Analizziamo i termini della prescrizione del bollo auto: prima e dopo la notifica di una cartella esattoriale
Ogni cittadino italiano che abbia un'auto di proprietà sà perfettamente che cos'è il bollo auto. Il bollo auto, ovvero la tassa che si paga ogni anno per la proprietà di un veicolo, è, come ogni altra imposta, soggetta a prescrizione.
In altre parole la Regione oppure l'Agenzia delle Entrate se la tassa è riscossa da Sardegna o Friuli Venezia Giulia, ha un termine massimo entro il quale deve chiedere il pagamento dei boli auto arretrati cioè dei bolli che il cittadino proprietario di un veicolo non ha pagato nei tempi corretti. Oltre questo limite di tempo - ed ora vedremo di quanto si parla - nulla è più dovuto.
Dunque, nonostante l'omesso versamento dell'imposta o lo smarrimento delle ricevute di pagamento, una volta trascorso il termine ultimo che ha la Regione per pretendere il pagamento del bollo auto, il cittadino è libero da ogni obbligo senza dover dimostrare nient'altro a chicchessia.
Proprio per questo motivo, è molto utile conoscere i tempi per la prescrizione del bollo auto al fine di non trovarsi in spiacevoli situazioni e pagare (magari nuovamente) un bollo auto non più dovuto per la scadenza definitiva dei termini.
Per avere idea di quelli che sono i tempi della prescrizione per i bolli auto, terremo conto delle ultime sentenze della COrte di Cassazione (Sezioni Unite) soprattutto quella del novembre 2016 ovvero la numero 23395/16 e quella del 2019, la numero 5577/2019. Inoltre, bisogna fare una distinzione fra il decorseo dei termini in caso di recapito della cartella esattoriale ed anche del'avviso di accertamento.
Nel caso in cui la Regione chieda il pagamento di un bollo auto già pagato, basterà esibire la ricevuta di pagamento per porre fine ad ogni pretesa da parte della Regione stessa. Il problema, però, nasce nel momento in cui il pagamento non è avvenuto (magari per una semplice dimenticanza) o se il cittadino ha smarrito la ricevuta di avvenuto versamento.
In questi casi, l'unico modo che si ha per non dover più (o nuovamente) pagare quello specifico bollo auto richiesto, è sperare che l'avviso della Regione sia fuori termine. Questo "fuori termine" si traduce in 3 anni. La prescrizione per il bollo auto non pagato è dunque di 3 anni che, comunque, vanno calcolati con un meccanismo particolare che vedremo a breve.
Il conteggio dei 3 anni che portano alla prescrizione ovvero alla pretesa nulla da parte della Regione per il pagamento di un bollo auto partono dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello nel quale la tassa automobilistica andava pagata e scadono, di conseguenza, il 31 dicembre di 3 anni dopo. Va da sé che dal primo gennaio del quarto anno, ogni richiesta di versamento è illegittima perché ormai è caduta in prescrizione.
Per fare un esempio pratico poniamo il caso di aver omesso il pagamento del 2017 e di non aver avuto nessuna richiesta di pagamento da parte della Regione fino al 31 dicembre 2020. In questo caso, dal primo gennaio 2021 nessuna richiesta di pagamento sarà più valida in quanto ogni pretesa è caduta in prescrizione. Nel caso in cui, però, nel corso di questi 3 anni arrivi un avviso di accertamento, il termine s'interrompe ed inizia a decorrere nuovamente daccapo dal giorno successivo a quello di ricevimento dell'avviso. Da quel momento, dunque, dovranno di nuovo trascorrere 3 anni senza nessun altro avviso per far cadere in prescrizione la richiesta del bollo auto non pagato.
I principi applicati per la tempistica che manda in prescrizione la richiesta di pagamento va applicata anche nel caso si riceva una cartella esattoriale. A stabilirlo, come principio, è stata la Cassazione nel 2016: visto che la legge non dice con chiarezza quali siano i tempi di prescrizione di una cartella di pagamento, a queste ultime vanno applicate le stesse regole previste per le imposte che vengono richieste dalla stessa cartella esattoriale. Dunque se per l'Irpef la prescrizione è di 10 anni e per l'IMU di 5, per il bollo auto sarà di 3 anni a partire dalla data di ricevimento della cartella esattoriale.
Come detto, la prescrizione per il bollo auto non pagato si verifica al compimento del terzo anno ma bisogna che, in questo lasso di tempo, non siano giunte al contribuente delle richieste di pagamento o, come viene detto, degli atti interruttivi. Proprio questi atti, infatti, hanno l'effetto di interrompere immediatamente la prescrizione e farla decorrere nuovamente daccapo dalla data di di ricevimento dell'atto stesso.
Come detto in precedenza, questi atti li possiamo definire con l'avviso di accertamento da parte della Regione o la cartella esattoriale da parte di un agente di riscossione o ancora un preavviso di fermo dell'auto o un atto di pignoramento.
Vediamo come il contribuente deve comportarsi per far valere il suo diritto alla prescrizioen sopraggiunta per dcorrenza dei termini per un bollo auto non pagato.
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