Per malattia professionale si intende una patologia che insorge a causa dell’attività lavorativa.
Per malattie professionali si intendono quelle patologie che insorgono a causa dell’attività lavorativa.
Per malattie professionale si intendono le patologie che insorgono a causa dell’attività lavorativa. Sono dette anche "tecnopatie" e si ipotizza che il rischio sia provocato dall’attività lavorativa in maniera progressiva e da una serie di atti ripetuti nel tempo. Le malattie professionali sono caratterizzate da un’azione lenta sull’organismo, non violenta e non concentrata nel tempo.
Per effettuare la diagnosi di malattie professionali, si possono considerare anche le cause extraprofessionali che possono avere contribuito all’insorgere della patologia, purché non siano le uniche cause ad aver procurato l’infermità.
Le malattie professionali vanno differenziate dalle comuni malattie che non sono solitamente correlate al lavoro (come ad esempio l'influenza). Vanno inoltre distinte dall’infortunio, che è un evento traumatico che interviene durante l’orario di lavoro, in maniera violenta e concentrata nel tempo.
Le malattie professionali generalmente non sono a rapida evoluzione: la persona manifesta in maniera lenta e progressiva i segni e sintomi nel tempo ed è per questo motivo che fare la diagnosi è molto spesso difficile.
La malattia professionale "comincia" dal primo giorno in cui non ci si reca al lavoro per una causa correlata a quella che verrà poi accertata come malattia professionale.
Essa deve avere due caratteristiche:
Effettuare la diagnosi è un processo molto lento; ciò è dovuto al fatto che il soggetto, prima di manifestare i sintomi, si deve esporre al rischio per un lungo periodo di tempo prima di manifestare una sintomatologia specifica e che possa essere ricondotta alla sua attività lavorativa.
Un esempio è la silicosi, malattia polmonare progressiva secondaria ad un’esposizione prolungata al biossido di silicio. Coloro che sono esposti a questa sostanza, manifestano una sintomatologia polmonare correlata alla silicosi solamente dopo un’esposizione prolungata e non quindi in maniera traumatica, né tempestiva, né a breve termine.
Quando il soggetto pensa che i sintomi possano essere secondari all’attività lavorativa, si deve rivolgere al medico curante. Solitamente, è il medico stesso che richiede tutti gli accertamenti al fine di verificare che la causa possa essere dovuta al lavoro.
L'Inail ha creato delle apposite tabelle che contengono numerose malattie professionali, per le quali l’ente prevede una causa di servizio. In linea di massima, le malattie professionali sono distinte in tabellate e non tabellate:
Inoltre, il DM del 27/04/2004 ha raggruppato le malattie professionali in tre categorie:
Le malattie professionali possono comportare un danno biologico e di conseguenza un'invalidità temporanea o una menomazione permanente. Questo danno ha conseguenze nella vita di una persona poiché danneggia la capacità di dedicarsi alle normali attività quotidiane.
Una volta effettuata la diagnosi da parte del medico, bisogna effettuare la denuncia di malattia professionale all’Inail, compilando l’apposito modulo predisposto dall’ente. Il modulo deve essere compilato dalla persona che fa diagnosi di malattia professionale, può perciò essere il medico di base o il medico competente del servizio di prevenzione e protezione aziendale.
Il medico, una volta ricevuta la comunicazione di malattia, deve compilare ed inviare all’Inail entro 5 giorni la denuncia di malattia professionale.
La denuncia deve contenere i dati del lavoratore, i dati dell'azienda e:
Una volta effettuata la denuncia, l’Inail deve certificare o meno la presenza della malattia professionale. Il lavoratore viene convocato nella sede Inail territoriale di competenza per essere sottoposto a visita medica e per cominciare l’iter per il riconoscimento della malattia.
Una volta effettuato l'iter, l’Inail può riconoscere o meno la malattia professionale. Nel caso in cui essa venga riconosciuta, il lavoratore può iniziare a percepire un’indennità economica. Viceversa, nel caso in cui la malattia professionale non venisse riconosciuta, il lavoratore ha diritto a fare ricorso entro 3 anni (il ricorso è a spese del soggetto che deve essere sottoposto a visita medica collegiale con il medico Inail e il medico curante).
Riconosciuta la malattia professionale, e qualora questa impedisca al lavoratore di tornare a lavorare, l’Inail corrisponde al lavoratore un’indennità dal quarto giorno successivo alla manifestazione della malattia, retribuita come segue:
L’indennità viene calcolata sulla retribuzione corrisposta al dipendente nei 15 giorni prima dell’evento.
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