Sono molti i casi in cui ci si ritrovano cavi e tubi elettrici posati dalle società energetiche direttamente ancorati alla facciata di casa nostra o sospesi al di sopra della nostra proprietà. Ma come è possibile che tutto ciò possa avvenire senza il nostro consenso? E se l'estetica della facciata fosse compromessa? E se avere quei cavi così vicino fosse nocivo alla salute degli inquilini? E' possibile richiedere un risarcimento del danno?
A dare la risposta è il Tribunale di Palmi: ogni proprietario ha l'obbligo di consentire la posa di cavi elettrici sulla propria facciata o sospesi sulla proprietà perché – come dice la sentenza – l'interesse della collettività prevale su quello del privato.
Gli obblighi di Enel
Ad ogni modo, nel momento in cui l'interesse del privato venga prevaricato dall'interesse della collettività, anche Enel – o qualsiasi altra compagnia – ha degli obblighi nei confronti del cittadino.
Se è vero, dunque, che non si può dir di no all'installazione di cavi sulla propria facciata, è altresì vero che che la società elettrica ha l'obbligo di non danneggiare e non mettere in pericolo le persone che vivono all'interno. La società elettrica, dunque, dovrà garantire la manutenzione e la conservazione dell'impianto facendo in modo, ad esempio, che rami troppo vicini ai cavi possano causare blackout o incendi e provvedendo, dunque, al taglio degli stessi. In caso ciò non venisse fatto ci si può rivolgere ad un avvocato per il risarcimento.
Di contro, il cittadino ha il diritto di segnalare eventuali anomalie riscontrate nell'impianto installato o eventuali problemi sorti dopo la posa dei cavi elettrici sulla propria facciata di casa o passanti all'interno della proprietà.
