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Debiti di gioco: è obbligatorio pagarli?

Scommesse sportive, lotterie, casinò e slot machine: sono davvero molte le circostanze che possono portare a contrarre dei debiti di gioco. Se ne sente parlare sempre più spesso e non sempre è chiaro quali possano essere i risvolti pratici in ambito giuridico, se è quindi obbligatorio pagarli.

Il debito maturato con le scommesse o partecipando ai giochi va sempre pagato? cosa prevede la legge a riguardo? Debitore e creditore non sempre hanno le idee chiare sull’argomento ed è opportuno circostanziare le diverse casistiche per poter rispondere a tutti questi quesiti.


​Debiti di gioco: obbligazione civile o naturale?

Per far luce sull’argomento, al fine di capire se e quali debiti di gioco devono essere pagati, è indispensabile spiegare la differenza tra le obbligazioni civili e naturali:

  •  nel caso delle obbligazioni civili sussiste un rapporto debito-credito tra due soggetti, ed il soggetto attivo può agire in giudizio, obbligando il debitore a corrispondere la cifra dovuta.
  • Le obbligazioni naturali, invece, si configurano come obblighi scaturiti da doveri prettamente morali e sociali, pertanto non risultano in alcun modo vincolati da norme di legge.

Il debito contratto da attività ludiche e di scommesse rientra tra le obbligazioni naturali, ciò significa che non c’è alcun obbligo giuridico che impone al giocatore che ha contratto il debito il saldo della cifra dovuta, ma esclusivamente la spontanea volontà del debitore di saldare quanto dovuto in virtù di un dovere morale e sociale.


​Come adempiere ai propri debiti

Come appena precisato, i debiti contratti durante il gioco o attraverso scommesse rientrano tra le obbligazioni naturali, e non c’è alcuna norma che ne imponga la coercibilità del pagamento. Tuttavia, l’adempimento di un debito di gioco, derivante quindi dal senso morale e sociale del debitore, è considerato valido a patto che si rispettino i seguenti requisiti:

  • spontaneità dell’adempimento, ossia il pagamento non dev’essere frutto di azioni di violenza, comprese le minacce;
  • l’adempimento dev’essere consono e proporzionale allo status del soggetto debitore;
  • il debitore deve essere un soggetto in grado di intendere e di volere, in caso contrario l’adempimento non ha validità alcuna. I soggetti affetti da ludopatia, ad esempio, che praticano i giochi con atteggiamento ossessivo-compulsivo non sono considerati capaci di intendere e di volere dall’ordinamento giuridico. 

Il debito di gioco può quindi considerarsi adempiuto a tutti gli effetti solamente se rispetta tutti i suddetti requisiti e, una volta saldato, non può essere richiesto indietro.


Giochi e scommesse 

Quando ci si riferisce ai giochi, è doveroso effettuare una distinzione tra le diverse tipologie. Secondo la normativa, infatti, ne esistono di tre diverse tipologie e ciascuna prevede una regolamentazione specifica:

  •  regolati e tutelati dalla legge: è questo il caso delle lotterie autorizzate, gestite e disciplinate dallo Stato. In questo caso si parla di obbligazione civile ed è possibile agire in giudizio per costringere il debitore al saldo della somma dovuta.
  • Legittimi e ammessi dalla legge: si tratta di attività ludiche o scommesse non espressamente regolamentate legislativamente ma consentite e lecite, come ad esempio le concessioni ai Casinò. Ha quindi luogo un’obbligazione naturale e non sussiste alcuna coercibilità legale al pagamento dei debiti di gioco.
  • Illeciti e vietati dalla legge: fanno parte di questa categoria il gioco d’azzardo e tutte le attività delittuose ed espressamente vietate dal Codice penale.


​Quando è obbligatorio pagare i debiti di gioco?

La legge non prevede, dunque, alcun vincolo al pagamento in caso di debito contratto con individui privati, come conoscenti o parenti, casinò, sale slot o agenzie di scommesse. Ma cosa succede se il debito viene contratto con enti pubblici?

Il debito contratto con lo Stato, attraverso le lotterie autorizzate ad esempio, da luogo ad un obbligo civile e pertanto è prevista la coercibilità al pagamento attraverso un ricorso giurisdizionale. In caso di mancato pagamento, inoltre, sono previste sanzioni molto pesanti.


 Ludopatia ed attenuanti 

Quando si affrontano tematiche legate ai debiti di gioco e al gioco d’azzardo, è inevitabile affrontare l’argomento “ludopatia”. La ludopatia è a tutti gli effetti una patologia causata dalla dipendenza da scommesse e giochi d’azzardo.

I soggetti che soffrono di questa patologia non riescono a porre un freno alla loro dipendenza, compromettendo e trascurando lavoro, studio, relazioni e vita familiare. L’ossessione per le scommesse porta inevitabilmente ad accumulare ingenti debiti, anche di diversa natura, mettendo in difficoltà non solo loro stessi ma anche le famiglie coinvolte. Le persone ludopatiche, al fine di soddisfare la loro ossessione, sono sovente portate a richiedere somme di denaro e stipulare dei prestiti, generando così delle situazioni di sovraindebitamento.
 
Nei casi accertati di ludopatia, certificata come “disturbo ossessivo compulsivo”, è possibile ricorrere alla legge 3/2012 ed ottenere una considerevole riduzione delle sanzioni previste. Affinché ciò avvenga, è necessaria la presenza delle seguenti condizioni:

  • ludopatia certificata e conclamata;
  • il disturbo non dev’essere correlato all’uso di sostanze stupefacenti;
  • pensiero irrazionale;
  • comportamento compulsivo perseverante;
  • compromissione delle attività lavorative, familiari e personali.

La Cassazione, infatti, ha stabilito che i soggetti ludopatici presentano una ridotta capacità di intendere e di volere e, non essendo in grado di comprendere il significato delle proprie azioni, può giustificarsi una diminuzione della pena.


Fonti normative

  • articolo 1933 del Codice civile;
  • articolo 2034 del Codice civile;
  • legge 3/2012
  • DEBITI DI GIOCO SOVRAINDEBITAMENTO
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