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Separazione dei beni e divorzio: quali sono i vantaggi

In questo articolo parleremo di separazione dei beni e divorzio, e dei relativi vantaggi rispetto alla comunione dei beni. La separazione dei beni è un regime patrimoniale che consente a ogni coniuge di mantenere la titolarità dei beni posseduti prima e durante il matrimonio. Fino al 1975 il regime legale, ovvero previsto in modo automatico, è stato quello della separazione dei beni. Dopo la riforma del diritto di famiglia, si è passati al regime della comunione dei beni, detto appunto comunione legale, tuttavia i coniugi hanno la possibilità di scegliere se mantenere tale regime, o modificarlo con la separazione dei beni nel caso di un eventuale divorzio. 

Cos'è la separazione dei beni

La separazione dei beni, conosciuta anche come "divisione dei beni", in sede di divorzio permette ad ogni coniuge di mantenere separati i beni posseduti, prima e durante il matrimonio. Tuttavia la scelta del regime di separazione dei beni in sede di divorzio obbliga il coniuge a partecipare alla spese riguardanti l'interesse familiare; in altre parole quest'ultimo deve contribuire, proporzionalmente alle proprie capacità reddituali, al sostentamento della famiglia.

Il regime di comunione dei beni prevede invece il contrario, ovvero l'unione dei beni posseduti da entrambi i coniugi. E' ovvio che la comunione dei beni potrebbe comportare varie problematiche rispetto alla separazione dei beni in sede di divorzio.

Come e quando chiedere la separazione dei beni

Il matrimonio stabilisce la comunione dei beni come regime patrimoniale legale.

“Ai sensi dell’art. 159 del codice civile, la comunione dei beni costituisce il regime patrimoniale legale della famiglia, che opera di diritto, in mancanza di diversa convenzione tra i coniugi.”

Tuttavia gli sposi possono scegliere il regime della separazione dei beni in sede di divorzio:

  • durante la cerimonia del matrimonio con rito civile o religioso, tramite relativa dichiarazione al celebrante (Ufficiale di Stato Civile, Parroco o altro Ministro di culto)e annotando il regime patrimoniale prescelto sull’atto di matrimonio;
  • prima del matrimonio attraverso apposita convenzione stipulata da un notaio, quest'ultima deve essere trasmessa all’Ufficiale dello Stato Civile al momento della celebrazione o della trascrizione del matrimonio;
  • dopo il matrimonio con convenzione stipulata da un notaio e successivamente annotata a margine dell’atto di matrimonio.

Separazione giudiziale dei beni

La separazione giudiziale dei beni può anche essere richiesta da uno dei coniugi, tramite sentenza e nei seguenti casi:

  • interdizione di uno dei coniugi;
  • inabilitazione di uno dei coniugi;
  • cattiva amministrazione della comunione;
  • cattiva gestione degli interessi personali di un coniuge, che possa danneggiare gli interessi dell’altro, della comunione dei beni o della famiglia;
  • condotta negativa da parte di uno dei coniugi nell’amministrazione della comunione dei beni;
  • mancata o insufficiente partecipazione da parte di uno dei coniugi al sostentamento della famiglia proporzionalmente alle sue capacità di lavoro.

Un altro caso, non indicato dalla legge, che permette la richiesta della divisione dei beni, è quello dell'amministrazione di sostegno.

Scioglimento della comunione dei beni

Il regime della separazione dei beni è previsto anche in caso di scioglimento della comunione dei beni, che può avvenire per:

  • dichiarazione di assenza o di morte presunta di uno dei coniugi;
  • annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio;
  • separazione personale;
  • separazione giudiziale dei beni;
  • mutamento convenzionale del regime patrimoniale;
  • fallimento di uno dei coniugi.

Invece, i coniugi devono trovare un' intesa se gestiscono insieme un'azienda costituita dopo il matrimonio.

Separazione dei beni e divorzio

Se gli sposi optano per la separazione dei beni in sede di divorzio, qualsiasi bene posseduto prima o durante il matrimonio, non diventerà di proprietà di entrambi i coniugi. Questa scelta può risultare notevolmente vantaggiosa in caso di un eventuale divorzio.

Nonostante la separazione dei beni in sede di divorzio, i coniugi hanno la possibilità di avere uno o più beni in comune. In questo caso, si parla di comunione ordinaria e avviene in due casi:

  • acquisto di un bene dopo il matrimonio che viene cointestato ad entrambi gli sposi;
  • impossibilità dei due coniugi di dimostrare la proprietà esclusiva di un bene, come per esempio l'acquisto di beni mobili non registrabili.

La separazione dei beni in sede di divorzio congiunto o giudiziale consente di tutelare i beni di un coniuge in caso di fallimento dell'attività commerciale dell'altro coniuge, in altre parole i beni del primo non saranno coinvolti.

Invece se il regime patrimoniale dei coniugi è quello della comunione legale, le cose possono andare diversamente. Se ci fossero tentativi di recupero crediti da parte di terzi, verrebbero ipotecati tutti i beni della coppia.

Per quanto riguarda i debiti contratti da un coniuge verso terzi, bisogna fare una distinzione in:

  • debiti personali, dei quali deve rispondere solo il coniuge interessato;
  • debiti contratti nell’interesse della famiglia, dei quali devono rispondere entrambi i coniugi con i loro beni. In questo caso, si prende in considerazione la regola della responsabilità solidale dei coniugi prevista dal diritto di famiglia, poiché non c'è una normativa chiara che ne parli.

​Divorzio ed eredità: le eccezioni

E' bene quindi chiarire che in sede di divorzio, anche se congiunto, si perdono i diritti sull'eredità, ma ci sono delle eccezioni. Se infatti l'ex coniuge aveva diritto ad un assegno divorzile, può richiedere al tribunale un assegno a carico dell'eredità se si trova in precarie condizioni economiche. Tenendo contro di tutte le situazioni del caso, tra cui il grado di difficoltà economica, spetterà poi al giudice decidere se accettare o meno la richiesta. 

Il diritto all'assegno divorzile viene perso a tutti gli effetti nel momento in cui si convola a nuove nozze o se non si trova più in uno stato di bisogno.

In merito ai diritti ereditari, inoltre, occorre chiarire un aspetto fondamentale da molti ignorato! La separazione dei beni non osta all’operatività dei diritti ereditari del coniuge superstite, i quali smettono di operare solo in caso di cessazione degli effetti civili del matrimonio (cd. Divorzio).

Tale regime patrimoniale, in altri termini, disciplina i rapporti inter vivos tra i coniugi, ma nell’ipotesi di decesso di uno dei due, l’altro eredita, salvo sentenza di divorzio!

Conclusioni

Nonostante l'euforia del matrimonio, purtroppo molte coppie successivamente fanno richiesta di separazione e divorzio. Non a caso separazione dei beni e divorzio sono dei temi ricorrenti nella società attuale.Il matrimonio simboleggia l'unione dell'amore di due persone, ma ha anche un valore legale che vincola i coniugi a livello economico. E' importante riflettere sulle eventuali conseguenze di un eventuale separazione o divorzio, anche se durante il matrimonio tutto ciò sembra un'ipotesi remota.

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