Furto d'identità codice penale è un reato che avviene principalmente su internet, rubando i dati personali della vittima per fare azioni al suo posto, come pagamenti, falsi profili sui social network, o invio di email.
Negli ultimi anni ne avrete sicuramente sento parlare molto, anche nei programmi televisivi, il furto d’identità rappresenta uno dei pericoli della nostra epoca, reso più facile da internet e dalle nuove modalità di comunicazione che utilizziamo quotidianamente.
Prima delle diffusione del web era ovviamente più difficile “spacciarsi per qualcun altro”, nella vita reale, anche se non impossibile, ma attraverso la rete internet il fenomeno si è diffuso velocemente.
Come mai avviene? In maniera consapevole o meno, mentre navighiamo tra le pagine web e ci colleghiamo al nostro social network preferito, come Facebook o Instagram, stiamo “regalando” alcuni dei nostri dati personali, a volte i proprietari di siti web si appropriano delle nostre informazioni anche in modo illegale, violando la nostra privacy.
Esistono, quindi, enormi database contenenti i nostri dati, che possono essere violati da criminali informatici, per compiere dei reati.
E’ fondamentale, quindi, capire come proteggersi da tali rischi, e soprattutto evitare di comunicare informazioni importanti, come i dati della banca, o password.
Il furto d’identità è considerato una forma di frode, nella quale un soggetto si finge di essere un altro, per accedere ad alcune risorse di proprietà di quest’ultimo. Le conseguenze per la vittima possono essere davvero serie, oltre al rischio di perdere dei soldi, potrebbe essere ritenuto responsabile di alcune azioni illegali, visto che l’identità risulta essere la sua.
Concettualmente il termine “furto d’identità” non è propriamente corretto, anche se comunemente accettato, in quanto si tratta di clonazione di identità; in un furto viene tolta la proprietà di un oggetto al suo legittimo proprietario.
Precisazioni a parte, si tratta di un reato sempre più diffuso, che trova terreno fertile soprattutto nel web, dove sono presenti moltissimi dati, non sempre protetti in modo adeguato. D’altro canto sono sempre più numerose le persone esperte in informatica, in grado di potere accedere alle informazioni, forzando i sistemi di sicurezza più deboli.
A volte, però, non viene manomesso nessun sistema, semplicemente veniamo “addescati” e siamo noi a fornire direttamente i nostri dati. Ad esempio spesso arrivano email da enti pubblici o banche, dove vengono richieste delle informazioni private, ma in realtà si tratta di hacker informatici che hanno lo scopo proprio di rubarci l’identità e magari anche tutti i soldi depositati presso il nostro istituto di credito.
Bisogna quindi prestare molta attenzione a fatti di questo tipo, e ricordarsi di non comunicare mai dati importanti in maniera superficiale.
Il nostro sistema legale, ci tutela dal furto d’identità, anche se non esiste una specifica norma incriminatrice. Si tratta, infatti, di un reato che rientra in due particolari ipotesi di delitto:
In questo caso il colpevole assume la nostra identità per avere dei vantaggi. Ad esempio può succedere che qualcuno riesca a trovare i dati di accesso alla nostra email e mandi messaggi a tutti i nostri contatti, fingendosi noi.
Tale situazione è tutelata nell’art 494 del codice penale, che afferma:
Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno
In questo caso la pena prevista è la reclusione fino ad un anno, ma viene specificato che il fatto non deve costituire un altro delitto contro la fede pubblica: cioè qualcosa di falso in grado di ingannare il pubblico, cioè più persone. Nell’esempio che abbiamo fatto prima, le email inviate dal nostro profilo, hackerato, giungono a tutti i nostri contatti, che a loro volta vengono ingannati.
Nell’art 640ter del codice penale, il furto d’identità è considerato come un’aggravante di un reato di frode informatica, e prevede:
La pena è della reclusione da due a sei anni e della multa da euro 600 a euro 3.000 se il fatto è commesso con furto o indebito utilizzo dell'identità digitale in danno di uno o più soggetti
Ciò avviene quando un soggetto, alterando in qualche modo il sistema informatico, riesca ad assumere l’identità di un altro, e ad avere un ingiusto profitto a danno della vittima. Ad esempio se qualcuno ci ruba le credenziali di accesso al nostro servizio di home banking, ed effettua dei pagamenti con i nostri soldi.
In questo caso la reclusione va da due a sei anni ed è prevista una multa fino a 3000 euro.
In merito al furto d’identità il codice penale ci aiuta a capire quali sono le conseguenze per i colpevoli, ma dobbiamo prevenire queste situazioni, prestando maggiore attenzione a ciò che facciamo, controllando i nostri profili online.
Su Facebook, ad esempio, esistono moltissimi profili finti, creati ad hoc da malintenzionati per adescare le proprie vittime, quindi attenzione alle persone presenti tra i vostri “amici”. Il consiglio più comune è quello di verificare in qualche modo se si tratta di una persona che effettivamente potete conoscere nella vita reale, e se avete dei dubbi, eliminatela.
Se invece ci accorgiamo che un soggetto sta usando la nostra foto e i nostri dati in un profilo fake, dobbiamo contattare tempestivamente in servizio di assistenza e segnalare tale abuso direttamente a Facebook, che provvederà alla chiusura dell’account illegittimo.
Per evitare un furto d’identità si possono adottare alcuni accorgimenti, molto utili per rendere i nostri dati più sicuri. Ad esempio:
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