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Tipi di divorzio in italia: divorzio congiunto e divorzio giudiziale

I tipi di divorzio in Italia sono due: il divorzio congiunto e il divorzio giudiziale. In particolare, il divorzio congiunto può essere richiesto, seguendo le tre procedure che spiegheremo in questo articolo. Invece, si definisce come divorzio breve, il divorzio in generale che, grazie alla nuova legge del 2015, può essere richiesto in poco tempo dal momento dell'ottenimento della separazione.

Tipi di divorzio in Italia: divorzio congiunto e divorzio giudiziale

Il divorzio cosiddetto ‘breve’ è un istituto giuridico, introdotto con la legge 55/2015 approvata in Parlamento il 22 aprile 2015, che permette di ottenere lo scioglimento del matrimonio civile o di quello concordatario dopo che siano trascorsi 6 mesi dalla dichiarazione di separazione consensuale oppure un anno da quello giudiziale.

Con l'introduzione del divorzio breve, i tempi per poter richiedere il divorzio si sono ridotti, infatti dal 2015, è possibile procedere dopo:

  • 6 mesi, in caso di separazione consensuale;
  • 1 anno, in caso di dichiarazione giudiziale.
I tipi di divorzio in Italia previsti dalla legge sono:
  • il divorzio congiunto, che prevede l'accordo dei coniugi sulle condizioni riguardanti la fine del matrimonio;
  • il divorzio giudiziale, che avviene quando non c'è accordo tra i coniugi, oppure quando uno dei due coniugi si oppone o è irreperibile.

Divorzio senza separazione

Il divorzio può avvenire senza separazione, in caso di:
  • matrimonio non consumato;
  • annullamento o scioglimento di matrimonio celebrato all’estero;
  • condanne per reati particolarmente gravi in ambito familiare (maltrattamenti, violenze, incesto, omicidio ecc.);
  • cambiamento di sesso.

Tipi di divorzio in Italia: divorzio congiunto

Uno dei tipi di divorzio in Italia è il divorzio congiunto. Si procede con il divorzio congiunto, quando viene raggiunto un accordo tra i coniugi. L'intesa riguarda le condizioni stabilite da quest'ultimi, riguardo i rapporti patrimoniali e l'affidamento dei figli.
Questo procedimento è molto breve ed economico e può essere concluso attraverso tre diverse modalità: istanza al Tribunale, negoziazione assistita da avvocati e separate dichiarazioni davanti al Sindaco.

Istanza in Tribunale

Il divorzio congiunto può essere richiesto dai coniugi, presentando una domanda congiunta di divorzio al Tribunale del Comune di residenza di uno di essi. La richiesta deve contenere le condizioni sui rapporti patrimoniali tra i coniugi e sull'affidamento dei figli.
Successivamente, il Giudice emetterà la sentenza in una sola udienza, dopo aver verificato che non ci siano irregolarità e che sia tutelato l'interesse dei figli. La sentenza di divorzio sarà trasmessa all'Ufficiale di Stato Civile per la trascrizione nel Registro dello Stato Civile del Comune, dove è avvenuto il matrimonio.

Separate dichiarazioni in Comune davanti al Sindaco

In caso di mancanza di figli e di trasferimenti di tipo economico, i coniugi posso presentare separate dichiarazioni in Comune davanti al Sindaco. Non sarà necessaria l'assistenza di avvocati e saranno dovuti solo 16 euro, corrispondenti ai diritti da versare all’Ufficio di Stato Civile.
Nello specifico, si può procedere attraverso questa procedura solo quando:
  • non vi sono figli minori;
  • non vi sono figli maggiorenni portatori di handicap grave o incapaci;
  • non vi sono figli maggiorenni non economicamente autosufficienti;
  • l’accordo di separazione non contiene accordi di trasferimento patrimoniale come la divisione dei beni mobili e immobili acquistati durante il matrimonio ecc.., ad eccezione dell’assegno di mantenimento che invece può essere corrisposto al coniuge con il reddito più basso.

Negoziazione assistita

La negoziazione assistita permette ai coniugi di non recarsi in Tribunale, infatti il procedimento viene effettuato dagli avvocati, che devono essere uno per parte.
Verrà redatto un verbale contenente gli accordi raggiunti dai coniugi, quest'ultimo verrà firmato da entrambi i coniugi e dai rispettivi avvocati, e poi sarà trasmesso al Pm, presso il Tribunale del Comune di residenza di uno dei coniugi.
In caso di assenza di violazioni o condizioni che mettano a rischio la salute e la crescita dei figli, il Pm autorizzerà il divorzio in breve tempo. I coniugi dovranno pagare l'assistenza del proprio avvocato, la parcella prevista di solito è pari a 2.000-3.000 euro.

Tipi di divorzio in Italia: divorzio giudiziale

Un altro dei tipi di divorzio in Italia è il divorzio giudiziale. Si ricorre al divorzio giudiziale, quando i coniugi non trovano un accordo sulle condizioni riguardarti la fine del matrimonio.
Può anche succedere che uno dei coniugi, si opponga al divorzio o sia irreperibile. In questo caso, verrà aperta una causa giudiziaria, e la decisione sulle condizioni da stabilire, in sede di divorzio, spetterà al giudice.
Il divorzio giudiziale è un procedimento complesso che di solito comporta tempi lunghi e costi molto salati. Infatti le spese possono sfiorare 15.000 euro, considerando sia quelle dovute al proprio avvocato, sia quelle richieste dall'avvocato del coniuge vincitore, in caso di perdita della causa.

Conclusioni

Abbiamo visto i due tipi di divorzio in Italia: il divorzio congiunto e il divorzio giudiziale.
Il primo è un procedimento semplice, breve ed economico che avviene quando i coniugi trovano un accordo sulle condizioni riguardanti il matrimonio. Il divorzio congiunto si può richiedere tramite istanza al Tribunale, negoziazione assistita da avvocati o separate dichiarazioni davanti al Sindaco.
Invece, il secondo si richiede quando manca l'accordo tra questi ultimi, o addirittura uno dei coniugi si oppone o sparisce. Il divorzio giudiziale è molto lungo e costoso, perché è caratterizzato dall'inizio di un procedimento giudiziario.
Se si potesse scegliere tra i due tipi di divorzio in Italia, la scelta ricadrebbe sul divorzio congiunto, tuttavia il divorzio giudiziale rimane l'unica strada percorribile, in caso di mancato accordo tra le parti. ​
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