Tutti ormai sanno che il redditometro è quello strumento in possesso del fisco che mette a confronto le entrate e le uscite di un cittadino per controllare se spende molto di più di ciò che ha dichiarato come guadagno.
Ma come fare per non incorrere in un accertamento fiscale dovuto proprio al redditometro? O meglio, quali sono le operazioni che fanno scattare quasi certamente il controllo?
Redditometro: come funziona
Il redditometro, come detto sopra, mette su una bilancia le entrate di un cittadino e le uscite dello stesso. Se queste ultime superano circa il 20% rispetto alle entrate per il fisco quasi sicuramente c’è qualcosa che non quadra. Come è possibile, ad esempio, che un lavoratore che percepisce uno stipendio mensile di 1200 euro compri casa pagando notaio, agenzia immobiliare e tasse senza ricorrere ad un mutuo? Da questo esempio si capisce bene che il lavoratore potrebbe incappare in un controllo fiscale atto ad accertare la provenienza del denaro.
Le spese che insospettiscono il fisco
Le spese che vengono prese in considerazione dal redditometro sono tutte quelle per le quali compare il nostro codice fiscale: dalla farmacia all’acquisto di un viaggio, dall’auto al televisore con richiesta di fattura. Solo lo scontrino fiscale non è tracciabile al redditometro. Va da sé che è sempre bene tenere in considerazione questo aspetto prima di effettuare acquisti e nel caso in cui qualcuno vi presti del denaro è bene sempre ricevere questo tramite bonifico in modo che sia tracciabile l’operazione con tanto di causale specifica. in caso di accertamento, infatti, non sono assolutamente valide scritture private o le sole testimonianze di parenti amici o chiunque altro.
