I bandi di gara sono documenti che contengono il regolamento relativo alla procedura amministrativa per l’aggiudicazione dell’appalto pubblico. Ma a cosa servono esattamente e chi può partecipare?
Quando la Pubblica Amministrazione ha la necessità di affidare dei lavori ad alcune società, cerca la migliore proposta attraverso un bando di gara, al quale possono partecipare soltanto le aziende con determinate caratteristiche.
Nel documento, quindi, deve essere descritto in modo dettagliato in cosa consiste il lavoro in oggetto, per permettere alle ditte interessate di capire se partecipare o meno alla gara.
Devono essere elencati anche i requisiti per poter accedere al bando stesso. Ma vediamo nel dettaglio cosa succede.
Per la realizzazione di opere pubbliche, la Pubblica Amministrazione deve necessariamente indire delle gare d’appalto pubblico per rispettare i principi di:
tra i vari operatori che decidono di partecipare.
Lo scopo quindi è duplice. Da un lato la P.A. ha la necessità di fare realizzare delle opere o acquisite beni e servizi, d’altra parte la procedura di acquisizione e di fruizione deve essere caratterizzata da chiarezza e trasparenza, per assicurare pari opportunità alle aziende partecipanti.
Il cuore della procedura è rappresentato proprio dai bandi di gara, che servono per regolarizzare il procedimento, ponendo nero su bianco le regole per portare avanti i lavori.
Nel regolamento vengono inseriti riferimenti al tipo di opera, bene o servizio, ma anche alle caratteristiche di realizzazione e modalità di partecipazione. In questo modo le aziende interessate possono verificare se effettivamente il lavoro può essere di loro interesse e se hanno i requisiti per potere prendere parte al bando.
Il punto cruciale, ad ogni modo, è la sezione inerente ai criteri attraverso i quali viene aggiudicato l’appalto, e alla tipologia di contratto che verrà stipulato con l’impresa vincitrice.
In genere i bandi di gara vengono predisposti dalle stazioni appaltanti, prendendo come base dei modelli approvati dall’Autorità competente, su parere del Ministero. Ovviamente devono essere sentite anche le categorie professionali di settore.
La pubblicazione del bando può essere fatta da istituzioni locali pubbliche, dallo Stato o dall’Ue.
L’art. 34 del codice degli appalti pubblici sottolinea quali sono i soggetti autorizzata a partecipare alla gara pubblica, ovvero:
Il primo step è rappresentato dal controllo e dalla valutazione delle offerte ricevute, così come indicato nel bando. Vengono, quindi, aperte le buste per controllare la documentazione amministrativa e verificare la sussistenza dei requisiti necessari per la partecipazione.
Se l’esito è positivo l’azienda viene ammessa alla gara vera e propria.
Tuttavia le stazioni appaltanti possono anche chiedere a un campione di partecipanti, non inferiore al 10%, di comprovare i requisiti economici e tecnico-organizzativi.
I soggetti ammessi devono comunque inviare la documentazione entro i successivi 10 giorni, pena l’esclusione. In seguito verranno consultati tutti i fascicoli per selezionare il candidato migliore in base alle caratteristiche operative e finanziarie.
Una volta individuato il candidato migliore è possibile procedere con la stipula del contratto d’appalto e con l’avvio dei lavori.
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto per quale motivo vengono effettuati i bandi di gara e cosa succede in seguito alla pubblicazione del regolamento, analizziamo ora i criteri che possono essere adottati per decretare l’aggiudicazione dei lavori.
La scelta dell’operatore più adatto viene fatta tenendo in considerazione due aspetti diversi:
Secondo la legge il prezzo più basso, cioè inferiore a quanto indicato nel bando di gara, deve essere determinato al netto delle spese necessarie per il personale, considerando i minimi salariali stabiliti dai contratti nazionali di settore.
L’offerta economicamente più vantaggiosa, invece, viene valutata considerando la natura, l’oggetto e le caratteristiche del contratto, ovvero:
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