Quando un soggetto rilascia i propri dati personali, può subire azioni illecite che possono essere contrarie al diritto alla privacy. Per tutelare il rilascio dei dati personali, esiste una normativa prevista dal Codice della Privacy che resterà in vigore fino al 25 maggio 2018. Oltre questa data, il d.lgs n.196 del 2003 verrà abrogato e verrà sostituito dal Regolamento Europeo GDPR, quest'ultimo sarà ancora più severo e preciso per proteggere la sicurezza dei dati.
Cosa si intende per diritto alla privacy?
Il diritto alla privacy tutela la protezione dei dati personali e regolamenta le modalità del trattamento di essi. I dati personali possono anche riguardare aspetti sensibili della persona come l'orientamento sessuale, la religione, lo stato di salute, le scelte politiche ecc..
Il Codice della Privacy, emanato con il d. lgs. n. 196 del 2003, prevede che i dati debbano essere trattati e divulgati solo con le modalità indicate per tutelare la riservatezza e la privacy del soggetto.
Secondo la normativa del Codice della Privacy contenuta nel d. lgs. n. 196/2003, il trattamento dei dati personali riguarda qualunque operazione o complesso di operazioni, effettuati anche senza l’ausilio di strumenti elettronici, concernenti la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la conservazione, la consultazione, l’elaborazione, la modificazione, la selezione, l’estrazione, il raffronto, l’utilizzo, l’interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati, anche se non registrati in una banca di dati.
Inoltre tutte le aziende che gestiscono i dati personali, devono prima comunicare al soggetto interessato alcune informazioni per permettergli di esercitare i propri diritti.
L'informativa sulla privacy deve indicare:
Le modalità di trattamento dei dati personali cambiano in base al tipo di dato che viene trattato, vi è una differenza sostanziale tra dati personali e dati sensibili.
Per quanto riguarda il trattamento dei dati personali, l'interessato ha il diritto di chiederne l’indicazione, l’aggiornamento, la rettificazione, l’integrazione, la cancellazione o la trasformazione in forma anonima.
Per il trattamento dei dati sensibili è previsto il consenso scritto di quest’ultimo e l'autorizzazione del Garante della Privacy, in questo modo sarà possibile impedire abusi e comportamenti illegittimi da parte del titolare dei dati.
Infatti ogni volta che si rilasciano dati sensibili, viene sempre richiesto il consenso della Privacy Policy per permetterne l’utilizzo connesso alle finalità previste dall’informativa.
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