Il calcolo della parcella penale dell’avvocato può essere determinata dalla legge, attraverso particolari tabelle in grado di definire in modo più o meno preciso l’entità del lavoro svolto. In alcuni casi però il professionista non viene pagato, ad esempio con il gratuito patrocinio.
A volte ci chiediamo quale sia il reale costo per avvalersi del servizio di un avvocato. Sentiamo spesso parlare di processi penali nei telegiornali, ma nessuno ci informa sulla spesa da sostenere per avvalersi di un legale.
Di fronte a un problema di carattere penale, saremo in grado di pagarci una adeguata difesa? E’ caro un avvocato penalista?
La parcella di un professionista a volte può essere elevata, ma in ogni caso lo Stato italiano assicura il diritto a difendersi a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro capacità di spesa.
I soggetti con un reddito basso possono, infatti, usufruire del cosiddetto gratuito patrocinio, e in ogni caso la parte vincitrice del processo potrà fare pagare le spese alla controparte colpevole.
Se decidiamo di rivolgerci a un professionista che abbiamo scelto di nostra volontà la cifra richiesta potrebbe variare in base al caso in questione. La legge italiana ha stabilito delle tabelle, attraverso le quali è possibile determinare il compenso dovuto a un avvocato in base alla complessità del lavoro che deve svolgere, come vedremo a breve.
Se abbiamo la necessità di difenderci ma non abbiamo le possibilità economiche per poterci pagare un avvocato, non ci dobbiamo preoccupare, siamo in ogni caso tutelati.
Attraverso l’istituto del gratuito patrocinio è, infatti, possibile essere difesi da un legale che verrà pagato direttamente dallo Stato al termine del mandato.
Ciò avviene in quanto la Costituzione italiana garantisce il diritto alla difesa a tutte le persone, anche a quelle più povere, assicurando i mezzi per agire e fare valere le proprie ragioni, in tutti gli ambiti della giurisprudenza, quindi anche per i processi penali.
Può chiedere il gratuito patrocinio chi rientra nelle seguenti condizioni:
Inoltre, devi considerare il fatto che, se vinci una causa in tribunale, le tue spese legali verranno sostenute dalla parte che ha perso.
Di seguito proviamo ad analizzare cosa avviene in tutti gli altri casi, in cui è necessario pagare di tasca propria un avvocato. Come viene calcolata la parcella di un professionista? Scopriamolo assieme.
Innanzitutto dobbiamo fare alcune precisazioni sui termini corretti da utilizzare. Comunemente sentiamo parlare di parcella, diritto, onorario, compenso, proforma ma indicano tutti la stessa cosa?
Prima della legge n. 247 del 2012 ogni avvocato doveva valutare due voci distinte per lo svolgimento della propria attività: il cosiddetto onorario e il diritto di procuratore.
Per onorario si intendeva la difesa e lo studio di un particolare fatto da portare in tribunale, mentre il diritto era legato principalmente ad attività di supporto, cioè di cancelleria.
Oggi questa distinzione non è più presente e la retribuzione dell’avvocato è calcolata in modo unitario, perciò è possibile utilizzare i termini in maniera facoltativa, per fare riferimento alla spesa da sostenere.
L’avvocato, come ogni altro libero professionista ha la possibilità di fissare un proprio costo, in base agli anni di carriera e alla volontà di guadagno, ma esistono anche delle linee guida dettate dalla legge se le parti non riescono a stabilire un accordo in maniera indipendente.
I parametri per il calcolo della parcella penale vengono definiti da un decreto ministeriale del 2014, che consiste in una tabella con vari riferimenti tariffari.
In particolare la tabella contiene i cosiddetti parametri forensi, suddivisi in:
Come abbiamo detto, il Decreto Ministeriale del 10 marzo 2014, ha eliminato la vecchia procedura di calcolo del compenso, introducendo un nuovo sistema per regolare le parcelle degli avvocati.
Per stabilire il valore dell’attività svolta, si ragiona per fasi, che raggruppano determinate azioni, in particolare:
Ognuna delle suddette fasi ha un costo diverso, in quanto prevede azioni differenti. Ma il costo finale viene calcolato rapportando queste attività a specifici scaglioni definiti dalla legge in base alla responsabilità che si assume l’avvocato.
Il legale quando accetta una causa si assume determinate responsabilità, che sono legate al valore della questione in oggetto. Ciò significa che esistono questioni più delicate di altre, che spingono il professionista ad esporsi diverso, adottando tecniche più complesse e delicate.
Esistono diversi scaglioni di prezzo nel quale si quantifica il valore della causa in euro, ma non sempre è possibile determinare tale cifra a propri.
Soprattutto per le cause di natura legale è difficile fare corrispondere esattamente un fatto criminoso a una somma in denaro, che è quindi determinata in maniera discrezionale di volta in volta.
Come abbiamo già accennato, dall’incrocio tra le fasi e gli scaglioni si determina una tabella, in grado di determinare entro quale fascia di prezzo deve rimanere la parcella chiesta dall’avvocato.
In totale le tabelle sono 27 e ognuna di loro descrive un particolare ambito giuridico, in modo particolare quella relativa ai processi penali è la numero 15.
Consultando la tabella è possibile quindi rapportare ogni singola fase con lo scaglione di riferimento e stabilire quali sono gli importi da pagare.
A questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 50% ovvero 60€ + iva anziché 120€.
Scopri l'AcademyA questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 75% ovvero 90€ + iva anziché 360€.
Scopri il servizio Premium