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Diritti Umani: quali sono?

Si sente spesso parlare di diritti umani, ma quali sono effettivamente e da dove nascono? Scopriamo di più.

I diritti umani sono diritti che ogni individuo possiede alla nascita e sono universali, ossia indipendenti da nazionalità, colore della pelle, orientamento religioso o politico, dal sesso o dalle convinzioni personal di ognuno.

Suddetti diritti presentano caratteristiche ben precise e imprescindibili per la loro individuazione, e sono:

  • Naturali: in quanto nascono con la persona;
  • Insopprimibili: perché si estinguono con la morte del possessore;
  • Indisponibili: sono irrinunciabili e non trasmettibili a terzi;
  • Imprescrittibili: non decadono se non utilizzati (ad esempio un individuo mantiene il diritto al voto anche se non lo esercita da tempo);

i Diritti dell’uomo si suddividono in 3 categorie:

  • Diritti di solidarietà: come l’autodeterminazione dei popoli, la salute, la pace..;
  • Diritti economici, sociali e culturali: come il diritto al lavoro e a un’equa retribuzione, diritto all’educazione, diritto al riposo…;
  • Libertà inalienabili: le libertà che spettano ad ogni individuo in quanto essere vivente appartenente al genere umano, quindi, il diritto alla vita, il diritto alla libertà di pensiero, il diritto a non essere torturato;

Quando e come sono nati i Diritti Umani?

Una delle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale fu la volontà di non ripetere più le atrocità che si erano compiute, i genocidi e i massacri perpetrati dalle forze naziste ai danni del popolo ebraico. Già con il Processo di Norimberga (20 novembre 1945 – 1 ottobre 1946) si pose l’attenzione sulla gravità dei fatti commessi ed emerse la necessità di attribuire la responsabilità e di punire chi si fosse macchiato di atrocità universalmente riconosciute, questo indipendentemente dalle leggi del Paese di appartenenza. Al centro della tutela vi erano la dignità, la libertà e la vita degli esseri umani.

Nel 1945 nacque l’Organizzazione delle Nazioni Unite “ONU” (ente nato per favorire la risoluzione pacifica delle controversie internazionali, mantenere la pace e garantire il rispetto dei diritti umani) e il 10 dicembre 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (il principale e rappresentativo organo istituzionale delle Nazioni Unite) adottò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Questo documento, definito la Magna Carta dell’Umanità da Eleanor Roosvelt (che partecipò alla stesura della Dichiarazion), rappresenta un codice etico di importanza fondamentale, in quanto è stato il primo documento a sancire in chiave universale (cioè valido in ogni parte del mondo) i diritti che spettano all'essere umano.

La Dichiarazione è composta da un’introduzione e da 30 articoli che stabiliscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. I diritti dell'individuo si suddividono in due grandi aree: quelli civili e politici e quelli economici, sociali e culturali.

La Dichiarazione può essere suddivisa in 7 argomenti:

1.   L’introduzione esplica le cause storiche e sociali che hanno portato alla necessità dell’ideazione prima, e della stesura poi, della Dichiarazione;
2.    Gli articoli 1 e 2 stabiliscono i concetti basilari di libertà ed eguaglianza;
3.    Gli articoli dal n°3 al n° 11 stabiliscono altri diritti individuali;
4.    Dal n°12 al n° 17 si fissano i diritti dell'individuo nei confronti della comunità;
5.    Gli articoli dal n°18 al n° 21 sanciscono le libertà fondamentali (libertà di pensiero, di opinione, di fede religiosa e di coscienza, di parola e di associazione pacifica);
6.    Gli articoli dal n°22 al n°27 sanciscono i diritti economici, sociali e culturali;
7.    Infine, gli articoli dal n°28 al n°30 definiscono gli aspetti generali e gli ambiti in cui non possono essere applicati, in particolare il fatto che non possano essere usati contro i principi ispiratori della dichiarazione stessa;


Ogni anno, il 10 dicembre si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani (Human Rights Day).


I Diritti Umani nella Costituzione italiana

La Camera dei Deputati italiana coopera attivamente con L’Organizzazione delle Nazioni Unite attraverso incontri periodici che avvengono tra gli Organi della Camera e i massimi rappresentanti dell’Organizzazione.

Una delegazione italiana poi, partecipa anche alla Sessione dell’Assemblea Generale, che si tiene annualmente e in concomitanza con la settimana ministeriale.

La Costituzione italiana disciplina - nei primi 12 articoli - i principi cosiddetti fondamentali, non modificabili. All’interno di tali principi trovano collocazione i diritti inviolabili, che spettano a ogni uomo, come: il diritto al nome, alla riservatezza, all’immagine, all’integrità morale.

Inoltre, la Costituzione italiana riconosce e sostiene i diritti e le libertà fondamentali che consentono all’uomo di manifestare la propria personalità. In particolare, il testo costituzionale tutela le seguenti libertà:
  • Personale: riguarda il diritto della persona a non subire coercizioni o restrizioni fisiche se non per atto motivato del giudice e nei casi previsti dalla legge;
  • Domicilio;
  • Segretezza della corrispondenza e di ogni forma di comunicazione che protegge in ugual misura sia il mittente che il destinatario;
  • Circolazione e soggiorno: tale libertà può essere limitata esclusivamente per motivi di sanità e sicurezza. Si pensi, ad esempio, al cordone sanitario messo in atto per evitare il propagarsi di un’epidemia;
  • Riunione: cioè ogni persona è libera di riunirsi in un luogo per interessi religiosi, politici, culturali, ecc.;
  • Associazione;
  • Religiosa;
  • Manifestazione del pensiero: ovvero la libertà di divulgare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione;

Come si tutelano i Diritti Umani?

Per salvaguardare la tutela dei Diritti Umani nel 1959 è stata istituita la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU o Corte EDU), un organo giurisdizionale internazionale costituito dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, per assicurarne il rispetto e l’applicazione.

Nel caso in cui ci si trovi davanti a un caso di violazione dei diritti umani ci si può rivolgere alla Corte, questo però solo dopo che si siano interpellati gli organi del nostro ordinamento, ovvero dopo che ci si sia rivolti alla Magistratura dello Stato italiano. Solo dopo che si siano esauriti i 3 gradi di giudizio previsti dall’iter giuridico (Tribunale, Corte d’Appello e Cassazione) si potrà presentare un ricorso scritto alla Corte, entro 6 mesi dalla data di decisione definitiva.

Suddetto ricorso può essere presentato da:
  • Una persona fisica;
  • Un gruppo di privati;
  • Un’organizzazione governativa;
  • Uno Stato;

I ricorrenti potranno anche chiedere un risarcimento del danno, ove vi sia una violazione accertata. 


Una volta ricevuto il ricorso, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo deciderà se ammetterlo o meno. In caso positivo, il procedimento andrà avanti volto ad appurare l’eventuale violazione dei diritti umani e condannare lo Stato ritenuto colpevole.




DIRITTI UMANI DIRITTO INTERNAZIONALE DIRITTI INVIOLABILI
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