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Annullamento matrimonio civile: in quali casi è possibile?

Annullamento matrimonio civile: se sono presenti determinate condizioni previste dalla legge, il matrimonio si può annullare completamente, come se non fosse mai esistito, quindi anche i coniugi non hanno più diritti e doveri reciproci.

Si dice che il matrimonio sia il giorno più bello della vita, pieno di amore, speranze e fiducia verso il futuro. Ma, in alcuni casi viene considerato come un mero contratto da siglare per ottenere dei benefici; o peggio ancora, può essere celebrato contro la volontà, sotto minaccia o ricatto.

Sposarsi rappresenta un atto giuridico, dal quale derivano precise conseguenze per i coniugi, per questo a volte viene celebrato con i presupposti sbagliati.

Se ciò accade, il matrimonio può essere annullato, in quanto è stato celebrato senza le condizioni previste per la legge.

Annullamento matrimonio civile: cosa significa?

Un matrimonio può essere annullato se non rispetta le condizioni previste dalla normativa vigente, o in presenza di alcuni limiti e vizi. L’annullamento cancella completamente il vincolo tra i coniugi, come se non fosse mai esistito.

Rispetto al divorzio, quindi, esistono sostanziali differenze. L’annullamento viene dichiarato se il matrimonio non è mai stato valido, il divorzio invece è lo scioglimento di un legittimo legame matrimoniale.

Non è considerato regolare un matrimonio fondato su motivazioni sbagliate, non accettate giuridicamente. Si dice allora che esso ha dei vizi, che riguardano:

  • la formazione e il contenuto dell’atto di matrimonio
  • la mancanza di condizioni generali 
  • il mancato rispetto delle regole relative alla celebrazione.

Ma, prima di procedere con l’analisi di tutti i vizi, è utile fare una precisazione: l’annullamento non è la stessa cosa di un matrimonio nullo

La differenza sostanziale sta nel fatto che la nullità dell’atto viene di solito segnalata da un giudice, che evidenzia la presenza di problema giuridico , e non da uno dei coniugi.

Annullamento matrimonio civile: quando è possibile?

Si può annullare un matrimonio civile se è presente un vizio del consenso, cioè quando la volontà di uno dei soggetti non si manifesta liberamente nel momento in cui vengono scambiate le dichiarazioni

I principali vizi sono:

  • violenza
  • timore
  • errore
  • simulazione

Proviamo, quindi, ad analizzarli tutti nel dettaglio

La violenza

Se uno dei coniugi ha subito una violenza grave in grado di condizionare il suo consenso, per la paura di ritorsioni o vendette, può chiedere l’annullamento del matrimonio civile.

In particolare la minaccia deve essere:

  • grave
  • idonee a fare temere qualcosa di maligno, tenendo in considerazione lo stato soggettivo del coniuge
  • espressa con mezzi diversi, quindi sia parole che gesti, ed esplicita o effettuata attraverso comportamenti intimidatori.

Il Timore

In questo caso il matrimonio non è imposto con delle minacce, ma viene scelto da uno dei coniugi per sottrarsi a una situazione di pericolo. Si tratta di una scelta per il male minore. 

Avviene, ad esempio, quando un soggetto decide di sposarsi per scappare da una violenza familiare, o dalla persecuzione politica.

Il timore è così grave da condizionare completamente il consenso, ma si tratta di cause esterne al rapporto tra i due soggetti.

L’annullamento del matrimonio civile, però, non è giustificato se è presente un timore putativo, cioè non oggettivo e basato esclusivamente su sentimenti di angoscia e disperazione.

L’Errore

Per errore si intende un fraintendimento sulla reale identità o sulle capacità del coniuge, in grado di minare in maniera pesante il rapporto di coppia. 

L’errore, in questo caso, deve essere riferito a fatti presenti o passati, ma non su circostanze future. Le circostanze possono essere le seguenti:

  • malattia fisica o psichica: presente prima del matrimonio, e in grado di influire in modo negativo sul rapporto tra i due
  • deviazione sessuale
  • condanna alla reclusione non inferiore a 5 anni, per delitto compiuto con dolo, quindi con consapevolezza di commettere un reato
  • dichiarazione di delinquenza professionale
  • condanna per delitti legati alla prostituzione con pena non inferiore a 2 anni
  • stato di gravidanza, in cui il padre, non è il coniuge

La Simulazione

 L’annullamento del matrimonio civile, avvenire anche se gli sposi hanno concluso un accordo per non adempiere ai rispettivi obblighi, cioè un matrimonio celebrato sapendo già di dovere divorziare.

Ma perché? Magari uno dei due è straniero e ha lo scopo di ottenere la cittadinanza italiana, oppure l’obiettivo è quello di ricevere la reversibilità della pensione o acquisite diritti ereditari o effettuare un matrimonio riparatore.

Annullamento matrimonio civile: come avviene?

Uno dei coniugi può denunciare i motivi di invalidità in qualsiasi momento, ma non vengono accettati se c’è stata coabitazione per un anno dal momento della scoperta della causa invalidante.

La denuncia per ottenere l’annullamento del matrimonio, invece, può essere esercitata entro 10 anni.

Il coniuge che si vuole attivare per l’annullamento deve notificare all’altro un atto di citazione, e una richiesta di separazione temporanea, per il tempo necessario al giudizio. Ciò avviene per evitare situazioni di ulteriore disagio alla coppia. 

Annullamento matrimonio civile: cosa accade dopo?

La sentenza di annullamento del matrimonio civile provoca le seguenti conseguenze:

  • perdita della qualità di coniuge: non esiste più nessun diritto e nessun obbligo
  • cessa la comunione dei beni e si perdono i diritti ereditari
  • in caso di figli si seguiranno le regole stabilite durante la separazione

Un elemento importante da valutare è la buona fede dei coniugi al momento del matrimonio.

Se entrambi non erano a conoscenza della causa di invalidità. il giudice può obbligare uno di essi a corrispondere all’altro un assegno di mantenimento per un periodo non superiore a 3 anni, ovviamente se ha la possibilità economica per farlo e rappresenta quindi il coniuge forte.

Se invece, solamente uno dei coniugi è in buona fede, deve dimostrare la malafede dell’altro.

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