Il divorzio breve con figli è possibile solo attraverso la negoziazione assistita dei rispettivi avvocati divorzisti, o ricorrendo alla causa in tribunale. Non è possibile, invece, scegliere la procedura in Comune, in quanto l’ufficiale di stato civile non può decidere in merito.
Nel momento in cui una coppia capisce che il proprio matrimonio è ormai finito e non è possibile in alcun modo trovare dei rimedi per ricucire un rapporto ormai logoro, l’unica soluzione è seguire quanto permesso dalla legge per ufficializzare la rottura del contratto matrimoniale.
Quindi, al di là delle questione puramente sentimentali, devono essere considerati anche altri aspetti, come l’affidamento dei figli, l’assegnazione della casa coniugale, il mantenimento, etc.
Spesso, marito e moglie riservano del rancore reciproco, magari per tradimenti, o per le svariate discussioni e critiche fatte durante la loro unione, e non riescono a prendere delle decisioni in totale accordo. Succede allora che già durante la prima fase si debba ricorrere a un giudizio in tribunale, cosa invece non necessaria in caso di separazione consensuale.
In ogni caso, a partire dal 2015 i tempi si sono notevolmente ridotti per portare a termine il percorso necessario a chiudere il matrimonio in modo definitivo. Ma, il divorzio breve con figli è possibile solamente attraverso la negoziazione assistita di un avvocato divorzista.
Divorziare rappresenta la fase finale necessaria, come stabilito dalla legge, per poter rompere un vincolo matrimoniale. Per arrivare a questo ultimo step, però, è obbligatorio prima chiedere la separazione, cioè una specie di periodo di passaggio durante il quale i coniugi devono riflettere e capire se proseguire nei loro intenti o fare dei passi indietro e recuperare il loro rapporto.
Per alcuni può sembrare un’inutile perdita di tempo, ma in realtà è un procedimento utile per evitare che vengano prese decisioni affrettate, figlie di malesseri e tensioni del momento.
In ogni caso, se durante tale periodo le opinioni non cambiano, è possibile proseguire divorziando, entro precisi termini. Proprio in merito al termine da rispettare, negli ultimi anni sono state introdotte delle novità, in particolare con la Riforma del 2015.
Precisamente dal 26 maggio 2015 è possibile divorziare molto più velocemente rispetto al passato. Se prima, era obbligatorio attendere minimo tre anni, ora invece, le tempistiche sono ridotte, ed è possibile divorziare:
Quindi nell’ipotesi migliore sono sufficienti pochi mesi, oppure si arriva massimo a un anno di tempo. In ogni caso, se le tempistiche per passare da una fase alla successiva si sono ridotte, non sempre tale discorso è valido per quanto riguarda le procedure da intraprendere.
Se la coppia decide di ricorrere a un processo in Tribunale, risulta ovvio che l’intero procedimento per arrivare ad essere definitivamente divorziati è più lungo, e dovranno essere rispettare tutte le varie fasi di una causa civile.
Si tratta di una opzione necessaria per divorziare in seguito a una separazione giudiziale, ma a volte viene intrapresa questa strada anche quando esiste un accordo, ma devono essere tutelati gli interessi dei minori.
In presenza di minori o di maggiorenni non autosufficienti, infatti, le decisioni possono essere prese solo da un Giudice, o attraverso la mediazione di un avvocato divorzista.
Come abbiamo visto, divorziare oggi è molto più rapido rispetto a pochissimi anni fa. Il legislatore ha voluto rendere più snello l’intero procedimento per evitare di intasare la macchina della giustizia. In Italia, infatti, sappiamo bene che i tempi per la conclusione dei processi sono troppo lunghi, e la burocrazia rappresenta uno dei problemi più seri del nostro Paese.
Considerando il crescente numero di coniugi che desiderano separarsi e poi divorziare, diminuire il periodo obbligatorio di attesa, permette di concludere rapidamente le pratiche, senza trascinare le questione per anni.
Chi si è separato in modo consensuale, può divorziare dopo soli 6 mesi, scegliendo tra le seguenti modalità:
Ovviamente in Comune tutto si esegue in modo semplice e molto veloce, ma allo stesso tempo non possono essere prese decisioni in merito a questioni economiche e patrimoniale, o per l’affidamento di minori.
Il divorzio breve con figli deve essere effettuato necessariamente con la consulenza di un legale rappresentante. Va ricordato, a tal proposito che, se un soggetto si trova in difficoltà e non può permettersi di coprire le spese per un avvocato, può richiedere il gratuito patrocinio, per essere ugualmente difeso. Quindi le scelte possibili sono una causa civile, oppure una negoziazione assistita.
Nel momento in cui marito e moglie decidono di rompere i loro vincoli matrimoniali, la tempistica necessaria per potere divorziare non è influenzata tanto dalla presenza o meno di figli, quanto dalla capacità di trovare un accordo tra di loro.
Il divorzio può essere richiesto dopo 6 o 12 mesi, a seconda proprio delle decisioni prese consensualmente dai coniugi.
Bisogna tenere in considerazione però, che la giurisprudenza italiana mira a tutelare soprattutto gli interessi dei minori quando si tratta di diritti di famiglia. Per questo motivo le scelte in merito all’affidamento non possono essere prese in modo superficiale da soggetti non autorizzati a farlo.
Vedere i genitori litigare è un trauma per i figli, che spesso si ritrovano al centro di due fuochi, e vengono trascinati in battaglie che non dovrebbero combattere. La giurisprudenza italiana ha stabilito che un bambino debba, in ogni caso, crescere avendo accanto entrambi, secondo il principio della bigenitorialità. Infatti la normalità è un affidamento di tipo condiviso, invece quello esclusivo viene adottato solo in casi particolari.
In ogni caso si tratta di scelte molto delicate da prendere, e solo esperti di diritto possono analizzare la questione per proteggere gli interessi del minore.
Quindi per rispondere alla nostra domanda, sì è possibile il divorzio breve con figli, ma non può essere fatto in Comune se si tratta di minori o maggiorenni non autosufficienti.
Negli ultimi anni le norme relative ai diritti di famiglia sono cambiate notevolmente per adattarsi alla società moderna. Oggi infatti, sarebbe impossibile regolare i rapporti di coppia, da un punto di vista giuridico, adottando leggi di 20 anni fa.
In particolare recentemente sono state messe le basi per permettere ai coniugi di potere porre fine al loro matrimonio in modo più facile e veloce.
Abbiamo già visto come i tempi si siano notevolmente accorciati, evitando così di intasare ulteriormente la macchina della giustizia. Ma, l’aspetto forse più interessante riguarda il fatto che non è più obbligatoria la consulenza di un legale.
Se marito e moglie non si trovano in una situazione di conflitto possono semplicemente firmare dei documenti di fronte a un ufficiale di stato civile in Comune.
Senza dubbio si tratta di un via allettante per tutti coloro che non vogliono spendere cifre elevate o impegnarsi in processi faticosi.
Ma, per quanto riguarda il divorzio breve con figli minorenni tale alternativa non è possibile, in quanto è richiesta la presenza di un avvocato divorzista per tutelare gli interessi del minore.
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