Il contratto è uno strumento fondamentale nelle relazioni commerciali e giuridiche, poiché stabilisce i diritti e gli obblighi di ciascuna parte coinvolta. Tuttavia, ciò non significa che un contratto sia scolpito nella pietra una volta firmato. Le esigenze e le circostanze possono cambiare nel tempo portando le parti a desiderare modifiche al contratto originale.
Il contratto è uno strumento fondamentale nelle relazioni commerciali e giuridiche, poiché stabilisce i diritti e gli obblighi di ciascuna parte coinvolta. Tuttavia, ciò non significa che un contratto sia scolpito nella pietra una volta firmato. Le esigenze e le circostanze possono cambiare nel tempo portando le parti a desiderare modifiche al contratto originale.
Ma cosa succede quando una delle parti apporta modifiche senza il consenso dell'altra? In questo articolo, esploreremo la pratica della variazione unilaterale del contratto e le circostanze in cui può essere considerata illegale.
L'articolo 1372 del Codice Civile sostiene che "Il contratto ha forza di legge tra le parti. Non puo' essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse dalla legge". Deve, pertanto, essere rispettato.
Una variazione unilaterale del contratto si verifica quando una delle parti coinvolte decide di apportare modifiche al contratto senza ottenere l'approvazione dell'altra parte. Questo può riguardare cambiamenti alle clausole, ai termini o alle condizioni originarie del contratto. Mentre in alcune circostanze potrebbe sembrare un'opzione comoda per una delle parti, è importante considerare la legalità di tale azione. Un esempio lampante dei ritocchi verso l'alto si è verificata, ad esempio, nei mesi scorsi quando i fornitori di luce gas hanno le tariffe per far fronte agli incrementi dei prezzi delle materie prime.
Uno dei principi cardine del diritto contrattuale è il consenso tra le parti. Ciò significa che un contratto è valido solo se entrambe le parti hanno accettato liberamente e volontariamente i suoi termini e le sue condizioni. Una variazione unilaterale viola questo principio fondamentale, poiché una parte prende decisioni senza considerare il parere dell'altra.
Sebbene la variazione unilaterale di un contratto sia generalmente considerata illegale, esistono alcune eccezioni in cui potrebbe essere legittima:
L'effetto di una variazione unilaterale illegale del contratto può essere significativo. La parte non consenziente può intraprendere azioni legali per contestare la validità della modifica, richiedere il risarcimento dei danni subiti o addirittura risolvere il contratto. Ciò potrebbe comportare costi legali e danneggiare la reputazione delle parti coinvolte.
Nei mesi scorsi, il Governo è intervenuto proprio per cercare di calmierare un aumento indiscriminato delle utenze, che stava mettendo in ginocchio famiglie e numerose categorie commerciali.
Lo scorso 21 settembre 2022 è stato quindi pubblicato il Decreto Aiuti Bis che prevedeva “misure urgenti per il contenimento del costo dell’energia e dei carburanti”. All'interno dell'articolo 3, è stata chiarita la questione riguardante gli aumenti illeciti delle utenze. Fino allo 30 aprile 2023 è stata sospesa ogni forma di aumento: “l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo”.
In conclusione, ogni ritocco applicato in bolletta senza un preventivo accordo con l’utente fa parte dei cosiddetti aumenti illeciti.
Articolo 1372 del Codice Civile
Decreto Aiuti Bis
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