Affrontare la fine di un matrimonio è sempre un momento delicato, ma le recenti riforme hanno semplificato notevolmente le procedure di separazione e divorzio in Italia. Dal 2014 ad oggi, il legislatore ha introdotto diverse novità che hanno reso l'iter più rapido, meno costoso e meno traumatico per le coppie.
Affrontare la fine di un matrimonio è sempre un momento delicato, ma le recenti riforme hanno semplificato notevolmente le procedure di separazione e divorzio in Italia. Dal 2014 ad oggi, il legislatore ha introdotto diverse novità che hanno reso l'iter più rapido, meno costoso e meno traumatico per le coppie. Questa guida ti illustra tutte le opzioni disponibili nel 2025, i requisiti, i costi e le tempistiche delle nuove procedure semplificate, fornendoti le informazioni essenziali per affrontare questo passaggio con maggiore serenità.
Attualmente, le coppie che desiderano interrompere il loro matrimonio possono scegliere tra diverse procedure di separazione e divorzio, ciascuna con caratteristiche specifiche:
Per le situazioni più semplici, è possibile separarsi o divorziare direttamente presso il Comune, come previsto dall'art. 12 del DL 132/2014. Questa opzione è disponibile solo quando:
- Non ci sono figli minori o maggiorenni non autosufficienti
- Non ci sono patti di trasferimento patrimoniale (ad eccezione dell'assegno periodico di divorzio)
- C'è accordo completo tra le parti
La procedura richiede tempi brevissimi (circa 15-30 giorni) e costi contenuti (solo marca da bollo di 16 euro).
Procedura giudiziale semplificata
La recente riforma Cartabia (D.Lgs. 149/2022, entrato pienamente in vigore nel 2023) ha introdotto un rito unitario per tutti i procedimenti in materia familiare, con l'obiettivo di accelerare anche le procedure giudiziali. Questa opzione è obbligatoria quando:
- Non c'è accordo completo tra i coniugi
- Ci sono figli minori o situazioni patrimoniali complesse
- È necessaria la decisione di un giudice su questioni controverse
I tempi medi sono di 6-8 mesi per la separazione giudiziale e 3-4 mesi per il divorzio successivo alla separazione, con costi che possono variare dai 2.500 ai 5.000 euro o più per parte.
Divorzio diretto
La novità più recente, introdotta con la legge n. 26/2025, consente in casi specifici di accedere direttamente al divorzio senza la fase di separazione, riducendo drasticamente tempi e costi. Questa opzione è disponibile quando:
- Il matrimonio è durato meno di tre anni
- Non ci sono figli minori o non autosufficienti
- C'è accordo completo tra le parti
La normativa su separazione e divorzio ha subito importanti modifiche negli ultimi anni, con l'obiettivo di ridurre i tempi e semplificare le procedure:
Tempistiche ridotte per il divorzio
Dal 2015 (Legge 55/2015), il periodo che deve intercorrere tra separazione e divorzio è stato ridotto da 3 anni a 6 mesi in caso di separazione consensuale e 12 mesi in caso di separazione giudiziale
Con la riforma del 2023, questi termini sono stati ulteriormente ridotti a 3 mesi per le separazioni consensuali e 6 mesi per quelle giudiziali
La recente legge n. 26/2025 ha introdotto la possibilità di divorzio diretto senza separazione per matrimoni di breve durata.
Per avviare le procedure di separazione e divorzio oggi è necessario presentare:
- Certificato di matrimonio (richiedibile anche telematicamente)
- Stati di famiglia e residenza (autocertificabili)
- Dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni
- Piano genitoriale in caso di presenza di figli minori (novità della riforma Cartabia)
- Modulo di autocertificazione del regime patrimoniale della famiglia
La digitalizzazione ha semplificato notevolmente la raccolta documentale: dal gennaio 2024 è possibile ottenere la maggior parte dei certificati necessari attraverso l'app IO o il portale dell'ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente).
Gli aspetti economici sono spesso una preoccupazione centrale quando si affronta un separazione e divorzio. Ecco un quadro aggiornato al 2025:
Costi procedurali
Negoziazione assistita: compensi legali (1.000-3.000 euro per parte) + contributo unificato esente per la trasmissione dell'accordo
Separazione/divorzio in Comune: marca da bollo da 16 euro
Procedura giudiziale: contributo unificato (98 euro per separazione consensuale, 165 euro per separazione giudiziale, 98 euro per divorzio congiunto, 165 euro per divorzio contenzioso) + compensi legali (2.500-5.000 euro o più per parte)
Divorzio diretto: stessi costi della negoziazione assistita o della procedura comunale, a seconda della modalità scelta
Aspetti fiscali
Le recenti modifiche al regime fiscale delle separazioni e divorzi hanno introdotto:
Detraibilità al 19% delle spese legali per separazione e divorzio (fino a un massimo di 5.000 euro)
Esenzione dall'imposta di registro per gli accordi di trasferimento immobiliare tra coniugi previsti negli accordi di separazione
Deducibilità degli assegni periodici versati all'ex coniuge (ma non di quelli destinati ai figli)
La legge di bilancio 2025 ha inoltre introdotto un bonus fiscale per le spese di mediazione familiare, detraibili al 30% fino a un massimo di 1.000 euro.
Ricorda che la scelta del professionista a cui affidarti è fondamentale: un avvocato specializzato in diritto di famiglia ti guiderà attraverso le nuove procedure semplificate di separazione e divorzio, aiutandoti a individuare la soluzione più rapida ed economica per la tua situazione specifica.
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