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Separazione per colpa: cos’è e come funziona?

La separazione per colpa può essere dichiarata da un giudice se vengono riscontrate delle cause oggettive in grado di determinare la colpevolezza di uno dei coniugi in merito alla crisi matrimoniale. Ma come funziona esattamente?

A volte anche le coppie più solide attraversano dei periodi di crisi, più o meno profondi. Se si tratta di coniugi, però, è tutto più complicato, dato che il matrimonio da un punto di vista civile rappresenta un vero e proprio contratto sottoscritto dalle parti, che deve essere rispettato.

Marito e moglie, infatti, devono rispettare i diritto e gli obblighi derivanti dal matrimonio. Solo per elencarne alcuni entrambi devono essere fedeli e devono vivere nella stessa casa. Ma cosa accade se uno dei due non rispetta tali doveri?

Se da tale comportamento la vita matrimoniale di è rovinata irreparabilmente, la controparte può chiedere al giudice la separazione per colpa, come vedremo.

Come è possibile separarsi in Italia?

La vita matrimoniale non è sempre facile, dopo un iniziale periodo idilliaco arriva inevitabilmente il momento in cui è necessario fare i conti con la realtà di tutti i giorni, e spesso quotidianità e i vari problemi lavorativi e non, possono mettere in secondo piano la passione e l’amore di un tempo.

In alcuni casi i problemi sono solo momentanei, e marito e moglie trovano il modo di sistemare le cose, salvando il loro rapporto. In altre situazioni, invece, i coniugi di comune accordo, o litigando si rivolgono a un giudice per formalizzare la loro situazione.

In particolare attraverso la separazione marito e moglie restano ancora uniti, ovvero non riacquistano la libertà di stato, ma la loro unione si affievolisce, e vengono meno la maggior parte degli obblighi imposti dal matrimonio, ad esempio quello alla coabitazione e alla fedeltà.

Rimane, invece, il dovere di mantenere il coniuge più debole e di occuparsi dei figli.

La cosiddetta separazione consensuale è l’opzione migliore, più veloce ed economica, ma presuppone il fatto che le parti abbiamo già trovato un accordo tra di loro, o per lo meno che abbiamo dei punti d’incontro. Se, marito e moglie intendono farsi la guerra, è necessario affrontare una vera propria causa civile in tribunale.

Ad ogni modo è possibile scegliere tra le seguenti modalità:

  • ricorso al tribunale competente nel territorio: in modo giudiziale o consensuale. Nel primo caso ci sarà un processo, nel secondo se esiste un accordo è necessaria soltanto l’omologazione da parte del tribunale
  • negoziazione assistita: attraverso l’assistenza degli avvocati divorzisti delle parti, è possibile trovare delle soluzioni in grado di tenere in considerazione gli interesse di entrambi, anche senza entrare nelle aule di un tribunale. Se ci sono dei figli minori, o maggiorenni non autosufficienti, però, è necessaria l’approvazione di un giudice.
  • procedura presso il Comune: se non ci sono figli minori è possibile procedere di fronte a un ufficiale di stato civile, anche senza la consulenza di un avvocato divorzista, e senza stabilire questioni di natura patrimoniale.

Cos’è la separazione per colpa?

Nel paragrafo precedente abbiamo detto che il modo migliore per separarsi è quello consensuale, cioè quando i coniugi riescono a mantenere un buon rapporto tra di loro, quanto basta per riuscire a prendere delle decisioni di comune accordo, senza impegnarsi in un processo lungo e costoso.

In alcune situazioni, però, ciò non è possibile, anzi può accadere che una delle parti richieda la cosiddetta separazione con colpa per imputare la responsabilità della rottura al coniuge.

Per discutere in merito alle diverse posizioni, è indispensabile ricorrere alla modalità giudiziale, cioè al processo civile.

La colpa può essere dichiarata quando:

  • una delle parti ne ha fatto una esplicita richiesta al giudice
  • sussistono delle responsabilità oggettive in capo al soggetto

A tal proposito sono significative tutte le violazioni agli obblighi coniugali stabiliti per legge, quindi:

  • infedeltà
  • maltrattamenti
  • ostacolo per lo svolgimento di un’attività lavorativa
  • rifiuto a dare conforto e aiuto
  • rifiuto ad avere rapporti sessuali
  • grave stato di infermità irreversibile 

Ad ogni modo, è indispensabile che la condotta sia stata la causa della crisi e non una conseguenza ad essa.

Conseguenze legali della separazione per colpa

Cosa accade se il giudice dopo avere esaminato le richieste delle parti e le prove a supporto, decide di concedere la separazione per colpa?

Va precisato subito che non si tratta di un mero “richiamo” o di una “romanzina” nei confronti di chi non ha rispettato i doveri derivanti dal matrimonio, dato che la separazione con addebito comporta delle precise conseguenze dal punto di vista legale.

In particolare chi viene considerato colpevole perde il diritto al mantenimento, anche se mantiene il diritto a ricevere gli alimenti, visto che solitamente servono per garantire la sopravvivenza. 

Inoltre, il soggetto perde i diritti successori nei confronti del coniuge, Bisogna precisare, comunque, che tale situazione si verifica ad ogni modo a seguito della sentenza di divorzio, cioè quando il legame tra marito e moglie viene rotto in modo definitivo.

In alcuni casi particolari, se la colpa è molto grave, e c’è stata una lesione dell’onore e della reputazione del partner, la “vittima” può richiedere anche un risarcimento dei danni, per avere subito dei seri pregiudizi in grado di provocare ad esempio problemi psicologici.

Si può revocare la separazione per colpa

Può succedere che, nel corso di un processo un soggetto non riesca a recuperare le prove valide per sostenere la propria posizione, pur sapendo di avere agito correttamente.

In particolare può accadere che la moglie faccia un’esplicita richiesta per una separazione con colpa, dopo avere scoperto il tradimento del marito. Quest’ultimo, però sostiene che tale gesto è stato la conseguenza di una crisi profonda già in atto da tempo e non la causa scatenante dei problemi coniugali.

Non avendo a disposizione elementi a supporto della sua tesi, al marito viene addebitata la separazione. 

Dopo un po’ di tempo, se trova le prove oggettive della sua “innocenza” può chiedere la revoca della sentenza?

Come per le altre sentenze, anche in questo caso è possibile impugnare la decisione presso la Corte d’Appello, rispettando i termini imposti dalla legge. 

Passato il tempo utile, è possibile soltanto proporre una domanda di revocazione, ed ottenere una nuova valutazione del caso, se ci sono nuovi elementi che il giudice di primo grado non aveva potuto analizzare in passato.

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