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Mutuo chirografario: definizione e caratteristiche

Il mutuo chirografario è un prestito che non richiede garanzie immobiliari (ipoteche), ovvero sprovvisto di garanzie reali.

Può essere chiesto indifferentemente sia da persone fisiche che da società, ed il fatto che non preveda l’iscrizione di alcuna ipoteca sugli immobili non vuol dire che la banca non richieda delle garanzie. Come funziona, allora, il mutuo chirografario? Quando conviene e quali garanzie vengono richieste?

​Che cos’è un mutuo chirografario

La peculiarità del mutuo chirografario è la mancanza di una garanzia ipotecaria su un’immobile. Il suo nome ha origine dal greco: “Cheirògraphos” significa “scritto a mano”, parola composta da cheìr (mano) e gràpho (scrivere) ossia scrittura di proprio pugno e, tornando nell’ambito in oggetto, si riferisce ad una obbligazione sottoscritta mediante scrittura privata.

È considerato “chirografario” qualsiasi forma di finanziamento non ipotecario, ossia un prestito a garanzia del quale non viene posto un immobile. Questo tipo di formula di prestito è poco conosciuta ma, in determinate situazioni, può presentare notevoli vantaggi per chi lo sottoscrive.

Si tratta, di fatto, di una particolare tipologia di prestito la cui durata solitamente è limitata a pochi anni, non prevede alcuna garanzia ipotecaria ma per il quale è richiesta la garanzia personale del soggetto richiedente o di terzi. Il contratto di mutuo chirografario, così come ribadito anche dall’ordinanza n.3882/2019 della Cassazione civile, si perfeziona quale: 

contratto reale ad efficacia obbligatoria, nel momento in cui la somma mutuata è posta nella disponibilità del mutuario.

​Le garanzie richieste

Come visto precedentemente, quando una persona fisica o un’impresa si rivolgono ad una banca per richiedere un mutuo chirografario, quest’ultima non potrà richiedere l’iscrizione di un’ipoteca di garanzia. Tuttavia, a titolo di garanzia, la banca può richiedere:

  • la costituzione di un pegno;
  • una fideiussione;
  • un terzo soggetto in qualità di garante, che si impegni a rimborsare il debito qualora il beneficiario risulti insolvente;
  • dei titoli di stato;
  • un deposito vincolato a garanzia.

In generale, affinché la richiesta vada a buon fine, occorre avere una situazione patrimoniale solida, con una storia creditizia priva di protesti e segnalazioni come cattivo pagatore.

​Caratteristiche

Prima di decidere se optare per un mutuo chirografario o per un’altra tipologia di prestito, è opportuno valutare attentamente vantaggi e svantaggi della soluzione in oggetto, analizzandone le sue caratteristiche principali.

 Per quanto riguarda la durata e l’entità della somma finanziabile è previsto che:

  • la sua durata massima è di 15 anni, anche se generalmente varia da banca a banca;
  • l’importo minimo concesso dalla banca parte da 10.000 euro;
  • l’importo massimo concesso dalla banca alle persone fisiche solitamente non supera i 75.000 euro;
  • l’importo massimo concesso dalla banca ai soggetti giuridici può arrivare fino a 120.000 euro.

Il rimborso avviene secondo le modalità stabilite da creditore e debitore, così come riepilogate nel piano di ammortamento. Le rate sono comprensive della quota di rimborso del capitale, nonché una quota di interessi. Le parti, esattamente come avviene in qualsiasi altra forma di finanziamento, possono scegliere quale tipologia di tasso applicare tra:

  • tasso fisso;
  • tasso variabile;
  • tasso misto.

Generalmente, i tassi di interesse sono sensibilmente più elevati rispetto ai più comuni mutui ipotecari, avvicinandosi ai valori dei tassi applicati ai prestiti personali, con TAEG fino al 12%.

​Quando conviene chiede un mutuo chirografario?

In quali circostanze può risultare conveniente chiedere un mutuo chirografario senza vincolare la propria casa con un’iscrizione ipotecaria? Questa tipologia di finanziamento risulta essere particolarmente vantaggiosa in determinate situazioni, come ad esempio:

  • quando l’importo è contenuto e rientra al di sotto di determinate soglie (75.000 euro per i soggetti privati e 120.000 euro per le imprese). Tali importi sono solitamente legati alle singole situazioni e, soprattutto, alla “forza” della garanzia prestata;
  • l'estensione del prestito ha una durata contenuta, generalmente inferiore ai 15 anni;
  • la somma richiesta è necessaria per realizzare delle opere che coinvolgono delle parti in comune con altre persone e quindi difficilmente ipotecabili, ad esempio gli interventi di ristrutturazione dei condomini;
  • quando gli importi richiesti sono bassi a tal punto da non giustificare un’iscrizione ipotecaria.
  • quando si dispone di tempi ristretti per l’ottenimento del prestito (la somma può essere erogata già dopo pochi giorni dalla domanda).

​Le tipologie

Attualmente le persone interessate, possono scegliere fra tre principali tipologie differenti di mutuo chirografario:

  • mutuo chirografario classico: questo tipo di finanziamento, come precedentemente accennato, permette di avere accesso ad un prestito di denaro senza garanzie reddituali o ipotecarie;
  • mutuo chirografario con rata pesante: generalmente sottoscritto dalle imprese, prevede la possibilità di rimborsare una parte della somma ricevuta in rate mensile e versare la restante parte mediante un’unica rata più consistente e, proprio per questo motivo, viene definita “pesante”;
  • mutuo chirografario con ammortamento differito: grazie a questa variante il richiedente può posticipare il rimborso facendo slittare la scadenza della prima rata.

​Fonti normative:

  • ​ordinanza n.3882/2019 della Cassazione civile;
  • legge 662/96 Fondo di Garanzia per le PMI




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