Quando si fa riferimento a questioni giuridiche è facile che si utilizzi un linguaggio prettamente specifico e tecnico che stabilisce, senza rischio di sinonimia, una determinata questione.
Il più delle volte, però, si tratta di termini talmente specialistici che sono noti a pochissime persone, oltre agli addetti ai lavori; alcune di queste espressioni, invece, sono entrate prepotentemente a far parte del linguaggio quotidiano o comunque comprensibile ai più, come ad esempio successione ereditaria, clausole vessatorie, flagranza di reato.
Oggi parleremo e approfondiremo proprio il significato della flagranza di reato, ma prima spieghiamo bene il concetto di reato.
Si definisce reato una qualsiasi azione vietata dalla legge e che viene punita con una sanzione del codice penale. Si tratta di azioni che arrecano danni a cose, persone, enti e sono classificate in diverse sfere di appartenenza, a seconda della tipologia di offesa e del soggetto/oggetto vittima dell’azione.
La flagranza di reato indica l’esatto momento in cui l’autore di un reato è sorpreso a commetterlo, pertanto, implica la sovrapposizione del momento in cui il soggetto sta commettendo il reato con quello in cui è sorpreso e si può arrestare il colpevole, secondo quanto disciplinato dall’art 380 del Codice di procedura penale che prevede l’arresto obbligatorio in caso di delitti non colposi per i quali si prevede una pena non inferiore ai 5 anni di detenzione.
Esiste anche una “quasi-flagranza” di reato, che come lascia intendere la stessa definizione, fa riferimento al fatto che il reo è inseguito dalla persona offesa, da altre persone che accorrono in aiuto o dalla polizia, ed è visibilmente in possesso di elementi che fanno comprendere che sia il responsabile del reato.
Come abbiamo visto, quindi, la flagranza di reato comporta una completa coincidenza dei momenti temporali in cui un soggetto è colto mentre compie un reato e nel caso riesca inizialmente a sfuggire ma sia poi raggiunto e con evidenti segni sulla paternità del delitto, si parla invece di quasi-flagranza.
Esiste poi un’altra tipologia di flagranza, quella in differita.
Essa si manifesta quando si scopre l’autore di un’azione penale attraverso strumenti di video sorveglianza, come telecamere di sicurezza o fotografie e si arresta entro trentasei ore dall’evento delittuoso.
Ciò consente di punire il reo che ha commesso il fatto e che non è stato colto in flagrante, né raggiunto subito dopo. Quando è possibile utilizzare questa modalità? Quando ad esempio è coinvolta una moltitudine di persone, ad esempio ad un concerto, in uno stadio e/o quando non si interviene per ragioni di sicurezza e ordine pubblico.
Come abbiamo visto, secondo l’articolo 380 del cpp la flagranza di reato è punibile con l’arresto, ma la pena detentiva non è l’unica sanzione applicabile, individuare quella corretta dipende infatti da diversi elementi e l’arresto non obbligatorio.
Ad esempio, se il reo è colto in flagranza di un reato non colposo, consumato o tentato, allora sarà recluso per un periodo che non va oltre i tre anni.
In caso manchi la flagranza, la polizia non può procedere all’arresto, se non previa ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari.
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