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Assegno divorzile una tantum: come funziona?

Quando si affronta la fine di un matrimonio non si può non parlare dell'assegno di mantenimento o dell'assegno divorzile, ma pochi sanno dell'esistenza dell'assegno divorzile "una tantum". Come si può intuire dalla stessa parola, significa che può essere versato una volta sola. 

Quando abbiamo pronunciato il fatidico "sì" eravamo talmente felici e innamorati che mai e poi mai avremmo immaginato che la nostra storia d'amore potesse finire. Eravamo convinti che avremmo vissuto per sempre "felici e contenti", come nelle favole, eppure con il passare degli anni qualcosa è andato storto. Complici la routine quotidiana, i problemi da affrontare, le difficoltà economiche, sono cominciati i litigi e le incomprensioni. 

L'amore si è affievolito, le esigenze sono cambiate,  non si va più d'accordo come una volta e l'unica soluzione da prendere per tornare a vivere bene è una sola. Quella di mettere un punto al matrimonio e voltare pagina. 

Si arriva direttamente al divorzio e pur di non aver più nulla a che fare con l'altra metà si decide di versare l'assegno divorzile "una tantum". Diversamente da quello "periodico" che viene versato mensilmente, questa forma viene erogata in un'unica soluzione.

​Assegno divorzile una tantum: di cosa si tratta

L'assegno divorzile una tantum è quindi una tipologia di assegno di divorzio che viene erogato per il fatto di aver partecipato, in base alle proprie disponibilità economiche, al mantenimento della famiglia per tutta la durata del matrimonio. Serve ad assicurare al coniuge che si trova in condizioni economiche peggiori (meno abbiente) l'autosufficienza e l'indipendenza economica qualora non sia in grado di lavorare o di trovare un'occupazione.

Diversamente da quanto accade per l'assegno di mantenimento in caso di separazione, non tiene conto del tenore di vita avuto durante la vita coniugale. 

​Assegno divorzile una tantum: le caratteristiche

Innanzitutto bisogna specificare che per poterlo richiedere è necessario fare una domanda di divorzio congiunta. Le altre procedure, come ad esempio quella effettuata in Comune, non consentono infatti tale richiesta.
L'assegno divorzile una tantum ha diverse caratteristiche che devono essere tenute in considerazione:

  • ​Si tratta di una soluzione che può essere intrapresa solo se entrambi i soggetti coinvolti sono d'accordo. Si sceglie la modalità di versamento in sede di divorzio e non è una decisione che può essere presa dal giudice; 
  • Sebbene sia una scelta dei coniugi deve riceve l'approvazione da parte del Giudice;
  • Può essere rappresentato anche dal trasferimento di un immobile, come una casa, o in un diritto di reale proprietà;
  • Chi lo riceve non può vantare altre pretese nei confronti dell'ex coniuge;
  • Si applica solo in caso di divorzio.

​Come si quantifica l'assegno divorzile una tantum?

Sebbene all'interno della legge 898 del 1970 (articolo 5) non sia specificato in maniera chiara come quantificare la somma dell'assegno una tantum, bisogna dire la somma deve comunque garantire l'indipendenza economica del coniuge che la riceve. In caso di un immobile, il suo valore deve essere tale da consentire al beneficiario di trarne un profitto tale da garantirli una sussistenza. 

Così come avviene per l'assegno "tradizionale", l'assegno divorzile una tantum viene calcolato tenendo conto di alcuni fattori stabiliti dalla legge:

  • ​Cause che hanno determinato la fine del matrimonio e la sua durata;
  • L'età del soggetto a cui spetterebbe l'assegno e i motivi gli impediscono di mantenersi economicamente da solo;
  • Il reddito delle persone coinvolte e l'apporto economico che hanno dato nel corso degli anni.

​I vantaggi dell'assegno divorzile una tantum

Sebbene nella maggior parte dei casi si scelga di ricevere una somma di denaro regolarmente tutti i mesi, l'assegno divorzile una tantum presenta dei vantaggi di cui bisognerebbe tenere conto nel momento del divorzio. 

Come spesso si sente raccontare da televisione e giornali, a cause delle difficoltà economiche molte persone non riescono a mantenere quanto stabilito dal Giudice e non sempre riescono a versare l'assegno divorzile. Con il versamento una tantum infatti il problema non si pone. 

Non solo. Esistono anche altri vantaggi:

  • ​La somma versata una tantum non viene tassata come invece capita dell'assegno mensile;
  • Non c'è il rischio di provvedimenti da parte del Giudice in caso di mancato versamento;
  • Non c'è il rischio di una riduzione della somma da versare in caso di difficoltà economica;
  • Chi riceve la somma non può vantare altre pretese future nei confronti dell'ex coniuge.
  • Sempre al beneficiario non spetterà una quota di Tfr nè la pensione di reversibilità in caso di decesso dell'ex compagno.

​Fonti

  • ​Articolo 143 del Codice Civile
  • Legge 898/70

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