L’infedeltà coniugale è spesso la causa di separazioni o divorzi. La fedeltà, infatti, oltre ad essere un aspetto fondamentale per un rapporto di coppia rappresenta anche uno dei doveri che nascono a seguito del matrimonio. Vediamo, quindi, quali sono le conseguenze dal punto di vista legale.
Il tradimento è probabilmente uno dei principali motivi di rottura per molte coppie, anche se a volte esso è soltanto la conseguenza di un rapporto ormai logoro. La vita di tutti i giorni può essere complicata, soprattutto per partner non affiatati, che ormai a fatica di tollerano.
Ad ogni modo, quando si parla di coppie sposate il discorso può essere più complicato, dato che marito e moglie, con il matrimonio hanno sottoscritto a tutti gli effetti un contratto, che prevede specifici diritti e doveri coniugali.
Questi ultimi sono:
Nelle prossime righe, analizzeremo cosa accade, quando in un matrimonio un coniuge effettua un tradimento.
L’infedeltà coniugale, ovvero il tradimento del marito o della moglie, si riferisce soltanto alle coppie sposate. Ciò significa che, giuridicamente parlando, tale situazione non è disciplinata dalla legge per quanto riguarda le unioni civili, cioè tra omosessuali, o per quanto riguarda i conviventi di fatto.
Le conseguenze, però, non sono sempre note. Spesso, infatti, accade che la vittima attivi un processo civile con lo scopo di “farla pagare” alla controparte, senza sapere esattamente cosa dicono le norme a riguardo.
Come vedremo, le conseguenze non sono sempre determinanti, ed è necessario dimostrare che il tradimento è stato la causa delle separazione e non una conseguenza di un rapporto ormai logoro.
Ma vediamo cosa si intende per infedeltà coniugale, dal punto di vista del diritto italiano. Si tratta di un tradimento, ovvero di una relazione che uno dei coniugi intrattiene con un’altra persona. Ciò è valido indipendentemente dal sesso dell’amante.
Ma va precisato che, non ci si riferisce soltanto a rapporti sessuali, ma anche a relazioni platoniche di tipo intellettuale e affettivo. In diverse sentenze, infatti, è stato chiarito che, anche un rapporto virtuale, caratterizzato da conversazioni dalle quali sia possibile evincere un sentimento di tipo affettivo, possono essere condannate in tal senso.
Non è necessario avere delle prove in merito a contatti fisici o incontri, sono sufficienti dei messaggi dove è chiaro il desiderio di vedersi.
I fatti vengono, poi, considerati più gravi quando viene mortificata la vittima, con umiliazioni in grado di ledere la reputazione, provocando quindi dei danni dal punto di vista psicologico e morale. Non è raro che, a seguito di un tradimento un soggetto cada in depressione.
Ad ogni modo, se un coniuge confessa all’altro di essere attratto da un’altra persona, non si tratta di tradimento, se non ci sono delle prove, ad esempio dei messaggi tra i due.
L’infedeltà coniugale rappresenta una inadempienza contrattuale, dato che rappresenta uno dei doveri previsti dalla legge, quando due soggetti decidono di sposarsi.
Da un punto di vista giuridico, l’unica conseguenza per il coniuge infedele è la separazione con addebito, ovvero l’imputazione di responsabilità. Il giudice, infatti, può dichiarare che la colpa è del soggetto inadempiente.
Ma cosa comporta tutto ciò?
Le norme prevedono che il soggetto considerato responsabile della fine del matrimonio perda alcuni diritti, ovvero:
Va detto, comunque, che risulta essere alquanto improbabile che una persona possa morire nel lasso di tempo che intercorre tra la separazione e il divorzio, ovvero 6 mesi in caso di separazione consensuale o 1 anni se giudiziale.
Non sempre un tradimento è la vera causa della crisi matrimoniale, dato che il rapporto di coppia potrebbe essere instabile da tempo. Infatti, il desiderio di conoscere altre persone può essere una conseguenza di un rapporto ormai logoro.
Per quanto riguarda l’addebito della separazione, è necessario chiarire alcuni aspetti. Nonostante le norme prevedano quanto abbiamo illustrato nel paragrafo precedente, nella realtà dei fatti, l’infedeltà coniugale non ha delle conseguenze determinanti.
La perdita del mantenimento, infatti, riguarda solo chi ha un reddito basso. Ciò significa che, nella maggioranza dei casi non ha alcun effetto per il marito, che solitamente guadagna più della moglie. Ovviamente stiamo parlando dell’assegno da versare al coniuge, e non di quello che la legge impone di versare per i figli.
Se, invece, a tradire è la donna, che si trova in precarie condizioni economiche, magari disoccupata, non può chiedere di essere mantenuta. In casi limite, tuttavia si possono versare gli alimenti, se indispensabili per la sopravvivenza.
Proprio per questo motivo è indispensabile ragionare prima di scegliere di intraprendere delle cause in tribunale con l’obiettivo di “farla pagare” alla controparte. Dato che le conseguenze sono scarse, o in alcuni casi non ci sono proprio, non ha molto senso spendere molti soldi e impegnarsi per molto tempo con una causa civile, invece di optare per una separazione consensuale
In alcuni casi particolari i giudici possono riconoscere il diritto al risarcimento danni in seguito all’infedeltà coniugale. Ciò avviene quando il soggetto che viene tradito, subisce un turbamento psicologico, quindi danni di tipo morale.
Il fallimento matrimoniale può causare un profondo dolore e uno stato di depressione, ma il risarcimento viene imposto soltanto quando le modalità del tradimento hanno provocato una lesione della reputazione della vittima.
Ad esempio se la relazione extra coniugale è avvenuta di fronte a conoscenti della coppia, provocando mormorii e pettegolezzi.
Ad ogni modo è giusto dire che, per provare una infedeltà coniugale bastano semplici indizi, come messaggi o foto in grado di dimostrare una relazione affettiva.
Tuttavia, sebbene vengano utilizzati sempre più frequentemente, le relazioni degli investigatori privati non vengono considerate delle prove. Lo sono, invece, foto o documenti in grado di testimoniare quanto è successo.
E’ importante però, sapere che per recuperare del materiale probatorio, non si devono superare particolari limiti, dato che si rischia di commettere il reato di violazione della privacy. Lasciare un registratore acceso a casa, prima di uscire, non è legittimo.
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