Quante volte discutendo con parenti, amici o conoscenti, ci si ritrova a parlare della parità di genere e quante volte, ormai, assistiamo a vere e proprie manifestazioni nelle principali città italiane. Ovunque, si parla del termine Empowerment femminile, per consentire alle donne di avere le stesse opportunità lavorative, sociali ed economiche degli uomini.
Ma nella vita reale, quali sono le azioni messe in atto per cercare di abbattere le disparità tra uomo e donna e raggiungere la cosiddetta "quota rosa"?
Tra queste rientra sicuramente la possibilità di poter attribuire il cognome materno al proprio figlio al momento della nascita. A stabilirlo è stata infatti una sentenza della Corte Costituzionale, pronunciata lo scorso 27 aprile 2022 dopo il ricorso di una coppia lucana, intenzionata ad attribuire al figlio anche il cognome materno.
All'interno della sentenza pronunciata solamente qualche mese fa, la Corte Costituzionale ha infatti dichiarato che "nel solco del principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, che costituisce elemento fondamentale dell’identità personale".
Niente più attribuzione automatica del cognome paterno ai figli. Mamma e papà saranno quindi liberi di scegliere quale cognome attribuire al nascituro o se attribuirli entrambi. In caso di mancato accordo tra i due, sarà l'intervento del Giudice a dover stabilire quale cognome attribuire.
Una svolta storica attesa per più di 40 anni, che abolisce quanto scritto finora all'interno dell'articolo 262 del Codice Civile, che recita: "Il figlio [naturale] assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio [naturale] assume il cognome del padre. Se la filiazione nei confronti del padre è stata accertata [269 ss.], o riconosciuta [250] successivamente al riconoscimento da parte della madre, il figlio [naturale] può assumere il cognome del padre aggiungendolo o sostituendolo a quello della madre(2).
Sempre all'interno della sentenza, si parla anche di violazione di alcuni articoli della Costituzione italiana, in particolare del II, III e XVII, che sanciscono il rispetto dei diritti inviolabili dell'uomo, l'uguaglianza di tutti "senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
L'Italia non è lo Stato capofila di questa decisione. Prima fra tutti la Spagna, che attribuisce il doppio cognome a tutti i nuovi nati, seguito dal Portogallo. Diversa la situazione in Germania, dove è consentita l'attribuzione di un solo cognome, a scelta tra quello materno e paterno.
Articolo 262 del Codice Civile
Sentenza del 27.04.22 della Corte Costituzionale
A questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 50% ovvero 60€ + iva anziché 120€.
Scopri l'AcademyA questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 75% ovvero 90€ + iva anziché 360€.
Scopri il servizio Premium