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Massaggi "happy ending": cosa si rischia?

Tante volte, guardando i servizi di inchiesta giornalistica in televisione, abbiamo sentito parlare dei centri benessere che offrono i cosiddetti massaggi "happy ending". Ma di cosa si tratta e, soprattutto, quali sono i rischi che si possono correre?

Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo usufruito dei servizi offerti da un centro benessere. Massaggi tonificanti, drenanti, bagni in piscina per stimolare la circolazione e saune per depurarci sono solo alcune delle scelte che si possono fare per regalarsi, o regalare, un momento di relax. 

Eppure, non tutti i centri sono uguali tra loro e non tutti offrono le stesse cose. Negli ultimi anni, si è diffusa la moda dei centri benessere che, tra le altre cose, permettono anche di usufruire dei cosiddetti massaggi happy ending. Di che cosa si tratta? E, soprattutto, sono legali?

​Massaggi "happy ending": che cosa sono?

Prima di rispondere a questa domanda bisogna chiarire innanzitutto che cosa sono i massaggi happy ending che, tradotto dall'inglese, significa massaggi a lieto fine.
I massaggi happy ending possono essere considerati una vera e propria pratica sessuale a pagamento. Si tratta di massaggi che vengono svolti all'interno di un centro benessere ma che terminano con un rapporto sessuale, sia esso completo o parziale.

Detto questo, bisogna specificare che recarsi in un centro massaggi per ricevere una prestazione sessuale di questo tipo non è illegale. chi riceve una massaggio happy ending, e paga per riceverlo, non commette un illecito è quindi perseguibile dalla legge. Non lo è lui e non lo è nemmeno la massaggiatrice che lo pratica. 

Questo accade perchè in Italia la prostituzione non è considerato un reato. 

​Massaggi happy ending: è prostituzione?

La situazione è diversa quando la prestazione sessuale a pagamento viene offerta all'interno di un centro benessere. In questo caso, si commette il reato di sfruttamento della prostituzione perseguibile anche con la reclusione in carcere. La legge infatti prevede che si possa essere accusati di sfruttamento della prostituzione:

  • ​il titolare o il proprietario di una casa di prostituzione;
  • chiunque tragga profitto dalla prestazione sessuale altrui;
  • chiunque avendo la proprietà o l'amministrazione di una casa od altro locale, li conceda in locazione a scopo di esercizio di una casa di prostituzione;
  • chiunque, essendo proprietario, gerente o preposto a un albergo, casa mobiliata, pensione, spaccio di bevande, circolo, locale da ballo, o luogo di spettacolo, o qualunque locale aperto al pubblico od utilizzato dal pubblico, vi tollera abitualmente la presenza di una o più persone che, al suo interno, si dànno alla prostituzione;
  • chiunque recluti una persona al fine di farle esercitare la prostituzione o la agevoli;
  • chiunque induca alla prostituzione una donna di maggiore età o la induca a recarsi in uno Stato diverso dal proprio per lo svolgimento di tale attività;
  • in tutti i casi previsti dalla legge.

In questo caso, il titolare del centro massaggi è perseguibile per legge perchè oltre a mettere a disposizione i locali, trae profitto dai massaggi happy ending.

​Cosa si rischia

Abbiamo già detto che il cliente che paga per ricevere un massaggio happy ending e la massaggiatrice che lo pratica non rischiano nulla dal punto di vista legale. A correre dei rischi è invece il titolare del centro. Egli infatti può trarre profitto da tutto ciò, ma rischia il carcere anche se non dovesse guadagnare nulla.

La legge prevede  la reclusione da due a sei anni e con una multa da 258 a 10.329 euro. La pena può essere elevata in sede di giudizio in presenza di particolari situazioni previste dalla legge. Ad esempio, la pena può essere raddoppiata se:

  • ​il fatto è commesso con violenza minaccia, inganno;
  • se intercorrono rapporti di parentela;
  • il fatto è commesso ai danni di persone aventi rapporti di servizio domestico o d'impiego;
  • il fatto è commesso da pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni;
  • in tutti i casi previsti dalla legge.

​Fonti

  • ​Articolo 3 Legge Merlin (20 febbraio 1958, n. 75);
  • Articolo 4 Legge Merlin 

MASSAGGI HAPPY ENDING PROSTITUZIONE
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