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Manifestazioni non autorizzate: cosa si rischia?

Le manifestazioni non autorizzate sono, oggi, all'ordine del giorno. Si scende in piazza con striscioni e cartelloni per far valere i propri diritti, per protestare su qualcosa che, evidentemente, non va. I dipendenti di un'azienda che ha deciso di chiudere i battenti e lasciare tutti a casa, i simpatizzanti di un partito politico che esprimono il dissenso nei confronti di una nuova legge. Si manifesta anche per la tutela dell'ambiente o per i diritti inviolabili delle persone. 


Tanti possono essere considerati i motivi per cui la gente si raduna per strada e nelle piazze, ma indipendentemente da questo, per poter essere organizzate le manifestazioni devono avere tutti i permessi. Al contrario si parla di manifestazioni non autorizzate

 Cosa sono le manifestazioni non autorizzate?

Prima di spiegare quando una manifestazione viene definita non autorizzata, è necessario ricordare che la manifestazione è un diritto che viene riconosciuto dall'articolo 17 della Costituzione italiana. Il documento sostiene infatti che tutti i "cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso". Per le riunioni organizzate in un luogo pubblico, come piazze e strade, serve invece avvisare le autorità, che possono vietarle, o anche sospenderle, per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica. Se non viene dato nessun preavviso, la manifestazione viene definita "non autorizzata".

​Cosa si deve fare per avere l'autorizzazione?

Per ottenere l'autorizzazione a manifestare è necessario, innanzitutto, comunicare l'evento alla Questura ed alle forze dell'ordine almeno tre giorni prima del suo svolgimento. Si può farlo attraverso la compilazione dell'apposito modulo, che può essere scaricato dal sito internet della Polizia di Stato

In fase di compilazione del documento bisognerà comunicare i seguenti dati:

  • ​Dati anagrafici degli organizzatori;
  • Data, luogo e orario di svolgimento della manifestazione;
  • Previsione del numero di partecipanti;
  • Il percorso che si intende percorrere in caso di processione o corteo;
  • I motivi della manifestazione.

Per ragioni di ordine pubblico, moralità e sanità pubblica, il questore ha il potere di modificare i modi ed i tempi di svolgimento della manifestazione e, addirittura, non autorizzarla. Nel caso in cui si verificasse la necessità di apportare delle modifiche al programma dopo l'avvenuta comunicazione, i promotori dovranno presentare una nuova richiesta, sempre nei modi e nei tempi previsti dalla legge. Da ricordare anche quanto sancito dalla Costituzione italiana: non si autorizzano manifestazioni non pacifiche e con armi.

Possono invece svolgersi, anche senza preavviso, i cortei funebri e per i comizi elettorali. Obbligatorio invece il preavviso per le processioni ecclesiastiche. Un discorso a parte meritano invece gli eventi sportivi, ludici e quelli senza scopo di lucro: si tratta di manifestazioni che non prevedono l'occupazione di suolo pubblico ma interessano vie e strade utilizzate dalla collettività. Per evitare quindi problemi alla circolazione stradale, in questi casi, per autorizzare la manifestazione è necessario anche avvisare il sindaco della città in cui è previsto l'evento.

​Manifestazione non autorizzata: cosa si rischia

Può succedere che gli organizzatori decidano di organizzare la manifestazione anche senza autorizzazione o che, per svariati motivi o dimenticanza, non la richiedano. Cosa si rischia in questi casi?
Naturalmente, il preavviso alla Questura è un obbligo previsto dalla legge e in quanto tale, se non rispettato, prevede delle sanzioni che possono arrivare anche fino alla reclusione.

Le multe vengono differenziate in base alla tipologia di manifestazione non autorizzata:

  • ​Per il mancato avviso di processioni religiose o civili, è previsto per gli organizzatori l'arresto fino a tre mesi di reclusione ed una multa fino a 51 Euro;
  • Per il mancato avviso di altre manifestazioni non autorizzate la reclusione può arrivare fino a sei mesi, mentre la multa può variare tra i 103 ed i 403 Euro.
  • Se gli organizzatori decidono di scendere in piazza nonostante il Questore non abbia autorizzato la manifestazione, si rischia una denuncia penale con una reclusione fino ad un anno ed un'ammenda da 206 a 413 Euro.

Oltre che nei confronti dei promotori, sarà cura del Questore decidere se procedere anche nei confronti di chi ha preso parte alla manifestazione non autorizzata, soprattutto di chi ha preso parola durante l'evento.
Non rischia nulla chi invece, su invito delle autorità, abbandona la manifestazione non autorizzata prima del termine.

​Differenze con l'occupazione del suolo pubblico

Molte volte, l'organizzazione di manifestazioni richiede anche l'occupazione del suolo pubblico, che prevede la sottrazione di una parte di suolo proprietà del Comune o del demanio (e quindi pubblico) per periodi di tempo limitati. Solitamente utilizzata da bar e locali, l'occupazione si può verificare anche in caso di manifestazioni che prevedono la presenza ad, esempio, di banchetti. 

Naturalmente, per poter occupare una parte di territorio, è necessario che gli organizzatori chiedano le dovute autorizzazioni, rilasciate dal Comune, e che versino il canone di concessione, chiamato Tosap.

Quindi anche se la manifestazione viene autorizzate, in mancanza della concessione del suolo pubblico, si commette un illecito e si parla di occupazione abusiva.

Fonti:

  • ​Articolo 17 della Costituzione italiana
  • Tulps, Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza
  • Sito internet della Questura

MANIFESTAZIONI NON AUTORIZZATE OCCUPAZIONE DEL SUOLO PUBBLICO PROTESTA
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