L'annullamento della separazione è un fatto che avviene molto più spesso di quanto si pensi. Si verifica quando due coniugi che hanno intentato una separazione si riavvicinano e decidono di ritornare ad essere una coppia sposata.
Chi non ha mai sognato il grande amore? Quello che fa battere il cuore a mille e ti fa sentire le farfalle nello stomaco? Praticamente tutti. Ma quanti sono quelli che hanno provato realmente un'emozione del genere?
Così capita che dopo aver trascorso momenti indimenticabili si decida di "mettere su famiglia", di coronare il sogno d'amore con l'abito bianco, con il matrimonio. Passano anni, si affrontano gioie e dolori, la nascita dei figli, la loro crescita ma poi qualcosa si incrina al punto tale da prendere la decisione di separarsi.
In alcuni casi, dalla separazione si passa poi al divorzio. In altri, le coppie decidono di ridare una chance al proprio matrimonio annullando la separazione. Ma in cosa consiste e come si verifica?
Prima di spiegare in cosa consiste l'annullamento della separazione è necessario spiegare cos'è una separazione. Diversamente dal divorzio che prevede lo scioglimento a tutti gli effetti del matrimonio, la separazione può essere considerata una sospensione temporanea degli obblighi matrimoniali, cioè di diritti e doveri dei coniugi.
Marito e moglie non hanno quindi più l'obbligo di:
La separazione può essere considerato un momento di "passaggio", un periodo di riflessione che consente ai coniugi di comprendere se è meglio procedere con il divorzio oppure se tornare insieme. Ed è proprio alla fine di questa fase che si inserisce l'annullamento della separazione.
Per avvenire, però, deve esserci una sentenza di separazione emanata dal Giudice. Sia che sia avvenuta in modo consensuale (di comune accordo tra le parti) che giudiziale, i coniugi devono aver effettuato una separazione legale. Solo questo consente ai due interessati di fare un passo indietro. L'annullamento della separazione prevede quindi una riconciliazione, che è regolata dall'articolo 157 del Codice Civile e recita:
"I coniugi possono di comune accordo far cessare gli effetti della sentenza di separazione, senza che sia necessario l'intervento del giudice, con una espressa dichiarazione o con un comportamento non equivoco che sia incompatibile con lo stato di separazione".
In sostanza, una separazione si considera annullata quando:
Il ripristino della convivenza infatti da solo non è sufficiente per dire di aver annullato una separazione. Anche una coppia separata può vivere insieme per diversi fattori, come, ad esempio, l'incapacità economica di uno dei due a sostenere le spese per il pagamento di un affitto.
Diversamente da quanto accade per la richiesta di divorzio, in cui è necessario aspettare almeno sei mesi (in caso di separazione consensuale) o di un anno (per quella giudiziale), per l'annullamento della separazione non sono previsti dei tempi da rispettare. L'annullamento può essere infatti richiesto dopo la sentenza di separazione ma anche in seguito all'omologazione dell'accordo di separazione.
Abbiamo già detto che per annullare una separazione non è obbligatorio avere una nuova sentenza da parte del giudice. I coniugi possono ritornare ad essere tali anche in modo tacito, senza dover per forza avvisare un giudice.
È opportuno, tuttavia, che i coniugi rendano la dichiarazione di riconciliazione presso il Comune dove è avvenuto il matrimonio o in quello in cui è trascritto l’atto di matrimonio e chiedendo l’annotazione della riconciliazione sui registri anagrafici per poter opporre ai terzi l’avvenuta riconciliazione.
È necessario che siano state ripristinate le condizioni matrimoniali, ovvero la convivenza ed i rapporti spirituali e materiali, ma anche che siano venute meno le condizioni che avevano portato a mettere fine al matrimonio.
Può capitare che dopo una separazione ed il suo annullamento, la coppia entri di nuovo in crisi e decida di ricorrere alla separazione per la seconda volta. In casi come questo la legge è chiara. I due coniugi non possono utilizzare la sentenza precedentemente pronunciata. Dovranno rivolgersi nuovamente ad un giudice, che pronuncerà una nuova sentenza tenendo conto, ad esempio, delle condizioni economiche due interessati o della presenza di figli.
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