L’allontanamento dalla casa coniugale prima della separazione può avere delle conseguenze, se viene fatto senza un valido motivo, che deve essere strettamente collegato alla crisi del matrimonio. Vediamo quindi in quali casi è possibile fare le valigie, e quando invece è meglio essere cauti.
Nonostante le buone intenzioni iniziali non sempre la vita matrimoniale prosegue come sperato. Con il passare del tempo spesso emergono le differenze caratteriali che inizialmente venivano messe da parte per il bene della famiglia, determinando litigi e a volte vere crisi.
In alcuni casi si tratta di problematiche passeggere, che i coniugi tendono a volere risolvere in nome del loro affetto reciproco e per la volontà di non distruggere i loro progetti di vita insieme.
In altre situazioni però, il matrimonio entra seriamente in crisi, e tutto viene messo in discussione. Vivere insieme può essere davvero complicato se la quotidianità è caratterizzata da liti sempre più numerose e da continui insulti. Per questo motivo sono in molti a chiedersi se è possibile un allontanamento dalla casa coniugale prima della separazione.
In realtà non c’è una risposta precisa, in quanto dipende dalla singola situazione e dalle motivazioni che spingono il coniuge a volere andare via di casa. Vediamo, quindi di seguito in quali casi è possibile fare le valigie senza subire delle conseguenze legali.
Nel momento in cui due soggetti decidono di sposarsi, anche o solo con rito civile, stanno sottoscrivendo a tutti gli effetti un contratto, che implica specifici diritti e doveri per entrambi.
Il matrimonio, dunque, oltre all’aspetto emotivo, è contraddistinto da una parte giuridica di notevole importanza.
Quindi, è necessario conoscere bene quali sono gli obblighi da rispettare prima di approfondire in quali casi sia possibile un abbandonare l'abitazione prima della separazione.
In particolare l’art. 144 del codice civile, afferma che:
I coniugi concordano tra loro l'indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa.
A ciascuno dei coniugi spetta il potere di attuare l'indirizzo concordato.
Da quanto possiamo leggere risulta evidente che dopo avere fissato il proprio indirizzo di residenza, marito e moglie devono vivere nella stessa abitazione e non possono allontanarsi senza dei validi motivi. Ovviamente la giurisprudenza non obbliga un coniuge a rimanere in una abitazione in cui la vita quotidiana è diventata ormai un incubo, ma bisogna dimostrare concretamente quanto sta succedendo.
Oltre a quanto abbiamo appena letto, esistono comunque altri tipi di obblighi e doveri da rispettare, ovvero:
Non rispettate quanto previsto dal contratto sottoscritto può determinare delle conseguenze, ad esempio l’addebito della separazione, e in alcuni casi anche il pagamento di un risarcimento danni, come vedremo a breve.
Il nostro consiglio è quello di non prendere la situazione alla leggera, facendosi trasportare dalla rabbia del momento, ma di mantenere la calma e rivolgersi a un avvocato divorzista in modo da seguire fin da subito una strada corretta per rompere il matrimonio senza troppe conseguenze negative.
Come anticipato lasciare l'abitazione prima della separazione può determinare alcune conseguenze, se fatto senza rispettare le norme di riferimento. Si tratta infatti di una violazione dell’obbligo di coabitazione, previsto per tutti i matrimoni.
Innanzitutto per andare via dalla propria abitazione è necessario che la causa sia strettamente connessa a una crisi matrimoniale già in atto, quindi i problemi dai coniugi devono essere preesistenti e non causati dall’allontanamento da casa di uno dei due.
Quindi fare le valigie e andare via, per stare con un altro partner, o per desiderio di libertà, non è consentito, se fatto con la volontà di tornare più a casa, ovvero in modo definitivo.
Tra le cause giustificative dell’allontamento dall’abitazione familiare, possiamo elencare le seguenti:
Ad ogni modo, se è presente una grave crisi matrimoniale, che determina l’impossibilità della coabitazione è utile effettuare un accordo scritto con il partner, per avere il consenso per allontanarsi.
A tal proposito un avvocato divorzista può consigliare come procedere, per evitare passi falsi che potrebbero determinare delle conseguenze negative.
L’allontanamento dalla casa coniugale prima della separazione non deve essere fatto alla leggera, visto che la legge impone l’obbligo della coabitazione per i coniugi.
In alcuni casi, però, la convivenza potrebbe risultare particolarmente difficile a causa di una profonda crisi di coppia, ma prima di agire in modo sconsiderato bisogna conoscere le conseguenze per evitare brutte sorprese.
Infatti, non è tollerato un allontanamento, fatto nei seguenti modi:
Risulta evidente che lasciare l'abitazione prima della separazione potrebbe essere pericoloso, quindi è sempre opportuno consultare un esperto per capire come procedere.
Fino ad ora abbiamo elencato in quali casi è possibile un allontanamento dalla casa coniugale prima della separazione e in quali situazioni, invece, si compie una violazione all’obbligo di coabitazione.
Vediamo ora di analizzare quali sono le conseguenze nel caso in cui venga lasciato il tetto coniugale senza dei validi motivi.
Il rischio è quello di subire un addebito della separazione, ovvero:
Oltre a ciò, la controparte potrebbe chiedere anche un risarcimento danni, in particolare se l’allontanamento è stato fatto con lo scopo di tradire il partner, e dalla situazione negativa quest’ultimo ha subito delle conseguenze negative, ad esempio la perdita del lavoro per mancanza di concentramento o per condizioni psicologiche particolari come la depressione.
Non si sono solo ripercussioni sul piano civile, in alcuni casi la situazione può essere contemplata anche dal diritto penale, infatti l’art. 570 del c.p. sottolinea che:
Chiunque, abbandonando il domicilio domestico, o comunque serbando una condotta contraria all'ordine o alla morale delle famiglie si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale, alla tutela legale o alla qualità di coniuge, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da centotre euro a milletrentadue euro
Se, quindi, l’abbandono del tetto coniugale viene fatto in modo illecito, quindi senza una giusta causa, e tale comportamento sia connotato da disonore etico e morale si rischia fino a un anno di reclusione o un multa da 103 a 1032 euro.
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