La denuncia per aggressione è utile per comunicare alle forze dell’ordine il verificarsi di un reato contro la nostra persona.
Dopo avere vissuto un episodio spiacevole ed esserci trovati in situazioni difficili dove ci siamo dovuti difendere da un'aggressione verbale o fisica, è facile perdere il controllo e dimenticarci di fare una cosa molto importante: denunciare i fatti agli organi competenti.
Non bisogna avere paura e sentirsi in imbarazzo per quanto è successo, presso la caserma dei carabinieri o la stazione di polizia più vicina, possiamo parlare con tranquillità con chi conosce bene le situazioni e le varie dinamiche dei reati, ci possiamo quindi aprire liberamente raccontando nei minimi dettagli quanto e successo.
Spesso, non siamo nemmeno consapevoli di avere subito un’aggressione, magari pensiamo di avere meritato il comportamento violento di qualcuno, e in qualche modo cerchiamo di difenderlo. Purtroppo sono sempre molte le donne vittime di violenze domestiche che nascondono i fatti gravi che accadono, per paura o per vergogna.
Cerchiamo allora, innanzitutto, di capire quando siamo di fronte a un’aggressione.
Conoscere è sempre la prima arma per potersi difendere, capire infatti quali sono i nostri diritti e cosa è considerato un reato ci può aprire gli occhi in merito a quanto ci succede.
Nell’ordinamento giuridico italiano l’aggressione in sè non viene nominata, ma viene suddivisa e collegata a due distinti reati, descritti nel codice penale, negli articoli 581 e 582:
Proviamo ad approfondire. Le percosse non causano danni apprezzabili, pur provocando dolore, fanno parte di questa categoria gesti come schiaffi, “sculacciate”, calci, spinte, getti d’acqua. Le lesioni, invece, possono derivare da arma da taglio, o altro oggetto contundente in grado di causare lacerazioni cutanee, ma anche fratture o peggio colpi in grado di incidere sul funzionamento degli organi di senso, come vista e udito.
Se ciò che abbiamo subito rientra in queste casistiche, quindi ci ha provocato almeno del dolore fisico, è importante agire, e non sottovalutare il tutto. In seguito vediamo come si può procedere.
Denunciare un’aggressione è un gesto facoltativo, che la vittima, purtroppo, non sempre intende intraprendere, anche se di grande importanza. Proprio per questo motivo non esistono dei termini valido o scadenze specifiche per la sua presentazione.
Se la vittima decide di agire, può farlo scegliendo tra due forme diverse:
Non sono previsti contenuti formali tipici per presentare una denuncia per aggressione, è sufficiente esporre i fatti nel modo più specifico possibile, senza vergognarsi e senza timori, specificando magari se si tratta di percosse o lesioni.
Le forze dell’ordine sono istruite per fronteggiare situazioni di questo tipo, ascoltano tantissime deposizioni e non giudicano quanto successo, la loro missione è quella di riuscire a cogliere tutte le sfumature dell’aggressione avvenuta per potere aiutare la vittima.
Se ci sono state ripercussioni sulla salute, la diagnosi e la prognosi rilasciate dal pronto soccorso sono di fondamentale importanza per il corso delle indagini.
Proprio analizzando i danni fisici subiti e in base alla prognosi si può stabilire il tipo di reato subito, e la persona lesa può avere un indennizzo come risarcimento danni.
Se la malattia ha una durata inferiore ai 20 giorni si tratta di una lesione semplice in caso contrario il reato è stato più grave e anche la pena prevista sarà più severa.
L’ordinamento italiano prevede che per alcuni reati meno gravi deve essere la persona lesa a denunciare il colpevole, altrimenti le autorità non possono intervenire. Per questo motivo è importante effettuare una denuncia per aggressione, essendo altrimenti un reato non perseguibile. Reati di questo tipo vengono anche definiti a querela di parte, in quanto necessitano di una manifesta volontà a procedere.
Una persona colpevole è un pericolo per l’intera società e non deve rimanere impunita, ma ciò dipende esclusivamente dalla sensibilità e dalla volontà della vittima.
Per evitare di “ingolfare” la macchina della giustizia, per i reati meno gravi è necessario che sia la vittima a denunciare un avvenimento. Ma quando lo Stato viene a conoscenze di reati di notevole gravità, si procede d’ufficio e la decisione non è più a discrezione della parte lesa.
L’aggressione diventa un reato d’ufficio solamente se le lesioni personali sono gravi o gravissime.
Le lesioni vengono considerate gravi se mettono in pericolo di vita la vittima, se hanno una prognosi di oltre 40 giorni, o provocano l’indebolimento permanente di uno dei sensi o di un organo. In questo caso la pena prevista è la reclusione da 3 a 7 anni.
Le lesioni personali diventano gravissime se si verifica la perdita di un senso, di un arto, di un organo, o se ci sono deformazioni permanenti, come nei casi di sfregio al viso con un coltello o con l’acido. Se si verificano queste ipotesi la pena risulta essere più severa arrivando alla reclusione da 6 a 12 anni.
Esistono delle aggravanti che possono aumentare la pena da un terzo fino alla metà. Questo può accadere se il reato è avvenuto per motivi futili, se si tratta di una aggressione a pubblico ufficiale o se è stato premeditato.
Anche l’utilizzo di armi o sostanze corrosive. può aumentare la durata della reclusione.
Negli ultimi anni sono sempre più frequenti le aggressioni con acido, con conseguenze gravissime. Le lesioni permanenti possono danneggiare e rendere più difficile la vita delle vittime, per problemi fisici ma anche psicologici.
Non sempre le aggressioni sono di tipo fisico. Esiste anche l'aggressione verbale, che può essere perseguibile per legge solo nel momento in cui ha delle ripercussioni ai danni della vittima, come ripercussioni psicologiche o la paura causata dalle minacce.
Inoltre, si differenzia dalla diffamazione perché presuppone la presenza di chi la subisce. Anche l'aggressione psicologia può essere denunciata alle forze dell'ordine perchè può causare danni di tipo psicologico a chi la subisce.
Tutti i tipi di aggressione che causano danni di ogni tipo possono essere quindi perseguibili per legge e possono comportare anche un risarcimento danni nei confronti della vittima. La somma di denaro verrà quantificata dal giudice.
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