Il costo per un divorzio consensuale con figli è determinato dalla parcella dell’avvocato. Infatti in presenza di minori non è possibile procedere con il divorzio breve in comune, quasi gratuito, ma è necessaria la presenza di un legale.
I rapporti di coppia non sono facili da gestire, e a volte succede che non sia più possibile scendere a compromessi per fare funzionare le cose. Accade così che il sentimento tra marito e moglie pian piano svanisca, senza un vero motivo
Probabilmente dopo un periodo iniziale entusiasmante e passionale, le cose si sono spente, e diventa difficile continuare a rispettare gli obblighi del matrimonio.
Si tratta di una situazione molto diversa da quella in cui i coniugi decidono di farsi la guerra imputandosi colpe e mancanze reciproche.
E’ evidente perciò l’esistenza di due modalità diverse di separazione e di divorzio.
Le decisioni possono essere prese in maniera consensuale, cioè in comune accordo tra i due, oppure più essere necessario fare valere i rispettivi diritti e doveri tramite un tribunale, quindi in modo giudiziale.
In entrambi i casi la presenza di figli minorenni, o maggiorenni non autosufficienti può essere un vincolo e può obbligare i coniugi a scegliere un avvocato per stabilire le regole, quindi il costo del divorzio consensuale con figli dipenderà dalla parcella del professionista.
Se marito e moglie riescono ad essere d’accordo su tutte le questioni inerenti alla fine del loro matrimonio possono ricorrere al cosiddetto divorzio consensuale.
I punti sui quali devono essere allineati sono molti:
In caso contrario dovranno discutere delle relative posizioni di fronte a un giudice in Tribunale che stabilità i reciproci diritti e doveri, in questo caso si parla di divorzio giudiziale.
In presenza di figli, in entrambi i casi la coppia deve essere assistita da un legale rappresentante.
Abbiamo visto che in presenza di un accordo tra i coniugi non è necessario procedere con una causa legale in tribunale. Si possono, infatti, adottare altre soluzioni più veloci ed economiche rispetto al classico processo davanti a un giudice.
In particolare con la legge n. 55/2015, riguardante “Disposizioni in materia di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché di comunione tra i coniugi.” è stato introdotto il divorzio breve, che può accelerare notevolmente le tempistiche per porre fine all’unione tra marito e moglie.
In particolare è possibile divorziare:
Si tratta di un cambiamento notevole, in quanto prima del 2015 era necessario attendere 3 anni prima di poter porre fine in modo definitivo al matrimonio.
In caso di divorzio consensuale, come abbiamo detto, non è necessaria la causa in tribunale, e l’atto può essere svolto in due modalità differenti:
La procedure di divorzio in Comune è praticamente gratuita e quindi la più desiderata tra i coniugi che vogliono porre fine al matrimonio.
In presenza di figli minori tale modalità non è consentita, in quanto è necessaria la presenta di un legale per tutelare gli interessi del minorenne.
Ma cosa succede se la coppia ha dei figli maggiorenni?
E’ necessario verificare che il figlio sia in una condizione di indipendenza economica, ciò significa che deve avere un lavoro, anche precario, che gli permetta di vivere senza dipendere esclusivamente dai genitori.
In ogni caso deve essere il figlio a dichiarare la propria autosufficienza. Per potere usufruire del procedimento semplificato di divorzio in Comune, infatti, viene chiamato anche il figlio per avere la conferma della sua indipendenza.
La negoziazione assistita è una modalità stragiudiziale con la quale i coniugi collaborano, con l’assistenza obbligatoria di un avvocato alla redazione di un atto con il quale si stabiliscono il divorzio e le relative condizioni.
In ogni caso, il presupposto è sempre l’accordo tra i coniugi, visto che non è presente nessun giudice per fare da “arbitro” alle parti.
Ovviamente può accadere che uno dei coniugi non accetti quanto delineato dall’altro e decida di non aderire alla negoziazione assistita per fare valere la propria posizione in tribunale.
Per il corretto funzionamento della negoziazione fatta attraverso i legali rappresentanti le parti devono impegnarsi a collaborare in buona fede, con rispetto reciproco.
Se tutto procede come previsto, l’accordo raggiunto deve essere sottoscritto dalle parti e dai rispettivi avvocati e poi trasmesso al Pubblico Ministero:
Abbiamo analizzato le varie possibilità nel caso in cui i coniugi decidano di divorziare in modo consensuale.
In presenza di figli minori l’opzione più conveniente è la negoziazione assistita per la quale è necessaria la presenza dei rispettivi legali rappresentanti.
Trattandosi di procedimenti stragiudiziali non si deve versare allo Stato il contributo unificato pari a circa 43 euro previsto per il divorzio consensuale fatto in Tribunale.
Il reale costo del divorzio consensuale con figli dipende quindi dalla parcella chiesta dall’avvocato scelto dal soggetto.
L’onorario può variare da professionista a professionista ma può oscillare in media tra i 1000 e i 3000 euro, ai quali bisogna aggiungere l’iva ed eventuali accessori di legge, in base alla complessità delle questioni che devono essere trattate.
Tali compensi sono stabiliti dalle cosiddette “tabelle parametri forensi” in grado di stabilire quale debba essere il corretto corrispettivo da pagare per una determinata consulenza del professionista.
Come abbiamo sottolineato, però, ogni caso nella pratica è diverso, quindi tali indicazioni vanno prese solamente come riferimento generale.
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