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Denuncia per truffa: come va fatta?

La denuncia per truffa è possibile quando dal reato sia derivato un grave danno patrimoniale per le vittima, e se si verificano alcune aggravanti. Negli altri casi si deve procedere con una querela di parte. Vediamo cosa significa.

Negli ultimi anni, probabilmente grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e mezzi di comunicazione, sono aumentate notevolmente le truffe, soprattutto online.

I colpevoli sono diventati molto bravi a mettere in atto dei veri e propri intrighi per indurre in errore le vittime.

In genere una corretta informazione e un po’ di attenzione sono utili per evitare di essere coinvolti in situazioni spiacevoli, ma se ormai è troppo tardi, come è possibile difendersi?

Innanzitutto va detto che la legge prevede due diversi modi per attivare il procedimento penale. Come vedremo in alcuni casi è necessaria una querela di parte, ovvero da parte della persona offesa, in altri invece è sufficiente una denuncia per truffa, effettuata da chiunque sia a conoscenza dei fatti.

Come vedremo, inoltre, è importante non confondere tale reato con l’estorsione.

Cos’è il reato di truffa?

Il reato di truffa è disciplinato dall’art. 640 del codice penale che afferma quanto segue:

Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinquantuno euro a milletrentadue euro

Si tratta di un reato comune, ovvero che può essere commesso da chiunque, visto che non è necessario ricoprire specifiche cariche o avere particolari qualità.
Il delitto deve essere commesso con dolo generico, cioè con la volontà di portare qualcuno all’errore, per ottenere un arricchimento ingiusto.

Le caratteristiche peculiari di questa fattispecie delittuosa, comunque riguardano i cosiddetti artifici e raggiri, che vengono messi in atti dal truffatore per portare la vittima ad agire in modo errato.
In particolare, non è possibile la denuncia per truffa se qualcuno semplicemente approfitta dell’ignoranza altrui o se vengono raccontate delle menzogne.

Ci devono essere dei veri e propri raggiri o intrighi, ovvero la costruzione di una messa in scena studiata ad hoc, alterando mascherando la realtà.

Querela o denuncia per truffa?

La denuncia per truffa, ovvero la segnalazione del reato da parte di qualsiasi soggetto informato dei fatti, è possibile solo in alcuni casi.

In genere, infatti, si tratta di un reato perseguibile a querela di parte, cioè soltanto la vittima può recarsi presso le autorità per spiegare quanto è accaduto ed attivare così il procedimento penale, che inizia sempre con la fase di indagini preliminari volte ad accertare i fatti.
Se ciò non avviene, nessuno è autorizzato ad indagare.

Ma per quale motivo la legge prevede questa opzione?

L’art. 336 del codice di procedura penale afferma che:

La querela [c.p. 120] è proposta mediante dichiarazione nella quale, personalmente o a mezzo di procuratore speciale [122], si manifesta la volontà che si proceda in ordine a un fatto previsto dalla legge come reato [427, 542].

Lo Stato decide di non intervenire direttamente, ma di lasciare la decisione alla parte lesa, se si tratta di delitti non particolarmente gravi. Lo scopo è quello di evitare di intasare la macchina della giustizia, dato che i tribunali a stento riescono ad occuparsi di tutte le cause in corso.

Quindi, soltanto se il diretto interessato richiede l’intervento delle autorità, si potrà attivare il relativo procedimento.

Il diritto di querela, comunque, deve essere esercitato entro tre mesi dal fatto, pena la decadenza. Soltanto in alcuni casi, come lo stalking o la violenza sessuale il termine è di sei mesi.

La denuncia per truffa può essere fatta quando la vittima ha subito un grave danno patrimoniale o se ci sono alcune circostanze aggravanti quali:

  • fatto commesso ai danni dello Stato o di un ente pubblico
  • se è stato ingenerato nella vittima il timore di un pericolo immaginario
  • se il colpevole si è approfittato di una persona debole

In tutti i suddetti casi chiunque, a conoscenza dei fatti, può effettuare una denuncia per truffa alle autorità, dato che il delitto è perseguibile d’ufficio, cioè non è necessaria la querela della vittima per proter procedere.

Denuncia per truffa o per estorsione?

Per effettuare una denuncia per truffa è necessario accertarsi che si tratta di tale fattispecie delittuosa.In alcuni casi infatti, quest’ultima viene confusa con l’estorsione, che presenta delle caratteristiche completamente diverse.

Innanzitutto commette un’estorsione chi attraverso l’uso della minaccia o delle violenza, costringe qualcuno a fare o non fare qualcosa, procurando per se stesso un profitto e un danno per la parte lesa. Il riferimento normativo è dato dall’art. 629 del codice penale.

Quindi, in questo caso, non si parla di artifizi e raggiri per indurre in errore la vittima, ma dell’uso della minaccia per obbligare un soggetto a compiere un’azione. La violenza spinge la parte lesa a seguire le istruzioni del colpevole per evitare di subire danni maggiori.

In pratica la vittima cede alle richieste estorsive in quanto le ritiene essere il male minore rispetto a quanto minacciato.

Chi commette il delitto ottiene un profitto, che può essere anche di natura non economica, ad esempio un vantaggio o una qualsiasi utilità, mente la vittima subisce sempre un danno di natura patrimoniale, perciò riguardante la sfera dei beni mobili o immobili, ma anche il mantenimento del posto di lavoro.

Quest’ultima, può essere costretta a pagare una somma di denaro o a rifiutare un credito di cui ha diritto.

Cosa comporta una denuncia per truffa?

Nei paragrafi precedenti abbiamo visto che è possibile effettuare una denuncia per truffa quando si verifica ciò che descrive l’art. 640 del codice penale, ovvero se un soggetto viene tratto in inganno con artifizi e raggiri, causando per se stesso dei danni e per il responsabile dei guadagni ingiusti.

In realtà abbiamo analizzato che in presenza del reato semplice la denuncia per truffa non è possibile, in quanto è indispensabile la querela da parte della vittima.

Solamente in presenza di aggravanti o nel caso in cui il danno patrimoniale sia ingente, qualsiasi soggetto a conoscenza dei fatti può presentare una denuncia per truffa.

Ma cosa accade dopo?

Innanzitutto va detto che per fare ciò è necessario recarsi presso la sede più vicina della polizia di stato, e comunicare tutti i dettagli in merito alla questione, fornendo anche alcuni dati personali, per potere creare adeguatamente il fascicolo del caso.

Successivamente la notizia verrà iscritta e potrà iniziare il procedimento penale volto a stabilire quanto è successo.

La prima fase riguarda le indagini preliminari, utili per cercare elementi probatori in grado di confermare la notizia. Se non vengono individuate abbastanza prove, il caso viene archiviato, in caso contrario c’è il rinvio a giudizio. A questo punto inizia il processo vero e proprio, con il contraddittorio tra le parti.

Fonti normative

  • art. 640 del codice penale
  • art. 336 del codice di procedura penale
TRUFFE DENUNCIA PER TRUFFA ESTORSIONE
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