagini preliminari (Gip).

​Si può ritirare una denuncia?

Qualche volta può capitare di agire in modo frettoloso, di sporgere denuncia alle forze dell'ordine presi dall'impeto del momento. Poi sopravviene il pentimento e decidiamo di ritirare la denuncia. Si può fare? La risposta è sì: una denuncia può essere rimessa (ndr, ritirata) in qualsiasi momento e senza conseguenze nei confronti di chi l'ha ricevuta.

Per far sì che il ritiro sia valido, il denunciato dovrà accettare la remissione. 

Tuttavia, esistono dei casi in cui la denuncia penale non possa essere ritirata, come nel caso della violenza sessuale nei confronti dei minori.

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