La guida sotto effetto di stupefacenti comporta sanzioni severe, che prevedono il pagamento di somme di denaro ma anche la detenzione nei casi più gravi. Vediamo di fare un po’ di chiarezza in merito.
Mettersi alla guida di un veicolo in stato confusionale, in seguito all’assunzione di droghe, anche leggere, è molto pericoloso dato che l’automobilista rischia di compromettere la propria salute e quella degli altri soggetti che circolando nelle strade.
Per questo motivo il legislatore ha previsto delle sanzioni molto pesanti, per chi non rispetta le regole imposte dal Codice della Strada.
Nelle prossime righe analizzeremo nel dettaglio le varie situazioni che possono verificarsi.
La Polizia stradale è legittimata a fare degli accertamenti se ritiene che un soggetto sia alla guida sotto effetto di stupefacenti, o in ogni caso non lucido.
In pratica, l’individuo viene accompagnato presso una struttura abilitata per effettuare il controllo. In seguito, in base alla certificazione rilasciata, può essere ordinata una visita medica per disporre la sospensione della patente fino all’esito delle indagini, come sottolineato nel sesto comma dell’art. 187 del CdS:
Il prefetto, sulla base dell'esito degli accertamenti analitici di cui al comma 2-bis, ovvero della certificazione rilasciata dai centri di cui al comma 3, ordina che il conducente si sottoponga a visita medica ai sensi dell'articolo 119 e dispone la sospensione, in via cautelare, della patente fino all'esito dell'esame di revisione che deve avvenire nel termine e con le modalità indicate dal regolamento.
I conducenti possono anche essere sottoposti ad accertamenti attraverso apparecchi portatili in grado di attestare se un soggetto ha assunto stupefacenti.
Se, invece, è impossibile effettuare subito dei controlli, o nel caso in cui il soggetto opponga resistenza, le forze di polizia stradale accompagnano l’interessato presso le strutture sanitarie pubbliche, per potere effettuare degli esami.
Chi guida in uno stato di alterazione psico-fisica rischia delle sanzioni severe, come abbiamo accennato, vediamo quali sono.
Il Codice della Strada prevede una multa da un minimo di 1.500 euro, a un massimo di 6.000 euro e l’arresto da 6 mesi a 1 anno.
E’ prevista anche una sanzione amministrativa accessoria, ovvero la sospensione della patente da 1 a 2 anni con ritiro immediato. Tale periodo raddoppia se il veicolo utilizzato appartiene a una persona estranea al fatto. In caso di recidiva nel triennio, è prevista invece la revoca della patente.
In seguito alla sentenza di condanna, il veicolo viene confiscato, se non appartiene a un soggetto estraneo al reato.
A differenza di quanto sancisce la legge in merito alla guida in stato di ebbrezza, in questo caso non vengono indicati dei limiti specifici, quindi, chiunque risulti positivo ai test per qualsiasi sostanza, anche la cannabis, rischia di subire le sanzioni che abbiamo descritto sopra.
Ad ogni modo, le punizioni sono più pesanti per le seguenti categorie di soggetti:
Chi trasporta più di 8 persone subisce anche la revoca della patente, che negli altri casi avviene soltanto in caso di recidiva nei tre anni successivi.
Le pene vengono raddoppiate se un soggetto provoca un incidenti per guida sotto effetti di stupefacenti.
Non vengono considerati eventuali conseguenze provocate ad altre persone, nell’impartire le sanzioni. Va considerato però, che è sempre prevista la confisca del veicolo, invece del fermo, come sanzione amministrativa accessoria.
Ma cosa succede se non è possibile avere subito gli esiti degli accertamenti?
In tal caso viene ritirata la patente fino all’arrivo dei risultati, per un periodo non superiore a 10 giorni.
Nel momento in cui un soggetto viene fermato per un controllo, deve sempre tenere a mente quali sono i propri diritti.
In pratica, gli accertamenti possono essere effettuati a cura di personale sanitario ausiliario delle forze di polizia, attraverso esami specifici. Quindi, il prelievo viene fatto in ambulanza, o in una struttura pubblica o accreditata, se l’interessato rifiuta le altre opzioni.
Si parla di accompagnamento presso una struttura sanitaria, proprio perchè non può essere utilizzata la forza o la costrizione.
Inoltre, nel verbale redatto dall’organo accertatore devono essere indicate le circostanze sintomatiche che hanno fatto presumere la guida sotto effetto di stupefacenti.
Il soggetto, infatti, può opporsi al test se non ci sono elementi in grado di far sospettare una alterazione psicofisica.
E’ importante sapere, però, che rifiutare un accertamento integra la contravvenzione prevista dall’art. 186 CdS relativa alla guida sotto l'influenza dell'alcool, cioè un’ammenda da 1.500 euro a 6.000 euro. e l’arresto da 6 mesi a un anno.
Come abbiamo visto, al procedimento penale per guida sotto effetto di stupefacenti, si affianca un provvedimento del Prefetto volto a sospendere in via cautelare la circolazione.
Il conducente può agire presso il Giudice di Pace in riferimento al provvedimento prefettizio di sospensione , instaurando di fatto due procedimenti paralleli.
Il ricorso avverso il provvedimento prefettizio può avere una valida giustificazione se nel frattempo il soggetto ha ottenuto un certificato di idoneità alla guida dalla Commissione medica locale competente.
Ad ogni modo, è utile chiedere consigli ad un avvocato competente in materia, per capire come procedere correttamente.
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