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Divorzio per procura: è possibile?

Il divorzio per procura rappresenta la possibilità di porre fine al matrimonio senza essere fisicamente presenti in Comune o in Tribunale. Il procuratore speciale ha il compito di firmare gli atti per nome e per conto del soggetto interessato.

Negli ultimi anni divorziare è diventato sempre più semplice e veloce. Le norme di riferimento, infatti, si sono adeguate alle esigenze della società attuale, nella quale sempre più coppie decidono di porre fine al loro matrimonio e hanno la necessità di essere liberi di proseguire con la loro vita senza troppi vincoli.

Va ricordato che è possibile divorziare, cioè porre fine in modo definitivo al matrimonio tra due soggetti, solamente dopo la separazione, considerata invece come una specie di periodo di passaggio per fare chiarezza sulla propria situazione.

Esistono diversi modi per chiudere la vita matrimoniale, alcuni pacifici e altri meno. Ovviamente se i due coniugi si trovano d’accordo tutto diventa più facile, ed è possibile arrivare alla conclusione in tempi più rapidi e con minori costi economici.

Se tra marito e moglie è presente dell’astio, la faccenda diventa più complessa in quanto è necessario presentarsi in giudizio in tribunale per discutere sui rispettivi diritti e doveri.

In ogni caso, se uno dei coniugi non ha la possibilità di essere fisicamente presente per discutere e per firmare gli atti, può delegare una persona di fiducia, realizzando quello che viene definito “divorzio per procura”.

Cos’è una procura?

La procura è una rappresentanza volontaria, attraverso la quale un individuo può compiere determinati atti per nome e per conto di un altro.

Si tratta di una specie di delega, con la quale un soggetto che non è in grado di svolgere un’azione, incarica una persona di fiducia a sostituirlo. Può accadere, infatti, che uno dei coniugi non possa recarsi fisicamente in tribunale o in comune e si affidi a un procuratore per curare i propri interessi.

Esistono due diverse tipologie di procura:

  • generale: con la quale il rappresentante ha poteri ampi, e può prendere decisioni inerenti ad atti di ordinaria amministrazione, sempre nei limiti previsti
  • speciale: il procuratore deve svolgere un determinato compito prestabilito e non può operare al di fuori di tale confine.

Parlando di divorzio per procura, quindi, il soggetto incaricato sarà un procuratore speciale, incaricato a rappresentare il coniuge che non ha la possibilità di occuparsi degli atti in prima persona.

I motivi del divorzio

Marito e moglie possono decidere di divorziare consensualmente per svariati motivi, e la causa più ovvia e comune, in questo caso, è la fine dei sentimenti reciproci.

Se, invece, i soggetti coinvolti non si trovano della stessa opinione, la legge italiana propone un elenco di motivazione per le quali è prevista la possibilità di porre fine al matrimonio. In parole semplici la giurisprudenza considera il divorzio come un rimedio a un fallimento coniugale, che si verifica nel momento in cui la comunione spirituale e materiale non può più essere mantenuta.

Gli effetti civili di un matrimonio possono essere sciolti nei seguenti casi:

  • Condanne penali: se uno dei coniugi è considerato colpevole di un reato, anche relativo a fatti avvenuti prima del matrimonio, soprattutto per ergastolo o pene superiori a 15 anni
  • Matrimonio con consumato: il rapporto anche sessuale tra i coniugi è un aspetto fondamentale del matrimonio. Se uno dei soggetti presenta particolari problemi fisici o emotivi che li impediscono di avere rapporti fisici con il partner il matrimonio può anche venire annullato. La questione però non è semplice da analizzare, in quando a volte si tratta di testimonianze che non hanno delle prove certe, se non nel caso di verginità da parte di uno dei coniugi
  • Tradimento: forse il motivo più frequente per chiedere il divorzio, secondo la legge infatti i coniugi hanno l’obbligo alla fedeltà.
  • Motivi soggettivi: vivere assieme non è semplice, e a volte sono sufficienti gesti banali per fare scoppiare un matrimonio. Ad esempio può succedere che il marito si concentri troppo sulla carriera, o che trascuri la moglie, oppure che la moglie non si curi più come in passato del suo aspetto estetico.

In ogni caso, consensuale o no, e indipendentemente dai motivi scatenanti si può divorziare solamente dopo la separazione, cioè dopo avere trascorso un periodo di tempo ad analizzare la situazione matrimoniale e avere capito come procedere in modo definitivo.

Tipologie di divorzio

Chi decide di porre fine al proprio matrimonio, può farlo seguendo diverse modalità:

  • Divorzio in Comune: possibile solamente se non ci sono figli, in questo caso le parti o il procuratore speciale che le rappresenta, devono presentarsi difronte all’Uffuciale di Stato per espletare le necessarie formalità. Non è obbligatoria la presenza degli avvocati.
  • Negoziazione assistita: viene effettuata dagli avvocati e successivamente trasmessa in tribunale. I tempi sono più celeri rispetto al classico ricorso in giudizio, ma le spese per gli avvocati ci saranno in comunque
  • Divorzio consensuale in tribunale: le parti coinvolte hanno raggiunto un accordo e decidono di farlo omologare da un tribunale. Non c’è l’apertura di una causa.
  • Divorzio giudiziale in tribunale: marito e moglie si trovano in una situazione di conflitto e non riescono a trovare delle soluzioni in modo autonomo. Si tratta della classica causa in giudizio, durante la quale vengono esaminati tutti i fatti

In tutti i casi sopra riportati è possibile procedere con l’ausilio di un procuratore speciale, se uno dei soggetti non ha la possibilità di essere fisicamente presente.

Il divorzio per procura

La legge prevede la possibilità di divorziare per procura, cioè anche senza essere presenti in prima persona.

Ciò può essere possibile ad esempio se uno dei coniugi si trova all’estero, magari perchè ha iniziato una nuova vita al di fuori dei confini nazionali.

Il viaggio per tornare in Italia e far fronte alle formalità necessarie per il divorzio potrebbe essere troppo gravoso in termini economici, oppure impossibile per cause legate alla salute, quindi si opta per la scelta di un procuratore speciale in grado di curare i propri interessi.

La giurisprudenza ammette il divorzio per procura sulla base delle stesse regole e disposizioni che permettono il matrimonio per procura. Si pensi ad esempio al caso di un militare occupato in una missione, che desidera sposarsi con la compagna, ma non può essere presente in prima persona.

Da un punto di vista pratico, la delega deve essere fatta attraverso un atto notarile. Non ci sono particolari vincoli, invece, per quanto riguarda la scelta della persona da incaricare, anche se solitamente si tratta di un avvocato o di un parente.

Il procuratore scelto ha il compito di sostituire l’interessato nelle varie procedure, in Comune o presso un Tribunale, rappresentando i suoi interessi.

Si tratta di una procura speciale, quindi il prescelto può agire solamente nei limiti imposti, cioè solo per quanto riguarda gli atti inerenti al divorzio.

​Divorzio in videoconferenza

Oltre al divorzio per procura, tra il 2020 ed il 2021, complice il Coronavirus, si è diffusa la possibilità di sciogliere il vincolo matrimoniale anche in videoconferenza

Per farlo, è necessario che:

  •  Ci si trovi in una situazione di divorzio congiunto, ovvero i due interessati siano d'accordo;
  • Ci si trovi in una situazione di urgenza.

La documentazione in cui si accetta di rinunciare alla presenza fisica in Tribunale deve essere inviata via Pec al giudice entro 24 ore dalla data fissata per l'udienza. Spetterà comunque al giudice al decisione di accettare o meno lo svolgimento in videoconferenza.

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