I controlli dell’Agenzia delle Entrate sono aumentati dal 23 ottobre del 2013 per contrastare l'evasione fiscale. Gli strumenti utilizzati per effettuare i controlli sono il redditometro e il risparmiometro. Essi misurano i risparmi in relazione al reddito percepito e alle spese effettuate.
Inoltre tutte le banche devono inviare all’Anagrafe Tributaria i dati dei conti correnti dal 2011 ad oggi, i movimenti di carte di credito e debito, i bonifici in entrata ed uscita, le aperture di nuovi conti, i depositi, l'acquisto e la vendita di titoli, le somme di denaro ricevute da familiari ecc..
Tutti questi dati sono confrontati con le Dichiarazione dei redditi, le Certificazioni ISEE, le cartelle esattoriali, le denunce catastali e il pagamento IMU per la tassazione sulla casa.
I controlli dell'Agenzia delle Entrate riguardano:
I rapporti finanziari, saldi e movimenti collegati a finanziamenti, crediti, garanzie e fondi pensione sono invece esclusi dai controlli.
Come abbiamo detto prima, tutti i dati di ogni singolo contribuente vengono inviati all’Anagrafe Tributaria.
Questi ultimi vengono archiviati in una database chiamo SdI (Sistema di Interscambio).
Questa piattaforma permette di analizzare ed incrociare i dati, per scoprire se ci sono discrepanze tra le spese effettuate e il redditto dichiarato dal 2011 ad oggi.
Quando c'è un’incongruenza equivalente o maggiore del 20% tra le spese effettuate e il reddito dichiarato, il contribuente viene segnalato e inserito nella lista nera dell'Anagrafe tributaria.
In questo caso, l’Agenzia delle Entrate convoca il contribuente nei propri uffici per un colloquio detto “contraddittorio”.
Durante questo colloquio, quest'ultimo dovrà presentare tutti i documenti necessari per giustificare l'incongruenza rilevata dai controlli dell'Agenzia delle Entrate.
Per esempio, il contribuente potrebbe dimostrare che le somme sospette di denaro sono dovute ad una vincita o a una donazione.
Per non suscitare sospetti da parte dell’Agenzia delle Entrate, è preferibile evitare di versare soldi di cui non si possa dimostrare la provenienza.
Inoltre non bisogna accumulare risparmi spropositati rispetto al proprio reddito e alle spese effettuate. Dunque è meglio prelevare ogni tanto del denaro per ridurre questo eventuale scostamento.
Ogni bonifico deve avere una giustificazione, perciò è sconsigliato ricevere somme da parenti senza l'emissione di una fattura o di un altro documento. Infatti se l'operazione viene considerata sospetta, il conto corrente può essere bloccato e non sarà più possibile utilizzare il denaro versato.
Infine bisogna prestare attenzione a non prelevare somme di denaro consistenti in breve tempo e in modo ripetuto, perché può destare sospetti. L'Agenzia delle Entrate potrebbe pensare di essere di fronte a un tentativo di investimento in nero.
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