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Revoca patente: cosa significa e in quali casi avviene?

La revoca della patente è una delle sanzioni accessorie previste nel codice della strada, la più grave. Comporta la cancellazione definitiva della patente, in quanto non sono più presenti i requisiti psicofisici necessari per averne diritto o in seguito a comportamenti ritenuti molto gravi.

Nella vita di tutti i giorni accade spesso che facciamo confusione tra tematiche affini, ma in sostanza diverse tra di loro, come nel caso della sospensione, del ritiro e della revoca della patente.

Si tratta invece di questioni molto importanti, che bisogna conoscere bene, per capire cosa succede se viene violato il codice della strada. 

Bisogna considerare che in caso di contravvenzione verrà applicata una sanzione principale ma anche una accessoria, come previsto in alcuni casi dalla legge. La revoca della patente, infatti, corrisponde proprio a una pena accessoria.

Di seguito proveremo a capire assieme il significato di questi concetti, delineando in modo specifico cosa accade in caso di revoca della patente.


Cosa significa sanzione accessoria?

In caso di contravvenzione il giudice può condannare il colpevole non soltanto a una sanzione principale ma anche a una ulteriore, definita accessoria.

Una delle caratteristiche più significative della sanzione accessoria è il fatto che viene applicata in modo automatico, in caso di una condanna alla pena principale. Ciò significa che è strettamente legata alla sanzione primaria, e viene applicata ogni volta che si presenta un caso simile. Quindi non  è necessario un ulteriore provvedimento per assegnare una sanzione accessoria

In particolare il codice della strada è ricco di sanzioni accessorie. Ad esempio chi guida in stato di ebrezza rischia di pagare una multa (sanzione amministrativa pecuniaria), ma anche la sospensione della patente (sanzione accessoria).

L’art 210 del codice della strada afferma, infatti:

Quando le norme del presente codice dispongono che ad una sanzione amministrativa pecuniaria consegua una sanzione accessoria non pecuniaria, quest'ultima si applica di diritto, secondo le norme che seguono

Ma vediamo quali sono le sanzioni accessorie previste in caso di violazione del codice della strada.

Le sanzioni accessorie nel codice della strada

Fra le sanzioni accessorie più comuni inserite nel codice della strada ci sono:

  • sospensione della patente: si tratta di una sanzione amministrativa accessoria a una sanzione amministrativa o penale primaria. Viene emessa da un prefetto, da una autorità giudiziaria o dalla Motorizzazione civile. I casi più frequenti sono la guida in stato di ebrezza, l’eccesso di velocità di almeno 40 km orari oltre al limite consentito.
  • ritiro della patente: può essere disposto direttamente dagli agenti del traffico quando riscontrano delle irregolarità. Ad esempio in caso di mancato rinnovo della patente, possono provvedere al ritiro temporaneo fino al momento in cui viene regolarizzato il tutto. Ma può venire imposto anche a seguito di infrazioni al codice della strada.
  • revoca della patente: a differenza delle altre due casistiche, in questo caso la sanzione è quasi sempre permanente. Può avere valore sanzionatorio in presenza di reati e violazioni gravi delle normative. Ma può essere anche una dato di fatto, quando sottolinea l’incapacità di un soggetto a continuare a guidare. 

Revoca patente: in quali casi avviene?

Abbiamo detto che la revoca della patente può essere una sanzione accessoria, oppure una constatazione dell’impossibilità a continuare a guidare. In ogni caso si tratta di una azione definitiva, che comporta la cancellazione del documento di guida. Rappresenta, infatti, la sanzione più severa per un automobilista.

Ma concretamente in quali casi può essere richiesta? Vediamoli assieme:

  • per la perdita dei requisiti fisici e psichici: quindi in caso di anzianità, un soggetto potrebbe essere considerato pericoloso sia per se stesso che per gli altri.
  • per motivi di condotta: quando vengono commessi gravi violazioni del codice della strada
  • per comportamenti recidivi: nel caso in cui venga commessa più volte la stessa violazione delle normative, in breve tempo. In questa situazione, però, il soggetto coinvolto ha la possibilità di sostenere un’altra volta gli esami di giuda per riavere la patente, dopo due anni.
  • per guida in stato di ebrezza: se il tasso alcolemico è molto superiore al limite consentito
  • per pericolosità sociale: se c’è un reale rischio che il soggetto possa commettere dei reati attraverso la guida di un veicolo

Il provvedimento di revoca della patente viene emesso dal Prefetto se è legato a una cattiva condotta di un soggetto. In particolare l’agente che ha segnalato una violazione al codice della strada ha il compito di comunicare la situazione al Prefetto entro i 5 giorni successivi per permettere a quest ultimo di fare partire l’ordinanza per la revoca della patente.

Se si stratta di una perdita di idoneità alla guida, invece,  la revoca della patente viene accertato dall’unità sanitaria locale competente e successivamente disposto dal dipartimento per i trasporti terrestri.

Revoca patente: come riavere la patente

 Abbiamo detto che la revoca della patente  comporta la cancellazione definitiva del documento, è quindi davvero impossibile tornare a guidare?

In realtà è possibile intraprendere delle azioni per ottenere nuovamente la patente di guida, tranne nel caso in cui sia stata tolta per la perdita permanente dei requisiti psicofisici. 

Esistono due diverse ipotesi in merito:

  • la perdita temporanea dei requisiti psicofisici: se l’impedimento che ha causato la revoca cessa di esistere, il soggetto può sottoporsi a un nuovo accertamento per ottenere di nuovo la propria patente di guid
  • violazione del codice della strada: la durata della revoca in seguito a un provvedimento del prefetto è in realtà due anni, o tre in caso di violazioni più gravi.

Revoca patente: il ricorso 

Chi ha subito la revoca della patente può decidere di fare ricorso al Ministero dei trasporti per provare ad ottenere la restituzione del documento, senza dovere attendere i termini previsti dal codice della strada

Il ricorso può essere fatto entro 20 giorni dalla comunicazione della revoca della patente. Il Ministero avrà la facoltà di decidere se accettare o meno la richiesta del soggetto interessato durante i 60 giorni successivi.

Se il ricorso verrà accolto, la sanzione sarà eliminata e quindi la patente potrà essere restituita al diretto interessato.

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