Se il matrimonio finisce a causa del comportamento illegittimo di uno dei coniugi ci possono essere delle conseguenze di natura economica, con il cosiddetto divorzio con colpa. Ma è necessario provare che la crisi di coppia è una diretta conseguenza ad esso.
Alcuni matrimoni sono destinati a durare per sempre, altri invece non rientrano esattamente tra quelli “da favola” che vediamo nei film. Se i due coniugi non vanno più d’accordo e non riescono più a provare dei sentimenti reciproci, possono chiedere la separazione e poi il divorzio.
In alcuni casi entrambi sono consapevoli della fine della loro relazione e porre fine al matrimonio risulta più facile, in quanto il rapporto rimane in ogni caso buono. In maniera civile i due possono trattare le questioni economiche e decidere come spartire i loro beni in comune.
A volte, però, la situazione non è così pacifica, e i coniugi decidono di farsi causa, per fare valere i loro diritti. In questo specifico caso, può accadere che uno dei due riesca a dimostrare che la colpa della rottura sia esclusivamente del partner. Si tratta, quindi di una separazione per colpa, detta anche separazione con addebito.
Il primo aspetto da sottolineare riguarda i corretti termini da utilizzare. Spesso, infatti, sentiamo parlare di divorzio con colpa, anche se in realtà non esiste perchè si tratta di separazione con colpa.
Se i coniugi non hanno più un buon rapporto, il primo passo è infatti la separazione, che può essere causata da comportamenti sbagliati da parte di uno dei soggetti, e solo dopo un periodo di tempo si potrà chiedere il divorzio.
Ma vediamo nei dettagli la differenza tra le due ipotesi:
Abbiamo detto che alcune volte i coniugi si separano in modo pacifico, consapevoli della fine della loro storia, senza rimpianti o desiderio di vendetta. Altre volte, però, la situazione diventa particolarmente difficile e delicata.
Possiamo dire quindi che esistono due tipologie di separazione:
La separazione con colpa rientra in questo ultimo caso, infatti, un coniuge accusa l’altro di avere causato la rottura del rapporto di coppia e quindi del matrimonio.
Tale situazione è prevista dall’art. 151 del Codice Civile:
La separazione può essere chiesta quando si verificano, anche indipendentemente dalla volontà di uno o di entrambi i coniugi, fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza o da recare grave pregiudizio all'educazione della prole.Il giudice, pronunziando la separazione, dichiara, ove ne ricorrano le circostanze e ne sia richiesto, a quale dei coniugi sia addebitabile la separazione, in considerazione del suo comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimonio
Una delle parti in causa può accusare l’altra di avere avuto una condotta non conforme ai doveri derivanti dal matrimonio, chiedendo quindi che gli venga addebitata la separazione per colpa.
Ma quali sono tali comportamenti?
Si deve innanzitutto verificare una violazione dei fondamentali doveri coniugali, stabiliti dall’art 143 del codice civile, cioè:
E’ necessario, comunque, accertare che la condotta contraria ai doveri matrimoniali abbia determinato l’impossibilità alla prosecuzione della convivenza e del rapporto di coppia.
Il giudice, infatti, verificherà se esiste un nesso causale tra la violazione e l’intollerabilità a continuare a vivere assieme.
In altre parole, il comportamento non rispettoso degli obblighi matrimoniale deve avere scatenato la crisi di coppia, non deve essere una conseguenza di problemi già in atto da tempo.
Tale concetto è stato più volte ribadito dalla Corte di Cassazione, in particolare in caso di tradimento, ha affermato che non è sufficiente l’infedeltà coniugale per addebitare la separazione al coniuge. E’ necessario, invece, verificare la reale causa che ha scatenato la crisi. L’infedeltà, infatti, potrebbe essere solo la conseguenza di problemi profondi preesistenti.
Se uno dei coniugi ha violato gli obblighi previsti con il matrimonio, può essere accusato dal partner, attraverso una separazione con colpa.
E’ compito del giudice verificare, con le varie prove a supporto, se il soggetto è veramente colpevole di avere innescato la crisi matrimoniale con il suo comportamento.
Se viene ritenuto colpevole il coniuge andrà incontro a conseguenze di tipo economico.
In particolare non potrà più avere
In alcuni casi potrebbe venire richiesto un risarcimento dei danni per violazione dei doveri coniugali, ovviamente devono essere provati di fronte a un giudice, e come abbiamo detto deve essere verificato il reale collegamento tra il comportamento illecito e i danni subiti.
Ci sono poi, particolari comportamenti che sono considerati causa di addebito della separazione sebbene non elencati del codice civile, Si tratta degli atteggiamenti oppressivi di un coniuge nei confronti dell’altro per esempio del dettare la propria religione, o nei casi in cui uno dei due si rifiuti di assistere il partner in caso di bisogno senza un giustificato motivo.
Riassumendo, quindi, se due coniugi non vanno più d'accordo possono chiedere la separazione in modo consensuale, se stabiliscono da soli i relativi impegni, oppure giudiziale se si fanno causa davanti a un giudice.
Durante il processo un coniuge può anche accusare l'altro di avere avuto un comportamento non consentito dalla legge, e di avere causato così la crisi del matrimonio. In questo caso avviene una condanna di separazione con colpa.
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